Molfetta inserita nel nuovo numero del mensile nazionale "Bell'Italia"
Approfondimento sulla nostra città fra storia, tradizioni e gastronomia
sabato 4 aprile 2020
Nota di merito per la bellezza paesaggistica e culturale di Molfetta, inserita fra gli approfondimenti del mese di aprile della nota rivista nazionale "Bell'Italia", dedicata alle località e alle bellezze artistiche, paesaggistiche e turistiche d'Italia con particolare attenzione all'aspetto fotografico. Fondata nel 1986 dall'«Editoriale Giorgio Mondadori», dal 1999 è parte Gruppo Cairo Editore.
Il periodico propone mensilmente ai lettori servizi su diverse località del territorio nazionale e una serie di rubriche che approfondiscono i temi artistici, la gastronomia, le tradizioni. Non manca lo spazio dedicato alle segnalazioni dei lettori. La sua caratteristica peculiare è la pubblicazione di illustrazioni di alcuni borghi o edifici civili e religiosi: con una certa soddisfazione, è possibile apprezzare nell'ultimo numero della rivista anche scorci molfettesi tra il porto e l'antico borgo.
Il focus sulla nostra città è intitolato: "Molfetta, crocevia di storie sul mare". Vengono riepilogate le vicende dell'antico borgo molfettese, per secoli snodo di rilievo tra Occidente e Oriente e affascinante per i suoi vicoli medievali, per le sue splendide chiese e per la maestosità del Duomo di San Corrado affacciato sul porto. Orgogliosa della sua tradizione marinara di lungo corso, la città è uno dei principali centri pescherecci pugliesi del Basso Adriatico e vive in simbiosi con il suo mare, la cui veduta viene esposta con diverse fotografie inserite nella rivista.
Lungo il perimetro del borgo sono concentrati i pregevoli edifici costruiti dopo il terribile episodio del sacco del luglio 1529, quando truppe francesi e veneziane misero a ferro e fuoco la città per tre giorni. Per ammirare il centro storico da una prospettiva privilegiata, fra i tetti delle case e il mare, si può imboccare vico Muro, la stretta stradina d'accesso alla panoramica passeggiata sulle antiche mura del borgo.
Lo sguardo prosegue poi sulla basilica della Madonna dei Martiri, che svetta bianca e isolata sul lungomare. Il santuario, frutto di un ampliamento ottocentesco, merita una visita: le sue architetture neoclassiche dalle forme regolari conservano solo poche tracce dell'origine medievale, ma all'interno splende l'icona bizantina della Madonna dei Martiri, portata dall'Oriente dai Crociati nel XII secolo e diventata la patrona cittadina, a cui per tradizione sono particolarmente devoti gli uomini di mare. Accanto alla chiesa, legato al pellegrinaggio nei luoghi sacri, è anche l'ospedale dei Crociati, quello che resta dell'antico luogo di accoglienza e ristoro per i pellegrini di passaggio durante il viaggio da e per Gerusalemme.
L'approfondimento sulla città si chiude con un quadro generale sulle principali tradizioni della città dal punto di vista culturale e gastronomico, con particolare interesse per le processioni pasquali (mai come quest'anno assenti a causa del Coronavirus) e per le prelibatezze più tipiche della cucina nostrana come il calzone, il pizzarello e la scarcella. Insomma, si tratta di un inserto interessante che valorizza agli occhi dell'Italia la storia, la tradizione e le peculiarità di Molfetta.
Il periodico propone mensilmente ai lettori servizi su diverse località del territorio nazionale e una serie di rubriche che approfondiscono i temi artistici, la gastronomia, le tradizioni. Non manca lo spazio dedicato alle segnalazioni dei lettori. La sua caratteristica peculiare è la pubblicazione di illustrazioni di alcuni borghi o edifici civili e religiosi: con una certa soddisfazione, è possibile apprezzare nell'ultimo numero della rivista anche scorci molfettesi tra il porto e l'antico borgo.
Il focus sulla nostra città è intitolato: "Molfetta, crocevia di storie sul mare". Vengono riepilogate le vicende dell'antico borgo molfettese, per secoli snodo di rilievo tra Occidente e Oriente e affascinante per i suoi vicoli medievali, per le sue splendide chiese e per la maestosità del Duomo di San Corrado affacciato sul porto. Orgogliosa della sua tradizione marinara di lungo corso, la città è uno dei principali centri pescherecci pugliesi del Basso Adriatico e vive in simbiosi con il suo mare, la cui veduta viene esposta con diverse fotografie inserite nella rivista.
Lungo il perimetro del borgo sono concentrati i pregevoli edifici costruiti dopo il terribile episodio del sacco del luglio 1529, quando truppe francesi e veneziane misero a ferro e fuoco la città per tre giorni. Per ammirare il centro storico da una prospettiva privilegiata, fra i tetti delle case e il mare, si può imboccare vico Muro, la stretta stradina d'accesso alla panoramica passeggiata sulle antiche mura del borgo.
Lo sguardo prosegue poi sulla basilica della Madonna dei Martiri, che svetta bianca e isolata sul lungomare. Il santuario, frutto di un ampliamento ottocentesco, merita una visita: le sue architetture neoclassiche dalle forme regolari conservano solo poche tracce dell'origine medievale, ma all'interno splende l'icona bizantina della Madonna dei Martiri, portata dall'Oriente dai Crociati nel XII secolo e diventata la patrona cittadina, a cui per tradizione sono particolarmente devoti gli uomini di mare. Accanto alla chiesa, legato al pellegrinaggio nei luoghi sacri, è anche l'ospedale dei Crociati, quello che resta dell'antico luogo di accoglienza e ristoro per i pellegrini di passaggio durante il viaggio da e per Gerusalemme.
L'approfondimento sulla città si chiude con un quadro generale sulle principali tradizioni della città dal punto di vista culturale e gastronomico, con particolare interesse per le processioni pasquali (mai come quest'anno assenti a causa del Coronavirus) e per le prelibatezze più tipiche della cucina nostrana come il calzone, il pizzarello e la scarcella. Insomma, si tratta di un inserto interessante che valorizza agli occhi dell'Italia la storia, la tradizione e le peculiarità di Molfetta.