E' la "guerra" dell'immondizia: il porta a porta è ancora un rebus. Per tanti.
Un avvio difficoltoso tra qualche mancata comunicazione, equivoci e le inevitabili polemiche.
sabato 27 febbraio 2016
Era prevedibile. Sacchetti della spazzatura abbandonati in strada di fianco ai bidoni che straripano, strade costellate dall'immondizia che sparisce solo nelle tarde ore della mattinata. Il tutto mentre l'amministrazione di Paola Natalicchio sta estendendo la raccolta differenziata porta a porta a tutta la città, non senza inciampi.
Per ora le conseguenze più tangibili nei quartieri in cui è arrivato il nuovo sistema sono le montagne di spazzatura abbandonate di fianco ai pochi cassonetti rimasti, trasformati in micro discariche a cielo aperto da chi, per non sottostare alle nuove regole della differenziata "spinta", invece che esporre i vari sacchetti per il riciclo di fronte al proprio civico, preferisce trasportarli direttamente in auto o a mano negli isolati vicini. Senza tralasciare chi intasa la zona Asi e le vie dell'agro con la propria spazzatura e chi si reca nelle parti della città nelle quali il "porta a porta" non è ancora arrivato.
Insomma, una "guerra" dell'immondizia che ha scatenato non poche polemiche a Molfetta, con tantissimi cittadini sempre più agguerriti. La colpa però, non è da individuare né nell'Amministrazione né nel nuovo sistema di raccolta dei rifiuti (che come tutte le novità va assorbita e organizzata sempre meglio), ma proprio in quelli stessi molfettesi che proprio non ci stanno: loro la raccolta differenziata non l'hanno mai fatta e non hanno intenzione di farla adesso. Nè di collaborare.
Il fatto che si abbandonano rifiuti anche a fianco dei cassonetti, che presto spariranno, è sintomo di un problema sociale di inciviltà, non di raccolta. La raccolta differenziata porta a porta è stata introdotta lo scorso 11 gennaio 2016 come esperimento nel quartiere di Levante. In queste settimane è stata estesa ad altre frazioni della città tra cui l'area retrostante la stazione ferroviaria, via Terlizzi, via Bitonto e la complanare di accesso alla SS16 uscita Molfetta centro, quindi tutto il quartiere Poggiofiorito, Madonna della Rosa, via Ungaretti, i comparti di espansione 1-9; e da ultimo rione Paradiso.
Ma il percorso non sembra affatto in discesa tanto che, per risolvere il problema del degrado e del decoro urbano dovuto al nuovo sistema di raccolta, in alcuni quartieri, il Comune ha dovuto istituire un tavolo di controllo permanente con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza ma anche punire con sanzioni chi trasgredisce.
I disagi per i cittadini però continuano.
Parecchi cittadini fin dalle prime battute non avevano compreso quando la raccolta porta a porta sarebbe iniziata, e che dunque bisognava lasciare i mastelli fuori dalle abitazioni in serata: questo a causa di una comunicazione incerta, fuorviante e contraddittoria. A far da contorno sarebbero poi i ritardi nella raccolta dei rifiuti da parte degli addetti preposti alla raccolta. Altra reale difficoltà - che invece lamentano un po' tutti - è la questione dell'igiene legata in primis al problema dei randagi (soprattutto nelle zone di espansione).
Non stiamo certo contestando il principio della raccolta porta a porta. Anzi, siamo convinti che la differenziata vada fatta: è una necessità, un'opportunità e un valore. Ma proprio per questo, va programmata e gestita nei modi appropriati ascoltando le richieste e le perplessità dei cittadini. Il tutto, nel tentativo di contribuire a mettere ordine là dove finora si è creato disordine.
Le immagini sono state scattate a Rione Paradiso nella mattinata di mercoledì 24 febbraio e tra le 00.15 e le 00.30 del 23 febbraio in Via Giovinazzo e zone limitrofe nonchè nel comparto 9.
Per ora le conseguenze più tangibili nei quartieri in cui è arrivato il nuovo sistema sono le montagne di spazzatura abbandonate di fianco ai pochi cassonetti rimasti, trasformati in micro discariche a cielo aperto da chi, per non sottostare alle nuove regole della differenziata "spinta", invece che esporre i vari sacchetti per il riciclo di fronte al proprio civico, preferisce trasportarli direttamente in auto o a mano negli isolati vicini. Senza tralasciare chi intasa la zona Asi e le vie dell'agro con la propria spazzatura e chi si reca nelle parti della città nelle quali il "porta a porta" non è ancora arrivato.
Insomma, una "guerra" dell'immondizia che ha scatenato non poche polemiche a Molfetta, con tantissimi cittadini sempre più agguerriti. La colpa però, non è da individuare né nell'Amministrazione né nel nuovo sistema di raccolta dei rifiuti (che come tutte le novità va assorbita e organizzata sempre meglio), ma proprio in quelli stessi molfettesi che proprio non ci stanno: loro la raccolta differenziata non l'hanno mai fatta e non hanno intenzione di farla adesso. Nè di collaborare.
Il fatto che si abbandonano rifiuti anche a fianco dei cassonetti, che presto spariranno, è sintomo di un problema sociale di inciviltà, non di raccolta. La raccolta differenziata porta a porta è stata introdotta lo scorso 11 gennaio 2016 come esperimento nel quartiere di Levante. In queste settimane è stata estesa ad altre frazioni della città tra cui l'area retrostante la stazione ferroviaria, via Terlizzi, via Bitonto e la complanare di accesso alla SS16 uscita Molfetta centro, quindi tutto il quartiere Poggiofiorito, Madonna della Rosa, via Ungaretti, i comparti di espansione 1-9; e da ultimo rione Paradiso.
Ma il percorso non sembra affatto in discesa tanto che, per risolvere il problema del degrado e del decoro urbano dovuto al nuovo sistema di raccolta, in alcuni quartieri, il Comune ha dovuto istituire un tavolo di controllo permanente con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza ma anche punire con sanzioni chi trasgredisce.
I disagi per i cittadini però continuano.
Parecchi cittadini fin dalle prime battute non avevano compreso quando la raccolta porta a porta sarebbe iniziata, e che dunque bisognava lasciare i mastelli fuori dalle abitazioni in serata: questo a causa di una comunicazione incerta, fuorviante e contraddittoria. A far da contorno sarebbero poi i ritardi nella raccolta dei rifiuti da parte degli addetti preposti alla raccolta. Altra reale difficoltà - che invece lamentano un po' tutti - è la questione dell'igiene legata in primis al problema dei randagi (soprattutto nelle zone di espansione).
Non stiamo certo contestando il principio della raccolta porta a porta. Anzi, siamo convinti che la differenziata vada fatta: è una necessità, un'opportunità e un valore. Ma proprio per questo, va programmata e gestita nei modi appropriati ascoltando le richieste e le perplessità dei cittadini. Il tutto, nel tentativo di contribuire a mettere ordine là dove finora si è creato disordine.
Le immagini sono state scattate a Rione Paradiso nella mattinata di mercoledì 24 febbraio e tra le 00.15 e le 00.30 del 23 febbraio in Via Giovinazzo e zone limitrofe nonchè nel comparto 9.