Molfetta riscopre la lirica con gli Italian Harmonists
Ancora successo per i "Concerti d'estate" della Fondazione Valente
lunedì 1 agosto 2022
"Una piccola chicca": non si può trovare etichetta migliore per il concerto del gruppo Italian Harmonists, esibitisi a Molfetta sabato 30 luglio presso la chiesa del Cuore Immacolato di Maria.
A riassumere in modo così preciso oltre un'ora di raffinati virtuosismi e armonizzazioni a cinque, è stato il presidente della Fondazione Valente Marcello Carabellese, intervenuto sul finale del concerto del gruppo, per sottolinearne la bravura e l'originalità e per attestare il merito di averne fatto conoscere il pregio alla direttrice artistica della Fondazione, la professoressa Sara Allegretta, che fortemente ha voluto inserire gli Italian Harmonists tra gli artisti in cartellone per la rassegna "Concerti d'estate".
Dopo il concerto per sognatori dei nostrani Mizio Vilardi e Orazio Saracino e l'esibizione no limits di Alessandro Quarta, è la lirica a riprendere possesso della scena molfettese, ma in modo non tradizionale, fuori dagli schemi impostati, in una formula che avvicina anche i neofiti ai brani del panorama operistico.
Gli Italian Harmonists, di formazione milanese, sono infatti un gruppo vocale formato interamente da artisti del coro del Teatro alla Scala, i quali propongono un vasto repertorio di musica classica vocale, arie e brani da musical, arrivando fino a canzoni degli anni trenta e quaranta, in lingua italiana, inglese, francese e soprattutto in lingua tedesca: il loro maggior punto di differenziazione è dato dal trasformare brani pensati per voci singole in esibizioni a cinque voci, tramite una tessitura sapiente e immaginifica di armonizzazioni, affidate al M° e pianista Jader Costa.
Le voci potenti e stentoree di Michele Mauro, Luca di Gioia, Andrea Semeraro, Giorgio Tiboni e Sandro Chiri vanno quindi a sostituire strumenti d'orchestra e luci del palcoscenico, ombre del foyer e sussurri delle quinte, così da dare l'impressione di assistere ad un'opera intera e compiuta in sé stessa, sebbene sul palco ci siano meno di dieci elementi.
A completare il tutto, una spruzzata di ironia e di mimica facciale irresistibili che hanno reso bene sulla scena il dialogo quasi a cappella dei tenori sul palco e l'accompagnamento sempre solido del pianoforte.
Ricchissimo il repertorio portato in scena a Molfetta: dopo un primo omaggio a Rossini conclusosi con la celebre aria "Largo al factotum" dall'opera buffa "Il barbiere di Siviglia", gli Italian Harmonists hanno portato in scena tra il gli altri anche il Der Lindenbaum di Schubert, la Danza Ungherese n.5 di Brahms, il Sogno d'or di Puccini e la Sinfonia del Nabucco di Verdi.
Più scanzonata la seconda parte del concerto, in cui il gruppo ha pescato a piene mani dai brani dello storico Quartetto Cetra con "In un palco della Scala", "Il testamento del toro" , "La leggenda di Radames" e la celeberrima "Baciami piccina".
Richiamati sul palco, gli Italian Harmonists hanno salutato il pubblico con "Voglio vivere così" di Claudio Villa, interpretato dagli artisti come un augurio sincero ad una vita solare e leggera per tutta la platea, richiamata ancora una volta a partecipare ad un evento unico nel suo genere all'interno dell'offerta culturale proposta dalla Fondazione Valente per la città di Molfetta.