Molfetta hot: accoltella l'amante per gelosia, in carcere una 45enne
La donna ha colpito con un paio di forbici una 35enne al culmine di una lite in via Togliatti
giovedì 10 maggio 2018
21.56
Lei, lui, l'altra. Una storia con tre protagonisti, anche se uno non ne sapeva nulla: la moglie. Sono stati due fendenti inferti con un paio di forbici a portare alla luce la relazione clandestina con un ferito, la presunta amante, una 35enne del posto, condotta all'ospedale monsignor Bello.
A brandire la lama invece è stata lei, che di anni ne ha 45, è incensurata e vive con il marito a Molfetta. Nel tardo pomeriggio di ieri, a bordo di un'auto dell'Arma e con le manette ai polsi, è stata trasferita nel reparto femminile del penitenziario di Trani. Poche ore prima era stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio. Le sirene dei Carabinieri della locale Compagnia hanno riempito la mattinata molfettese, a partire dalle ore 10.00.
A far infuriare la 45enne, secondo quanto ricostruito dai militari brillantemente diretti dal capitano Vito Ingrosso, che con una serratissima attività hanno chiuso il cerchio in poche ore, un attacco di gelosia avvenuto in via Togliatti. È scoppiato un litigio via via sempre più acceso, finché la 45enne, in preda ad un raptus, ha afferrato un paio di forbici e sferrato due fendenti, che hanno colpito l'amante alla schiena, raggiungendo un polmone, e ad un braccio, prima di dileguarsi.
Molto sangue, ma in realtà la lama non è affondata e non ha leso nessun organo della vittima, che nel frattempo, per sfuggire alla furia della malintenzionata, si era rifugiata all'interno del Centro Vaccinazione dell'Azienda Sanitaria Locale. Alcuni passanti, spaventati, hanno immediatamente chiamato il Servizio 118 e la 35enne, a bordo di un'ambulanza, è stata trasportata al punto di primo intervento dell'ospedale molfettese e, successivamente, agli Ospedali Riuniti di Foggia.
Per lei conseguenze non saranno gravi (la donna, seppur ancora in prognosi riservata, è stata dichiarata fuori pericolo, ndr), anche se è stata deferita a piede libero alla Procura della Repubblica di Trani per il reato di porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere perché, a seguito di perquisizione personale, è stata trovata in possesso di un coltello a serramanico del genere proibito.
Più pesanti, invece, gli strascichi per la 45enne, individuata dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, i quali hanno ricostruito dinamiche e tempistiche della incresciosa vicenda, ricostruendo l'antefatto alla base del folle episodio. La donna, portata negli uffici di via Giovinazzo, è stata arrestata poche ore più tardi dai militari dell'Arma con l'accusa di tentato omicidio, ma è probabile che il reato contestato possa subire modifiche.
Infine è stata trasferita nel reparto femminile dell'istituto penitenziario di Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Una misura necessaria, secondo il pm di turno presso la Procura della Repubblica di Trani che ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare in carcere.
A brandire la lama invece è stata lei, che di anni ne ha 45, è incensurata e vive con il marito a Molfetta. Nel tardo pomeriggio di ieri, a bordo di un'auto dell'Arma e con le manette ai polsi, è stata trasferita nel reparto femminile del penitenziario di Trani. Poche ore prima era stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio. Le sirene dei Carabinieri della locale Compagnia hanno riempito la mattinata molfettese, a partire dalle ore 10.00.
A far infuriare la 45enne, secondo quanto ricostruito dai militari brillantemente diretti dal capitano Vito Ingrosso, che con una serratissima attività hanno chiuso il cerchio in poche ore, un attacco di gelosia avvenuto in via Togliatti. È scoppiato un litigio via via sempre più acceso, finché la 45enne, in preda ad un raptus, ha afferrato un paio di forbici e sferrato due fendenti, che hanno colpito l'amante alla schiena, raggiungendo un polmone, e ad un braccio, prima di dileguarsi.
Molto sangue, ma in realtà la lama non è affondata e non ha leso nessun organo della vittima, che nel frattempo, per sfuggire alla furia della malintenzionata, si era rifugiata all'interno del Centro Vaccinazione dell'Azienda Sanitaria Locale. Alcuni passanti, spaventati, hanno immediatamente chiamato il Servizio 118 e la 35enne, a bordo di un'ambulanza, è stata trasportata al punto di primo intervento dell'ospedale molfettese e, successivamente, agli Ospedali Riuniti di Foggia.
Per lei conseguenze non saranno gravi (la donna, seppur ancora in prognosi riservata, è stata dichiarata fuori pericolo, ndr), anche se è stata deferita a piede libero alla Procura della Repubblica di Trani per il reato di porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere perché, a seguito di perquisizione personale, è stata trovata in possesso di un coltello a serramanico del genere proibito.
Più pesanti, invece, gli strascichi per la 45enne, individuata dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, i quali hanno ricostruito dinamiche e tempistiche della incresciosa vicenda, ricostruendo l'antefatto alla base del folle episodio. La donna, portata negli uffici di via Giovinazzo, è stata arrestata poche ore più tardi dai militari dell'Arma con l'accusa di tentato omicidio, ma è probabile che il reato contestato possa subire modifiche.
Infine è stata trasferita nel reparto femminile dell'istituto penitenziario di Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Una misura necessaria, secondo il pm di turno presso la Procura della Repubblica di Trani che ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare in carcere.