Lidi aperti tutto l'anno, dalla Regione arriva l'ok
Tra le novità la possibilità di dotarsi di defibrillatori e multe più severe per chi getta mozziconi di sigarette in spiaggia
sabato 23 aprile 2016
0.25
Le spiagge molfettesi sono aperte tutto l'anno e la nuova ordinanza balneare sarà più esplicita nel prevedere che anche il bagno si può fare per 365 giorni, confermando che negli stabilimenti dovranno esserci i bagnini oppure la chiara avvertenza che non ci sono servizi di salvataggio.
«Stiamo dentro la strategia della Puglia regione turistica, che ha imparato a fare turismo per tutte e quattro le stagioni, che garantisce l'assoluta accessibilità del suo mare e che investe tutto in fiducia e sicurezza». Così l'assessore regionale al Bilancio, al Demanio e al Patrimonio, Raffaele Piemontese, al termine dell'incontro con le associazioni degli imprenditori balneari e altri enti e associazioni interessati all'ordinanza balneare 2016.
«Avevamo l'esigenza di innovare la normativa principalmente per incrementare gli standard di sicurezza sulle nostre spiagge - ha aggiunto Piemontese - e abbiamo voluto misurare l'impatto delle nuove previsioni con i protagonisti di uno dei settori trainanti dell'economia pugliese, alle prese con una fase di trasformazione molto difficile».
Il riferimento dell'assessore è ai tre elementi nuovi che caratterizzano l'ordinanza balneare 2016: sanzioni più severe per chi butta mozziconi di sigarette sugli arenili, estendendo la normativa in vigore dallo scorso 2 febbraio nelle città, diffusione capillare lungo le coste pugliesi del numero verde a cui chiunque può segnalare possibili reati contro il mare e il demanio marittimo e promozione, già da quest'anno, della presenza dei defibrillatori semiautomatici e di personale formato al corretto utilizzo.
«Quest'ultima previsione - ha spiegato Piemontese - abbiamo deciso di renderla facoltativa in modo che anche gli stabilimenti balneari più piccoli beneficino di un passaggio più graduale verso quello che, dal 2017, sarà un obbligo di legge. Ma, già da questa estate, comunicheremo l'elenco degli stabilimenti che ne sono già dotati».
La cornice in cui si situano vecchie e nuove previsioni è quella di una maggiore chiarezza sul tema della balneabilità. Per i circa 1.500 imprenditori balneari resta la facoltà di aprire lo stabilimento e consentire il bagno a mare per tutto l'anno ma, se scelgono di farlo, devono garantire la presenza dei servizi di salvamento oppure esporre chiaramente i cartelli sull'assenza del servizio.
Altra e diversa questione è il monitoraggio della qualità delle acque. Il decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, che ha recepito la direttiva comunitaria 2006/7, prescrive che il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione sia svolto dal 1 aprile al 30 settembre. Tuttavia, nel corso dell'incontro, il dirigente ambientale di ARPA Puglia, Nicola Ungaro, ha chiarito che il mare pugliese è comunque controllato tutto l'anno, in quanto oggetto di un monitoraggio ambientale dei corpi idrici marino-costieri a più vasta scala.
I controlli delle acque di balneazione, concentrati solo nei sei mesi centrali dell'anno, rispondono a specifiche esigenze di prevenzione del rischio sanitario associato alla presenza di contaminazione microbiologica, e quindi sono realizzati nelle zone e nel periodo in cui sono maggiormente frequentate le spiagge e le loro acque.
«Lo spirito di ampia collaborazione in cui si è svolto l'incontro - ha concluso l'assessore - testimonia quanta ormai vasta e diffusa sia la cultura e la sensibilità per la tutela e la valorizzazione del nostro mare, anima della Puglia e prima motivazione per cui i turisti scelgono la nostra regione per una vacanza».
«Stiamo dentro la strategia della Puglia regione turistica, che ha imparato a fare turismo per tutte e quattro le stagioni, che garantisce l'assoluta accessibilità del suo mare e che investe tutto in fiducia e sicurezza». Così l'assessore regionale al Bilancio, al Demanio e al Patrimonio, Raffaele Piemontese, al termine dell'incontro con le associazioni degli imprenditori balneari e altri enti e associazioni interessati all'ordinanza balneare 2016.
«Avevamo l'esigenza di innovare la normativa principalmente per incrementare gli standard di sicurezza sulle nostre spiagge - ha aggiunto Piemontese - e abbiamo voluto misurare l'impatto delle nuove previsioni con i protagonisti di uno dei settori trainanti dell'economia pugliese, alle prese con una fase di trasformazione molto difficile».
Il riferimento dell'assessore è ai tre elementi nuovi che caratterizzano l'ordinanza balneare 2016: sanzioni più severe per chi butta mozziconi di sigarette sugli arenili, estendendo la normativa in vigore dallo scorso 2 febbraio nelle città, diffusione capillare lungo le coste pugliesi del numero verde a cui chiunque può segnalare possibili reati contro il mare e il demanio marittimo e promozione, già da quest'anno, della presenza dei defibrillatori semiautomatici e di personale formato al corretto utilizzo.
«Quest'ultima previsione - ha spiegato Piemontese - abbiamo deciso di renderla facoltativa in modo che anche gli stabilimenti balneari più piccoli beneficino di un passaggio più graduale verso quello che, dal 2017, sarà un obbligo di legge. Ma, già da questa estate, comunicheremo l'elenco degli stabilimenti che ne sono già dotati».
La cornice in cui si situano vecchie e nuove previsioni è quella di una maggiore chiarezza sul tema della balneabilità. Per i circa 1.500 imprenditori balneari resta la facoltà di aprire lo stabilimento e consentire il bagno a mare per tutto l'anno ma, se scelgono di farlo, devono garantire la presenza dei servizi di salvamento oppure esporre chiaramente i cartelli sull'assenza del servizio.
Altra e diversa questione è il monitoraggio della qualità delle acque. Il decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, che ha recepito la direttiva comunitaria 2006/7, prescrive che il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione sia svolto dal 1 aprile al 30 settembre. Tuttavia, nel corso dell'incontro, il dirigente ambientale di ARPA Puglia, Nicola Ungaro, ha chiarito che il mare pugliese è comunque controllato tutto l'anno, in quanto oggetto di un monitoraggio ambientale dei corpi idrici marino-costieri a più vasta scala.
I controlli delle acque di balneazione, concentrati solo nei sei mesi centrali dell'anno, rispondono a specifiche esigenze di prevenzione del rischio sanitario associato alla presenza di contaminazione microbiologica, e quindi sono realizzati nelle zone e nel periodo in cui sono maggiormente frequentate le spiagge e le loro acque.
«Lo spirito di ampia collaborazione in cui si è svolto l'incontro - ha concluso l'assessore - testimonia quanta ormai vasta e diffusa sia la cultura e la sensibilità per la tutela e la valorizzazione del nostro mare, anima della Puglia e prima motivazione per cui i turisti scelgono la nostra regione per una vacanza».