Molfetta senza Carnevale, il consigliere Binetti: «Non c'è programmazione»
La nota in merito alla tradizione ormai persa da anni in città
venerdì 17 febbraio 2023
12.00
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma del consigliere comunale Mauro Binetti:
"Per tanti anni Molfetta è stata un riferimento per i festeggiamenti del 𝐂𝐚𝐫𝐧𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞. Erano giorni di 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗮 per i più piccoli, affascinati dai tanti colori e dall'𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮, ma anche per i più grandi che respiravano una 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 che sembrava poter essere eterna. Ed invece da quando i "professionisti del fare" si sono insediati al palazzo di città resta la loro sempre affermata politica del "cornetto&cappuccino". O, più prosaicamente, un comune trattato alla stregua di uno sportello bancomat. Peccato però che i soldi sono di tutti noi".
"Presentato il contesto gestionale dell'amministrazione del "non fare", ritorniamo al carnevale. La sfilata dei carri allegorici, il folklore su Corso Umberto e per le strade del centro, con quel 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮 che univa attraverso maschere e travestimenti. Il Carnevale molfettese era uno tra i più grandi, belli e affermati d'Italia, era quello che un cronista definì "Il Carnevale del basso Adriatico". Purtroppo, ormai da diversi anni, il nostro carnevale è solo un lontano ricordo, circoscritto in vecchie fotografie che riportiamo alla luce ogni anno per quel senso di nostalgia che ci pervade".
"Nel deplorare che l'amministrazione, oramai da anni non ha programmato, pianificato, investito su questo strategico evento per ripristinare un'antica tradizione, sentiamo il dovere di evidenziare che il Comune di Molfetta da anni perde l'occasione di ottenere la qualifica di "Carnevale storico" il quale gli avrebbe permesso di ricevere finanziamenti per la realizzazione dei Carri allegorici e sfilate in maschera".
"I presupposti ci sono, a mancare resta l'assenza direi "genetica" di una oculata quanto prospettica visione di città. Infatti in sede di Bilancio di previsione 2023 dalla Regione Puglia, sono stati stanziati 1 milione di euro per promuovere e sostenere i Carnevali storici di Città. Riconoscimento che il Ministero della Cultura attribuiva alle città le cui organizzazioni e promozioni del carnevale erano attestati da almeno venticinque edizioni documentabili, pur non continuative. Dal Gargano al Salento, sono tante le città che grazie alla loro secolare tradizione hanno ricevuto l'attestazione di storicità del Carnevale".
"A causa della mancata adesione a Carnevali storici di Città non abbiamo potuto beneficiare dei fondi regionali e ministeriali, contrariamente dalle Città limitrofe come Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli, Sammichele di Bari, Apricena, Bisceglie e Santeramo. Per l'ennesima volta, l'amministrazione comunale perde una grande occasione di far rivivere ad una intera popolazione una delle feste più amate e coinvolgenti di Molfetta".
"Il ritorno di questo evento avrebbe portato alla Città tanti benefici a livello di 𝗺𝗮𝗿𝗸𝗲𝘁𝗶𝗻𝗴 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲, coinvolgendo anche abitanti dei comuni limitrofi con effetti positivi sul commercio di quartiere e sul turismo cittadino. Il carnevale in piazza, infatti, avrebbe garantito un momento di aggregazione per i più giovani".
"Per tanti anni Molfetta è stata un riferimento per i festeggiamenti del 𝐂𝐚𝐫𝐧𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞. Erano giorni di 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗮 per i più piccoli, affascinati dai tanti colori e dall'𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮, ma anche per i più grandi che respiravano una 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 che sembrava poter essere eterna. Ed invece da quando i "professionisti del fare" si sono insediati al palazzo di città resta la loro sempre affermata politica del "cornetto&cappuccino". O, più prosaicamente, un comune trattato alla stregua di uno sportello bancomat. Peccato però che i soldi sono di tutti noi".
"Presentato il contesto gestionale dell'amministrazione del "non fare", ritorniamo al carnevale. La sfilata dei carri allegorici, il folklore su Corso Umberto e per le strade del centro, con quel 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮 che univa attraverso maschere e travestimenti. Il Carnevale molfettese era uno tra i più grandi, belli e affermati d'Italia, era quello che un cronista definì "Il Carnevale del basso Adriatico". Purtroppo, ormai da diversi anni, il nostro carnevale è solo un lontano ricordo, circoscritto in vecchie fotografie che riportiamo alla luce ogni anno per quel senso di nostalgia che ci pervade".
"Nel deplorare che l'amministrazione, oramai da anni non ha programmato, pianificato, investito su questo strategico evento per ripristinare un'antica tradizione, sentiamo il dovere di evidenziare che il Comune di Molfetta da anni perde l'occasione di ottenere la qualifica di "Carnevale storico" il quale gli avrebbe permesso di ricevere finanziamenti per la realizzazione dei Carri allegorici e sfilate in maschera".
"I presupposti ci sono, a mancare resta l'assenza direi "genetica" di una oculata quanto prospettica visione di città. Infatti in sede di Bilancio di previsione 2023 dalla Regione Puglia, sono stati stanziati 1 milione di euro per promuovere e sostenere i Carnevali storici di Città. Riconoscimento che il Ministero della Cultura attribuiva alle città le cui organizzazioni e promozioni del carnevale erano attestati da almeno venticinque edizioni documentabili, pur non continuative. Dal Gargano al Salento, sono tante le città che grazie alla loro secolare tradizione hanno ricevuto l'attestazione di storicità del Carnevale".
"A causa della mancata adesione a Carnevali storici di Città non abbiamo potuto beneficiare dei fondi regionali e ministeriali, contrariamente dalle Città limitrofe come Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli, Sammichele di Bari, Apricena, Bisceglie e Santeramo. Per l'ennesima volta, l'amministrazione comunale perde una grande occasione di far rivivere ad una intera popolazione una delle feste più amate e coinvolgenti di Molfetta".
"Il ritorno di questo evento avrebbe portato alla Città tanti benefici a livello di 𝗺𝗮𝗿𝗸𝗲𝘁𝗶𝗻𝗴 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲, coinvolgendo anche abitanti dei comuni limitrofi con effetti positivi sul commercio di quartiere e sul turismo cittadino. Il carnevale in piazza, infatti, avrebbe garantito un momento di aggregazione per i più giovani".