Molfetta Libera: «La nuova area mercatale resta un mistero. Serve chiarezza»
La nota a firma del gruppo formato da Area Pubblica e Sinistra Italiana
domenica 19 febbraio 2023
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma del gruppo Molfetta Libera:
"Nel luglio 2022, sull'area del Nuovo mercato comunale, calavano ancora una volta gli elicotteri della Guardia di Finanza di Molfetta e le penne biro dei pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Trani: l'area veniva sottoposta a sequestro probatorio. Il sequestro probatorio è un mezzo di ricerca della prova, nel nostro caso, della prova di colpevolezza degli 11 indagati, il sindaco Minervini e gli altri concorrenti nei reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura tranese".
"In politica si usa dire che le responsabilità penali vanno accertate dalla magistratura penale e che, invece, le responsabilità che vengono in risalto, nella sede politica, sono per l'appunto le responsabilità politiche. Intanto, nel caso del mercato molfettese, responsabilità penali e responsabilità politiche sono un tutt'uno, in quanto l'opera pubblica pagata con i soldi del Ministero assegnati al Comune di Molfetta si presenta incompleta ed abbandonata. E questo è un fatto politico. Quindi, quei soldi della Comunità molfettese sono stati letteralmente buttati alle ortiche e prima o poi qualcuno, Minervini in testa, verrà chiamato a rispondere del fattaccio in tutte le Sedi giudiziarie, penali, civili, erariali. Già, concittadini, anche erariali, perché sprecare denaro pubblico è severamente vietato dalla legge e quei 600 mila euro potevano essere destinati ad altro anziché ad allestire una selva oscura, frustrando le aspettative dei molfettesi e dei commercianti".
"Abbiamo letto sulle carte del bilancio comunale che il sindaco vorrebbe investire altri 700 mila euro per completare il mercato ed allora gli chiediamo: ma questo mercato verrà per caso pagato due volte ? Prima lo si finanzia, poi non lo si completa, infine lo si abbandona ed ora lo si vuole rifare e rifinanziare con soldi pubblici? Se così fosse sarebbe una autentica vergogna".
"Non è tutto. Se vero, come è vero, che questa area non è neppure collaudata, e comunque da un anno completamente abbandonata (e quindi nel frattempo può essere accaduto di tutto), ci chiediamo se sia legale allestire (e non per la prima volta) un tendone da circo per gli animali. Animali imprigionati e compressi così come i cittadini di Molfetta, costretti ormai da tempo ad assistere a questo fallimentare scempio politico amministrativo ed erariale".
"Ed allora, nel massimo rispetto per le categorie dei lavoratori appartenenti al mondo del circo, ma anche nel rispetto di chi si batte per la tutela degli animali, nel rispetto di tutti insomma, primi tra tutti i cittadini molfettesi, ci chiediamo e chiediamo a Minervini: chi pagherà i danni economici causati da questo scempio? Chi risarcirà il Ministero dell'Interno che ha dato ingenti pecunie al Comune di Molfetta per costruire il pubblico mercato del giovedì, laddove oggi sorgono solo tendoni da circo? Chi pagherà le somme quando la Corte dei Conti presenterà il conto ? Siamo preoccupati per il futuro finanziario di Molfetta e non possiamo continuare a restare in silenzio".
"Nel luglio 2022, sull'area del Nuovo mercato comunale, calavano ancora una volta gli elicotteri della Guardia di Finanza di Molfetta e le penne biro dei pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Trani: l'area veniva sottoposta a sequestro probatorio. Il sequestro probatorio è un mezzo di ricerca della prova, nel nostro caso, della prova di colpevolezza degli 11 indagati, il sindaco Minervini e gli altri concorrenti nei reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura tranese".
"In politica si usa dire che le responsabilità penali vanno accertate dalla magistratura penale e che, invece, le responsabilità che vengono in risalto, nella sede politica, sono per l'appunto le responsabilità politiche. Intanto, nel caso del mercato molfettese, responsabilità penali e responsabilità politiche sono un tutt'uno, in quanto l'opera pubblica pagata con i soldi del Ministero assegnati al Comune di Molfetta si presenta incompleta ed abbandonata. E questo è un fatto politico. Quindi, quei soldi della Comunità molfettese sono stati letteralmente buttati alle ortiche e prima o poi qualcuno, Minervini in testa, verrà chiamato a rispondere del fattaccio in tutte le Sedi giudiziarie, penali, civili, erariali. Già, concittadini, anche erariali, perché sprecare denaro pubblico è severamente vietato dalla legge e quei 600 mila euro potevano essere destinati ad altro anziché ad allestire una selva oscura, frustrando le aspettative dei molfettesi e dei commercianti".
"Abbiamo letto sulle carte del bilancio comunale che il sindaco vorrebbe investire altri 700 mila euro per completare il mercato ed allora gli chiediamo: ma questo mercato verrà per caso pagato due volte ? Prima lo si finanzia, poi non lo si completa, infine lo si abbandona ed ora lo si vuole rifare e rifinanziare con soldi pubblici? Se così fosse sarebbe una autentica vergogna".
"Non è tutto. Se vero, come è vero, che questa area non è neppure collaudata, e comunque da un anno completamente abbandonata (e quindi nel frattempo può essere accaduto di tutto), ci chiediamo se sia legale allestire (e non per la prima volta) un tendone da circo per gli animali. Animali imprigionati e compressi così come i cittadini di Molfetta, costretti ormai da tempo ad assistere a questo fallimentare scempio politico amministrativo ed erariale".
"Ed allora, nel massimo rispetto per le categorie dei lavoratori appartenenti al mondo del circo, ma anche nel rispetto di chi si batte per la tutela degli animali, nel rispetto di tutti insomma, primi tra tutti i cittadini molfettesi, ci chiediamo e chiediamo a Minervini: chi pagherà i danni economici causati da questo scempio? Chi risarcirà il Ministero dell'Interno che ha dato ingenti pecunie al Comune di Molfetta per costruire il pubblico mercato del giovedì, laddove oggi sorgono solo tendoni da circo? Chi pagherà le somme quando la Corte dei Conti presenterà il conto ? Siamo preoccupati per il futuro finanziario di Molfetta e non possiamo continuare a restare in silenzio".