Minervini presenta in Regione due emendamenti in difesa del "Mons.Bello"
Il consigliere regionale agisce nella Commissione Sanità
giovedì 31 marzo 2016
15.36
Due emendamenti al Piano di riordino ospedaliero in difesa dell'Ospedale di Molfetta sono stati presentati ieri, in Commissione Sanità, da Guglielmo Minervini, capogruppo di "Noi a Sinistra per la Puglia" in Consiglio Regionale.
Gli emendamenti, che recepiscono la mobilitazione sul territorio di moltissimi cittadini in difesa della sanità pubblica, sono finalizzati ad ottenere, da un lato, il mantenimento dei posti letto attualmente funzionanti per i reperti di Urologia e Cardiologia del "Don Tonino Bello" con la conferma dei 24 posti letto per la Chirurgia Generale, e, dall'altro, il mantenimento del Laboratorio di Analisi e dell'Ambulatorio di Pediatria.
Tra le 19 proposte emendative presentate complessivamente, anche quelle volte ad ottenere, per l'Ospedale di Corato, il mantenimento dei posti letto attualmente funzionanti di Ostetricia, Ginecologia, Neonatologia e Pediatria, oltre al mantenimento del Laboratorio di Analisi e all'attivazione del reparto di Cardiologia.
Sotto altro profilo, un ulteriore emendamento è finalizzato a dichiarare il carattere prioritario del nuovo Ospedale comprensoriale del Nord Barese che sarà realizzato tra Molfetta, Bisceglie e Terlizzi.
"Accanto agli emendamenti specifici – ha dichiarato Minervini – abbiamo presentato una nota introduttiva volta a rimarcare come direttive nazionali così fortemente restrittive meritino, da parte della Regione, un'azione di carattere politico, con il coinvolgimento delle comunità locali, per costruire un piano che trovi quel difficile punto d'equilibrio tra il bisogno di salute dei territori e le minori risorse disponibili".
"Già nelle scorse settimane – prosegue il capogruppo di "Noi a Sinistra per la Puglia" - avevamo presentato al governo regionale una serie di proposte per meglio articolare il piano: dal ruolo dei privati, del tutto assenti nella prima versione, all'introduzione di un meccanismo di contestualità tra la dismissione delle otto strutture e il loro nuovo riutilizzo. I nostri emendamenti fanno sintesi delle sollecitazioni che sono giunte dai territori con il confronto che abbiamo avuto con gli operatori del settore, i quali non hanno mancato di evidenziare criticità, contraddizioni e una distribuzione disomogenea sul territorio di tutta una serie di prestazioni".
"L'insieme delle nostre proposte, frutto di un percorso di ascolto e confronto, fotografano il disagio dei territori e indicano la necessità di una rivisitazione del Piano. Si tratta di un provvedimento molto delicato, con un forte impatto sulla vita di tutti i pugliesi. Per questo - conclude Minervini - bisogna operare con grande attenzione, così come non bisogna accettare passivamente tutto questo e far pesare il proprio disappunto verso una politica nazionale che, come abbiamo detto anche in altre occasioni, è fortemente penalizzante per il Mezzogiorno e per una regione come la nostra dove, non dimentichiamocelo, la spesa sanitaria procapite è tra le più basse d'Italia".