Minervini vince ma perde voti rispetto al primo turno. Isabella de Bari li conferma tutti e anche di più
Gli elettori di Porta e Maralfa si sono astenuti? C'è stato il contributo dell'elettorato di Siragusa?
lunedì 26 giugno 2017
17.31
A mente lucida, dopo l'intenso lavoro di questi giorni e soprattutto dell'ultima notte, è possibile fare un'analisi del voto, all'indomani della chiusura delle urne, sui 61 seggi scrutinati, questa volta velocemente e senza alcun problema di rilievo.
Vogliamo infatti questa volta porre l'attenzione sul dato numerico (che va letto ed interpretato non sempre di pari passo con il dato politico).
Partiamo dal numero dei votanti, ben 25.172 contro i 34.068 dell'11 giugno scorso: una differenza (al ribasso) di 8.896 elettori.
Un dato significativo, che non fa certo bene alla Città e a quello spirito democratico tanto invocato anche da forze politiche ed associazioni non direttamente coinvolte in quest'ultima tornata elettorale. Il Sindaco di Molfetta sarà ovviamente il Sindaco di tutti, ma è stato scelto da meno della metà degli aventi diritto. Ancora una volta è su questo che bisogna riflettere: l'astensionismo fa male a tutti !
Rimanendo però concentrati ancora su questo dato, la spiegazione potrebbe essere data dai diversi appelli al non voto del centrosinistra. Quei quasi 9 mila elettori che hanno disertato le urne domenica scorsa è quasi coincidente con la somma dei voti degli altri tre candidati sindaci esclusi dal turno di ballottaggio, ovvero Gianni Porta (5.389 voti), Bepi Maralfa (1427 voti), Leonardo Siragusa (1.256 voti).
A non votare è stato proprio il centrosinistra? Molto probabile.
Voltiamo pagina.
Concentriamoci invece sulla competizione tra Tommaso Minervini ed Isabella de Bari.
Il dato politico indubbiamente parla di una netta sconfitta del centrodestra "azzoliniano" (il secondo consecutivo), ma il dato numerico non affossa così pesantemente Isabella de Bari, alla prima esperienza politica in assoluto. Ebbene l'avvocato matrimonialista totalizza, nel turno di ballottaggio, 10.406 voti, ben 489 in più rispetto al primo turno. Frutto dell'accordo con Leonardo Siragusa? Possibile, ma quello che salta all'occhio è la capacità di riconfermare tutti e anche di più i voti del primo turno. Il "miracolo", come qualcuno sperava, però non si è avverato come quando nel 2013 Paola Natalicchio recuperò circa 7 mila voti a Ninnì Camporeale.
Se Isabella de Bari ha mantenuto i suoi voti, Tommaso Minervini li ha persi.
Anche in questo caso (seppure politicamente parliamo di altro) i numeri parlano chiaro: il neo primo cittadino di Molfetta ha totalizzato 13.827 voti, contro i 15.154 del primo turno, esattamente 1.327 voti in meno rispetto all'11 giugno.
Poca roba, per qualcuno, ma comunque un dato significante per un Sindaco, espressione del civismo (tranne il PD), che deve tutto o quasi alla straripante forza delle sue otto liste.
La composizione della squadra di Governo, a questo punto, non può non tenere conto di questi numeri.
Vogliamo infatti questa volta porre l'attenzione sul dato numerico (che va letto ed interpretato non sempre di pari passo con il dato politico).
Partiamo dal numero dei votanti, ben 25.172 contro i 34.068 dell'11 giugno scorso: una differenza (al ribasso) di 8.896 elettori.
Un dato significativo, che non fa certo bene alla Città e a quello spirito democratico tanto invocato anche da forze politiche ed associazioni non direttamente coinvolte in quest'ultima tornata elettorale. Il Sindaco di Molfetta sarà ovviamente il Sindaco di tutti, ma è stato scelto da meno della metà degli aventi diritto. Ancora una volta è su questo che bisogna riflettere: l'astensionismo fa male a tutti !
Rimanendo però concentrati ancora su questo dato, la spiegazione potrebbe essere data dai diversi appelli al non voto del centrosinistra. Quei quasi 9 mila elettori che hanno disertato le urne domenica scorsa è quasi coincidente con la somma dei voti degli altri tre candidati sindaci esclusi dal turno di ballottaggio, ovvero Gianni Porta (5.389 voti), Bepi Maralfa (1427 voti), Leonardo Siragusa (1.256 voti).
A non votare è stato proprio il centrosinistra? Molto probabile.
Voltiamo pagina.
Concentriamoci invece sulla competizione tra Tommaso Minervini ed Isabella de Bari.
Il dato politico indubbiamente parla di una netta sconfitta del centrodestra "azzoliniano" (il secondo consecutivo), ma il dato numerico non affossa così pesantemente Isabella de Bari, alla prima esperienza politica in assoluto. Ebbene l'avvocato matrimonialista totalizza, nel turno di ballottaggio, 10.406 voti, ben 489 in più rispetto al primo turno. Frutto dell'accordo con Leonardo Siragusa? Possibile, ma quello che salta all'occhio è la capacità di riconfermare tutti e anche di più i voti del primo turno. Il "miracolo", come qualcuno sperava, però non si è avverato come quando nel 2013 Paola Natalicchio recuperò circa 7 mila voti a Ninnì Camporeale.
Se Isabella de Bari ha mantenuto i suoi voti, Tommaso Minervini li ha persi.
Anche in questo caso (seppure politicamente parliamo di altro) i numeri parlano chiaro: il neo primo cittadino di Molfetta ha totalizzato 13.827 voti, contro i 15.154 del primo turno, esattamente 1.327 voti in meno rispetto all'11 giugno.
Poca roba, per qualcuno, ma comunque un dato significante per un Sindaco, espressione del civismo (tranne il PD), che deve tutto o quasi alla straripante forza delle sue otto liste.
La composizione della squadra di Governo, a questo punto, non può non tenere conto di questi numeri.