Molfetta dice no all'omotransfobia

Il sindaco: «Molfetta è una città aperta che non deve avere paura»

martedì 19 maggio 2015 7.21
A cura di Maria Marino
«In questa città ci sarà una riflessione che non deve far paura a nessuno anche su come estendere i diritti per le persone dello stesso sesso che si amano. Nessuno deve avere paura di immaginare un percorso come il registro delle unioni civili a Molfetta», è questa la più importante dichiarazione rilasciata dal sindaco Paola Natalicchio a margine del flash mob contro l'omotransfobia, primo di una serie di eventi che si svolgeranno in città anche prossimamente per sensibilizzare l'intera cittadinanza.

Un percorso tortuoso e complicato, come ben sa il primo cittadino, ma che porterebbe la città sullo stesso livello di civiltà e uguaglianza di tante altre realtà italiane che si stanno muovendo in questa direzione.

Nel frattempo domenica 17 maggio, mentre in tutto il mondo ci celebrava la Giornata Internazionale contro l'omotansfobia, si è svolto un grande torello nel cuore della villa comunale. Tantissimi bambini, uomini e donne che, in cerchio, si sono passati il pallone con le calciatrici della Pro Molfetta e dell'Arcadia Bisceglie, il sindaco e l'assessore Betta Mongelli per dare, tutti insieme, un calcio all'omotransfobia e sventolare tanti cartellini rossi per protestare contro le parole di Belolli, presidente della Lega Nazionale Dilettano.

Tra un bel tiro di destro e qualche palleggio, memorie dell'esperienza calcistica adolescenziale, il sindaco non si è risparmiato e ha rivendicato il ruolo cruciale che le istituzioni devono avere per combattere ogni forma di discriminazione.

«Molfetta è una città accogliente ma soprattutto aperta perché ogni amore, così detto diverso, non deve far paura», aggiunge il primo cittadino.

«Io non ho paura di parlarne al servizio di chi si ama liberamente. L'amore non deve far paura, sono altre le cose che ci devono spaventare», conclude.


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