Molfetta nella Città metropolitana di Bari?
Cosa deciderà l’Amministrazione Natalicchio?
venerdì 11 aprile 2014
7.27
Il Decreto di Legge Delrio, passato anche alla Camera (in terza lettura), ha cambiato la geografia dell'Italia, istituendo le Città metropolitane, le cosiddette «Province 2.0» e le Unioni di Comuni (o Aree Vaste), in attesa della riforma del Titolo V della costituzione che modificherà nuovamente organi e funzioni.
A partire dal primo gennaio 2015, nove saranno le Città metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria), cui si aggiungerà Roma Capitale e le altre Città metropolitane istituite conformemente alla loro autonomia speciale dalle regioni Friuli-Venezia Giulia (Trieste), Sicilia (Palermo, Catania, Messina) e Sardegna (Cagliari). Il territorio delle città metropolitane coinciderà con quello della omonima Provincia.
Secondo quanto stabilito dal Ddl, il Sindaco metropolitano sarà il Sindaco del Comune capoluogo (incarico esercitato a titolo gratuito), mentre il Consiglio metropolitano, organo di indirizzo e controllo, avrà il compito di approvare regolamenti, piani e programmi e, infine, il bilancio. La Conferenza metropolitana sarà, invece, l'organo deliberativo dello Statuto e delle modifiche con funzione consultiva sul bilancio.
Diverse sono le funzioni che assumeranno le Città metropolitane: adozione e aggiornamento annuale del piano strategico triennale del territorio metropolitano, pianificazione territoriale, strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, mobilità e viabilità, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione.
Nelle nuove Province, che, a parte piccole differenze, avranno gli stessi organi e le stesse funzioni delle Città metropolitane, il Presidente (carica di 4 anni) sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali della Provincia. Per il Consiglio provinciale avranno diritto di elettorato attivo e passivo i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni della Provincia.
Il Comune di Molfetta sembra destinato a essere inglobato nella Città metropolitana di Bari. La vicenda aveva investito il Comune nell'ottobre 2012, suscitando un intenso dibattito tra i cittadini e le forze politiche consiliari.
Numerose erano state le conferenze e le posizioni, sfociate poi nel Consiglio comunale del 12 ottobre in cui, a maggioranza (amministrazione Azzollini), era stato approvato l'atto d'indirizzo con cui si esprimeva parere negativo per la Città metropolitana. Perciò, il Consiglio comunale impegnava il Sindaco e la Giunta ad «attivarsi per favorire un riordino tra i Comuni aderenti alla Provincia BAT ed i Comuni della Provincia di Bari, entrambe soppresse, promuovendo verso il Governo un decreto correttivo per la ridefinizione dei tempi e delle modalità di istituzione della Città metropolitana di Bari, per una revisione complessiva delle disposizioni legislative in materia di Città Metropolitane che, possa rimediare alle criticità e alle disfunzioni evidenziate».
In pratica, il Comune di Molfetta, coadiuvato da alcuni Comuni del Nord Barese e della BAT, aveva proposto alla Regione Puglia la "creazione" di un nuovo territorio provinciale in cui sarebbero rientrati i Comuni della BAT e dei Comuni baresi non aderenti alla Città metropolitana.
Di sicuro, l'approvazione del Ddl Delrio susciterà un nuovo dibattito cittadino e politico. Probabilmente la questione sarà riportata in Consiglio comunale che, forse, esprimerà un parere contrario all'atto d'indirizzo dell'amministrazione Azzollini, considerato che il centrosinistra (opposizione nel 2012, oggi al governo della città) si era mostrato sempre favorevole all'inclusione nella Città metropolitana barese.
A partire dal primo gennaio 2015, nove saranno le Città metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria), cui si aggiungerà Roma Capitale e le altre Città metropolitane istituite conformemente alla loro autonomia speciale dalle regioni Friuli-Venezia Giulia (Trieste), Sicilia (Palermo, Catania, Messina) e Sardegna (Cagliari). Il territorio delle città metropolitane coinciderà con quello della omonima Provincia.
Secondo quanto stabilito dal Ddl, il Sindaco metropolitano sarà il Sindaco del Comune capoluogo (incarico esercitato a titolo gratuito), mentre il Consiglio metropolitano, organo di indirizzo e controllo, avrà il compito di approvare regolamenti, piani e programmi e, infine, il bilancio. La Conferenza metropolitana sarà, invece, l'organo deliberativo dello Statuto e delle modifiche con funzione consultiva sul bilancio.
Diverse sono le funzioni che assumeranno le Città metropolitane: adozione e aggiornamento annuale del piano strategico triennale del territorio metropolitano, pianificazione territoriale, strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, mobilità e viabilità, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione.
Nelle nuove Province, che, a parte piccole differenze, avranno gli stessi organi e le stesse funzioni delle Città metropolitane, il Presidente (carica di 4 anni) sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali della Provincia. Per il Consiglio provinciale avranno diritto di elettorato attivo e passivo i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni della Provincia.
Il Comune di Molfetta sembra destinato a essere inglobato nella Città metropolitana di Bari. La vicenda aveva investito il Comune nell'ottobre 2012, suscitando un intenso dibattito tra i cittadini e le forze politiche consiliari.
Numerose erano state le conferenze e le posizioni, sfociate poi nel Consiglio comunale del 12 ottobre in cui, a maggioranza (amministrazione Azzollini), era stato approvato l'atto d'indirizzo con cui si esprimeva parere negativo per la Città metropolitana. Perciò, il Consiglio comunale impegnava il Sindaco e la Giunta ad «attivarsi per favorire un riordino tra i Comuni aderenti alla Provincia BAT ed i Comuni della Provincia di Bari, entrambe soppresse, promuovendo verso il Governo un decreto correttivo per la ridefinizione dei tempi e delle modalità di istituzione della Città metropolitana di Bari, per una revisione complessiva delle disposizioni legislative in materia di Città Metropolitane che, possa rimediare alle criticità e alle disfunzioni evidenziate».
In pratica, il Comune di Molfetta, coadiuvato da alcuni Comuni del Nord Barese e della BAT, aveva proposto alla Regione Puglia la "creazione" di un nuovo territorio provinciale in cui sarebbero rientrati i Comuni della BAT e dei Comuni baresi non aderenti alla Città metropolitana.
Di sicuro, l'approvazione del Ddl Delrio susciterà un nuovo dibattito cittadino e politico. Probabilmente la questione sarà riportata in Consiglio comunale che, forse, esprimerà un parere contrario all'atto d'indirizzo dell'amministrazione Azzollini, considerato che il centrosinistra (opposizione nel 2012, oggi al governo della città) si era mostrato sempre favorevole all'inclusione nella Città metropolitana barese.