Mensa scolastica: i genitori continueranno la loro protesta
Nonostante la revisione delle tariffe, non si fermerà la rivolta dei genitori
giovedì 23 marzo 2017
8.54
Così come abbiamo riportato ieri, sono state pubblicate sull'albo pretorio del Comune di Molfetta le variazioni alla delibera di aumento tariffario per il servizio di refezione scolastica. Variazioni che hanno ribassato di circa 0,10 euro, a fascia ISEE, il contributo delle famiglie per la copertura del costo del pasto.
Abbassata anche la soglia massima che passa da 5,50 euro a 5,00 euro per la scuola dell'infanzia e da 4,70 euro a 4,50 euro per la scuola primaria.
Tali ribassi, oltre alla reintroduzione della scontistica per i figli successivi al primo, non sono bastati a placare gli animi dei genitori, che anzi rilanciano la loro protesta silenziosa ma agguerrita.
Presso l'auditorium Regina Pacis si è tenuto ieri il primo incontro dei genitori di tutti i plessi nel quale è emersa la volontà di continuare la protesta, ritirando il proprio bambino in anticipo da scuola oppure, laddove i dirigenti lo permettono, usufruendo del pasto portato da casa.
Su quest'ultimo punto però i genitori hanno segnalato due criticità, ovvero la chiusura di alcuni dirigenti a questo tipo di concessione e la conseguente scelta di continuare ad usufruire dei pasti scolastici, e la riduzione dell'organico dei lavoratori delle due ditte che si occupano del servizio mensa, conseguentemente alla forte riduzione dei bambini usufruitori dei pasti a scuola.
I genitori pertanto hanno deciso di fissare un nuovo incontro per il prossimo 29 marzo alle ore 17.00, molto probabilmente presso la sala Finocchiaro, per dare formalmente vita ad un comitato permanente di genitori che si chiamerà "Uniti per i nostri bambini" e si occuperà dei servizi forniti all'infanzia da parte delle scuole e del Comune, dalla mensa alle attività formative e sportive.
Una sorta di comitato di garanzia e di controllo quindi che permetta una valutazione costante dei servizi offerti ai piccoli molfettesi.
Per rendere fattibile tutto ciò, i genitori hanno deciso di coinvolgere anche un avvocato amministrativista che spiegherà, in occasione dell'assemblea di mercoledì prossimo, le motivazioni di impugnazione davanti al TAR della delibera commissariale, con conseguente raccolta di adesioni al Comitato ed al relativo al ricorso amministrativo.
Tra i punti ancora sotto la lente dei genitori rimane infatti quello della retroattività delle tariffe aumentate, la cui regolarità è stata però già chiarita dal Comune in un precedente comunicato stampa.
Fatto sta che fino al prossimo 29 marzo, i genitori continueranno la loro protesta e molti di questi potrebbero addirittura rinunciare definitivamente al tempo pieno, con conseguenti ritorsioni anche sul sistema scolastico ed occupazionale di docenti ed addetti alla mensa.
Abbassata anche la soglia massima che passa da 5,50 euro a 5,00 euro per la scuola dell'infanzia e da 4,70 euro a 4,50 euro per la scuola primaria.
Tali ribassi, oltre alla reintroduzione della scontistica per i figli successivi al primo, non sono bastati a placare gli animi dei genitori, che anzi rilanciano la loro protesta silenziosa ma agguerrita.
Presso l'auditorium Regina Pacis si è tenuto ieri il primo incontro dei genitori di tutti i plessi nel quale è emersa la volontà di continuare la protesta, ritirando il proprio bambino in anticipo da scuola oppure, laddove i dirigenti lo permettono, usufruendo del pasto portato da casa.
Su quest'ultimo punto però i genitori hanno segnalato due criticità, ovvero la chiusura di alcuni dirigenti a questo tipo di concessione e la conseguente scelta di continuare ad usufruire dei pasti scolastici, e la riduzione dell'organico dei lavoratori delle due ditte che si occupano del servizio mensa, conseguentemente alla forte riduzione dei bambini usufruitori dei pasti a scuola.
I genitori pertanto hanno deciso di fissare un nuovo incontro per il prossimo 29 marzo alle ore 17.00, molto probabilmente presso la sala Finocchiaro, per dare formalmente vita ad un comitato permanente di genitori che si chiamerà "Uniti per i nostri bambini" e si occuperà dei servizi forniti all'infanzia da parte delle scuole e del Comune, dalla mensa alle attività formative e sportive.
Una sorta di comitato di garanzia e di controllo quindi che permetta una valutazione costante dei servizi offerti ai piccoli molfettesi.
Per rendere fattibile tutto ciò, i genitori hanno deciso di coinvolgere anche un avvocato amministrativista che spiegherà, in occasione dell'assemblea di mercoledì prossimo, le motivazioni di impugnazione davanti al TAR della delibera commissariale, con conseguente raccolta di adesioni al Comitato ed al relativo al ricorso amministrativo.
Tra i punti ancora sotto la lente dei genitori rimane infatti quello della retroattività delle tariffe aumentate, la cui regolarità è stata però già chiarita dal Comune in un precedente comunicato stampa.
Fatto sta che fino al prossimo 29 marzo, i genitori continueranno la loro protesta e molti di questi potrebbero addirittura rinunciare definitivamente al tempo pieno, con conseguenti ritorsioni anche sul sistema scolastico ed occupazionale di docenti ed addetti alla mensa.