Michele Santeramo ha presentato il libro sul “suo” don Tonino

Non è solo un racconto, ma anche una rappresentazione teatrale

lunedì 16 ottobre 2017
A cura di Rosanna Buzzerio
"Ciò che è stato, ma ciò che può ancora essere", con questa frase emblematica Elvira Zaccagnini, direttrice delle edizioni "La Meridiana", ha presentato il libro e la piece teatrale di Michele Santeramo, "Oltretutto. Più vicino a don Tonino Bello", nel suggestivo scenario dell'auditorium "Achille Salvucci" del museo Diocesano, alla presenza del vescovo mons. Domenico Cornacchia.

Non un libro su don Tonino, ma un racconto tra il reale, surreale e la finzione, dove l'amato vescovo della Diocesi di Molfetta è quasi una "comparsa", ma una comparsa che sa conquistare i cuori e gli animi di quanti lo hanno conosciuto e continuano a conoscerlo.

Alla fine "sono vite che cambiano le vite", dice l'autore al termine del suo racconto. Non una biografia nuda e cruda, ma un turbinio di parole, quasi da confondersi, da portare in un vortice che richiede costante attenzione, ma che racchiudono momenti, giornate, atti precisi compiuti da don Tonino, come quel 7 dicembre 1992 dove 501 costruttori di pace, con a capo proprio don Tonino, passeggiarono per Sarajevo, prima giornata in cui la forza della pace vinse sulla guerra, prima giornata in cui in quella terra non ci furono morti.

E' un racconto che invita a "non aver paura", nemmeno della morte, è una riflessione dell'autore sulla vita, sulla morte, sui dubbi che ogni uomo ha, anche lo stesso don Tonino, uomo di pace, che si pone domande sulla guerra, sulla vita e sulla morte.

Realtà, finzione e tanti ricordi che ritornano alla mente, è un incastrarsi di emozioni, un puzzle di racconti di vita vera, ma che nasce però solo dalla fantasia dell'autore, che non manca di guardare con attenzione agli ultimi, quegli ultimi che sono sempre stati i primi nel cuore di don Tonino. Ed ecco che Santeramo immagina la partecipazione ad un torneo di una squadra fatta di ultimi, di gente che deve superare le proprie paure, che però incoraggiata "dall'uomo dagli occhi di mare che vede oltretutto", riesce a vincere il suo torneo, non solo quello di calcio, ma con la vita.

Michele incomincia il suo libro: "E poi ci sono gli uomini che fermano la guerra. Questo racconto comincia così, con "e poi". Perché quello che c'è prima lo conosciamo tutti. Don Tonino è tutto nel "poi", è tutto nell'oltre".

Quell'oltre che continua ad essere una guida spirituale per tanti. L'autore ha conosciuto don Tonino, ma solo ora ha sentito che era il momento di raccontare il suo don Tonino, sì perché ognuno ha il proprio don Tonino.