Molfetta nelle vie Francigene di Puglia
Testimonianze esistenti l'Ospedaletto dei Crociati e il vecchio ospedale visibile nell'agro di Cala San Giacomo
venerdì 28 novembre 2014
15.13
L'Associazione Europea delle vie Francigene, incaricata ufficiale del Consiglio d'Europa quale reseau porteur della Via Francigena, in accordo con la Regione Puglia e Puglia Promozione, ha convocato per venerdì 28 e sabato 29 novembre nel teatro Margherita di Bari gli Stati Generali della via Francigena nel Sud per la valutazione del dossier di candidatura di "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa della via Francigena nel Sud".
Il riconoscimento della via Francigena, vera e propria spina dorsale che attraversa l'Italia intera, inanellando un grande patrimonio materiale e immateriale, è utile al Paese in quanto brand europeo di turismo culturale, sostenibile e economicamente rilevante. E ciò è particolarmente vero nel Mezzogiorno, straordinariamente ricco di cultura, tradizioni, talenti.
Il Comune di Molfetta, che con delibera di giunta n. 106 del 24 aprile 2014, è diventato membro dell'Associazione Europea delle vie Francigene, sarà ufficialmente presente agli Stati Generali di Bari.
"La nostra città – spiega l'assessore alla cultura Betta Mongelli - è inserita a pieno titolo (per le testimonianze storico-archivistiche, architettoniche e di narrazione) nella rete dei pellegrinaggi, che tra Medioevo ed Età Moderna, hanno percorso l'Europa e la Terrasanta, in una fitta rete di scambi di idee, culture, storie. Tanti pellegrini partivano dalla nostra città verso Gerusalemme ma anche verso Santiago di Compostella e tanti altri arrivavano nella nostra città e venivano accolti nei diversi hospitalia presenti nel nostro territorio, come quello dei S.S. Filippo e Giacomo, ancora visibile in un significativo resto architettonico, sulla litoranea verso Bisceglie. Ma è soprattutto lo Xenodochio della Madonna dei Martiri (l'Ospedaletto dei Crociati), l'edificio che conserva ancora oggi intatto il fascino delle architetture crociate e può diventare una tappa significativa dei Cammini lungo la via Francigena nel Sud".
Il Comune di Molfetta porterà nella sessione plenaria degli stati generali dedicata alle istituzioni, oltre che il racconto della sua storia, anche le proposte per uno sviluppo turistico sostenibile e coerente con le potenzialità culturali del territorio.
Il riconoscimento della via Francigena, vera e propria spina dorsale che attraversa l'Italia intera, inanellando un grande patrimonio materiale e immateriale, è utile al Paese in quanto brand europeo di turismo culturale, sostenibile e economicamente rilevante. E ciò è particolarmente vero nel Mezzogiorno, straordinariamente ricco di cultura, tradizioni, talenti.
Il Comune di Molfetta, che con delibera di giunta n. 106 del 24 aprile 2014, è diventato membro dell'Associazione Europea delle vie Francigene, sarà ufficialmente presente agli Stati Generali di Bari.
"La nostra città – spiega l'assessore alla cultura Betta Mongelli - è inserita a pieno titolo (per le testimonianze storico-archivistiche, architettoniche e di narrazione) nella rete dei pellegrinaggi, che tra Medioevo ed Età Moderna, hanno percorso l'Europa e la Terrasanta, in una fitta rete di scambi di idee, culture, storie. Tanti pellegrini partivano dalla nostra città verso Gerusalemme ma anche verso Santiago di Compostella e tanti altri arrivavano nella nostra città e venivano accolti nei diversi hospitalia presenti nel nostro territorio, come quello dei S.S. Filippo e Giacomo, ancora visibile in un significativo resto architettonico, sulla litoranea verso Bisceglie. Ma è soprattutto lo Xenodochio della Madonna dei Martiri (l'Ospedaletto dei Crociati), l'edificio che conserva ancora oggi intatto il fascino delle architetture crociate e può diventare una tappa significativa dei Cammini lungo la via Francigena nel Sud".
Il Comune di Molfetta porterà nella sessione plenaria degli stati generali dedicata alle istituzioni, oltre che il racconto della sua storia, anche le proposte per uno sviluppo turistico sostenibile e coerente con le potenzialità culturali del territorio.