"Molfetta ai tempi della seconda repubblica": Gianni Porta presenta il suo libro
Un lavoro lungo e che mette a disposizione della città dati importanti degli ultimi 20 anni
sabato 17 dicembre 2016
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Una sala consiliare piena di gente comune ma anche di politici, più o meno d'esperienza e di ogni fazione, ha assistito alla presentazione del nuovo libro del consigliere uscente Gianni Porta, attualmente segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
Il volume "Molfetta al tempo della seconda repubblica" si propone come un testo contente non solo i dati dei numerosi appuntamenti elettorali ma anche come spunto di riflessione per un'analisi sociale dei cambiamenti che il nostro Paese e la nostra città hanno vissuto nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica.
Ad introdurre la serata è stato Giuseppe Cannizaro, ex preside del liceo classico, ex assessore alla cultura e già vicesindaco. Come esponente della società civile, il preside ha riflettuto sul ruolo delle liste civiche nella storia politica di Molfetta, essendone stato lui stesso membro ed esponente.
Interessante lo spunto di riflessione fornito dall'ex preside che fa notare come << dal '46 al '94 abbiamo avuto solo quattro commissari per una media di uno ogni 12 anni. Dal 1994 al 2016 invece ben cinque volte siamo stati commissariati per una media di una volta ogni quattro anni >>.
Secondo Cannizzaro quindi, la componente civica non è riuscita a dare forza all'attività amministrativa.
Un Gianni Porta emozionato invece ha poi ringraziato Mario Uva, autore della prefazione, ed il compianto avv. Nicola Morgese che hanno rappresentanti per lui il punto di riferimento e di partenza per la sua ricerca, nata da un'esigenza di raccogliere dati non reperibili facilmente e metterli poi a disposizione della città.
Dinanzi ad una platea interessata in cui erano presenti anche personalità del centrodestra molfettese come il senatore Azzollini ed il consigliere uscente Pisani, oltre che il presidente del consiglio uscente Piergiovanni, Gianni Porta ha evidenziato come << si è rovesciato un clima duro si, ma sempre rispettoso della prima Repubblica, manifestandosi come uno rancoroso nella seconda >>.
Tutto ciò nonostante l'esigenza di un nuovo rapporto tra eletto e cittadino, reclamato dagli elettori che hanno portato a nuovi sistemi elettorali.
Per l'esponente di Rifondazione però << non basta l'inserimento della società civile ed un ritorno alla partecipazione, perché i dati mostrano i grandi passi indietro nelle percentuali di votanti in quanto la società civile nel lungo periodo non ha mantenuto le promesse
fatte come una maggiore semplificazione della macchina amministrativa, anche in questa città >>.
Emblematico il dato delle liste che si presentano in media alle amministrative << Si è passati infatti, dalle nove liste del 1989 alle diciassette del 1994, ma tale maggior partecipazione non ha portato performance migliori >>.
Nel suo libro quindi Porta segna il '94 come uno spartiacque, come l'avvio di un nuovo percorso, legato non solo alle esperienze locali, ma anche ad un mondo che subiva forti cambiamenti in quegli anni, in campo politico così come in quello sociale.
Cambiamenti che spesso non hanno però portato risultati migliori della tanto vituperata prima repubblica.
Il volume "Molfetta al tempo della seconda repubblica" si propone come un testo contente non solo i dati dei numerosi appuntamenti elettorali ma anche come spunto di riflessione per un'analisi sociale dei cambiamenti che il nostro Paese e la nostra città hanno vissuto nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica.
Ad introdurre la serata è stato Giuseppe Cannizaro, ex preside del liceo classico, ex assessore alla cultura e già vicesindaco. Come esponente della società civile, il preside ha riflettuto sul ruolo delle liste civiche nella storia politica di Molfetta, essendone stato lui stesso membro ed esponente.
Interessante lo spunto di riflessione fornito dall'ex preside che fa notare come << dal '46 al '94 abbiamo avuto solo quattro commissari per una media di uno ogni 12 anni. Dal 1994 al 2016 invece ben cinque volte siamo stati commissariati per una media di una volta ogni quattro anni >>.
Secondo Cannizzaro quindi, la componente civica non è riuscita a dare forza all'attività amministrativa.
Un Gianni Porta emozionato invece ha poi ringraziato Mario Uva, autore della prefazione, ed il compianto avv. Nicola Morgese che hanno rappresentanti per lui il punto di riferimento e di partenza per la sua ricerca, nata da un'esigenza di raccogliere dati non reperibili facilmente e metterli poi a disposizione della città.
Dinanzi ad una platea interessata in cui erano presenti anche personalità del centrodestra molfettese come il senatore Azzollini ed il consigliere uscente Pisani, oltre che il presidente del consiglio uscente Piergiovanni, Gianni Porta ha evidenziato come << si è rovesciato un clima duro si, ma sempre rispettoso della prima Repubblica, manifestandosi come uno rancoroso nella seconda >>.
Tutto ciò nonostante l'esigenza di un nuovo rapporto tra eletto e cittadino, reclamato dagli elettori che hanno portato a nuovi sistemi elettorali.
Per l'esponente di Rifondazione però << non basta l'inserimento della società civile ed un ritorno alla partecipazione, perché i dati mostrano i grandi passi indietro nelle percentuali di votanti in quanto la società civile nel lungo periodo non ha mantenuto le promesse
fatte come una maggiore semplificazione della macchina amministrativa, anche in questa città >>.
Emblematico il dato delle liste che si presentano in media alle amministrative << Si è passati infatti, dalle nove liste del 1989 alle diciassette del 1994, ma tale maggior partecipazione non ha portato performance migliori >>.
Nel suo libro quindi Porta segna il '94 come uno spartiacque, come l'avvio di un nuovo percorso, legato non solo alle esperienze locali, ma anche ad un mondo che subiva forti cambiamenti in quegli anni, in campo politico così come in quello sociale.
Cambiamenti che spesso non hanno però portato risultati migliori della tanto vituperata prima repubblica.