Messa Crismale, il Vescovo: «La chiesa ha il compito di curare le ferite della gente».

Celebrato il rito religioso in una gremita cattedrale.

giovedì 2 aprile 2015 12.26
A cura di Andrea Teofrasto

«La Chiesa ha il compito di curare le ferite della gente»: è l'esortazione del Vescovo Luigi Martella ai sacerdoti, nell'omelia per la Messa del Crisma presieduta nella Cattedrale Santa Maria Assunta in questo Giovedì Santo.

Come sempre tanti, tantissimi, i fedeli per la Messa Crismale. Cosí come, numerosi i sacerdoti diocesani e religiosi che hanno accolto l'invito a condividere la celebrazione eucaristica del Crisma. È il segno tangibile di unità dell'intera comunità ecclesiale nel giorno in cui i sacerdoti rinnovano la loro promessa formulata nel momento dell'ordinazione presbiterale. Ad unirsi al Vescovo, in questa solenne concelebrazione, sono stati anche i diaconi, i seminaristi, i laici impegnati a vario titolo a livello diocesano e parrocchiale, i ragazzi che riceveranno il sacramento della Cresima nell'arco dell'anno e un folto popolo di Dio proveniente da comunità parrocchiali anche periferiche. Durante il rito, inoltre, vengono benedetti gli Oli dei Catecumeni e degli Infermi e il Crisma, che saranno poi distribuiti ai sacerdoti della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi per l'amministrazione dei Sacramenti nel corso dell'anno.

Colpito dalla numerosa partecipazione di sacerdoti diocesani e religiosi, il vescovo nell'omelia ha commentato: «Questa celebrazione è la piú importante nel corso dell'anno liturgico ed esprime l'unità del sacerdozio ministeriale e l'unità del popolo di Dio. Noi, vescovi, presbiteri, diaconi, cristiani consacrati, esistiamo per questo popolo».

Il vescovo si è soffermato sul ruolo della Chiesa e ha dato qualche cenno anche sull'importante evento che vedrà tutta la Chiesa impegnata dal prossimo 8 dicembre: il Giubileo Straordinario della Misericordia indetto dal Papa. «La chiesa - dice il Vescovo - ha il compito di curare le ferite della gente. Sarà un anno della Misericordia e lo vogliamo vivere alla luce della Parola del Signore. Gesù è volto vivo. Tutto questo ci sprona a camminare più spediti e lieti nella via della conversione del cuore e della vita personale ed ecclesiale». Sulla misericordia, ha proseguito Martella, «è un grande dono. La misericordia riguarda tutto il mondo e ogni uomo, soprattutto i più bisognosi. La misericordia è la sostanza del santo Vangelo. Occorrono parole e gesti che dicono che Dio è presente. Cristo è il volto della misericordia del Padre - ricorda il Vescovo -, perché rende il cuore di Dio vicino a noi, prossimo alla miseria umana, all'umanità povera. Icona evangelica della misericordia di Dio è la Parabola del Buon Samaritano, nella quale Gesù non solo annuncia l'azione misericordiosa del Padre, ma ne esplicita i diversi sentimenti e i gesti concreti».