Moria di uccelli e alberi: in contrada Manganelli è emergenza
I reflui fognari che sfociano a Torre Calderina stanno portando morte e distruggendo le colture
sabato 9 luglio 2016
11.17
Colture distrutte, alberi morti come i tanti uccelli che frequentano la zona di Contrada Manganelli. Insomma, a pochi metri dall'oasi di Torre Calderina sarebbe emergenza, oltre che morte e distruzione.
È quanto emerge dal racconto di Pasquale Salvemini, responsabile Wwf, a "La Gazzetta del Mezzogiorno". E' lui a riferire che lo scenario terribile è causato dalle acque provenienti dall'emissario che porta i reflui delle città di Ruvo e Terlizzi verso il mare, ostruito dalla fitta vegetazione e dalla mancanza di manutenzione in prossimità di alcune abitazioni ubicate nella contrada.
«Le acque reflue ormai si stanno espandendo sui terreni a perdita d'occhio e questo aumenta il rischio inquinamento delle falde acquifere e notevoli problemi di carattere igienico sanitario nonchè rischi per la salute dell'avifauna per evidenti intossicazioni alimentari», spiega Salvemini, anche delegato regionale Lac, «è impensabile che da oltre un mese i gestori della condotta non si attivino per ripristinare il corretto deflusso delle acquei».
«Per quanto ci riguarda attueremo tutte le iniziative possibili per assicurare alla giustizia i responsabili di questo scempio», conclude Salvemini.
È quanto emerge dal racconto di Pasquale Salvemini, responsabile Wwf, a "La Gazzetta del Mezzogiorno". E' lui a riferire che lo scenario terribile è causato dalle acque provenienti dall'emissario che porta i reflui delle città di Ruvo e Terlizzi verso il mare, ostruito dalla fitta vegetazione e dalla mancanza di manutenzione in prossimità di alcune abitazioni ubicate nella contrada.
«Le acque reflue ormai si stanno espandendo sui terreni a perdita d'occhio e questo aumenta il rischio inquinamento delle falde acquifere e notevoli problemi di carattere igienico sanitario nonchè rischi per la salute dell'avifauna per evidenti intossicazioni alimentari», spiega Salvemini, anche delegato regionale Lac, «è impensabile che da oltre un mese i gestori della condotta non si attivino per ripristinare il corretto deflusso delle acquei».
«Per quanto ci riguarda attueremo tutte le iniziative possibili per assicurare alla giustizia i responsabili di questo scempio», conclude Salvemini.