Mensa scolastica, 157 genitori dal Tar per "battaglia di civiltà e trasparenza"
Le precisazioni dei genitori in merito al ricorso contro le decisioni del Comune
venerdì 5 maggio 2017
13.00
Il gruppo genitori, che ha aderito al ricorso al Tar contro il caro mensa nelle scuole di Molfetta, in seguito all'articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno in data 2 maggio, ha deciso di fare alcune precisazioni rispetto a quanto affermato nel predetto articolo.
In primo luogo ci preme precisare che le azioni di protesta intraprese sono state fatte sempre nel rispetto delle regole e soprattutto con l'intento di non creare nessun disagio ai nostri figli e di collaborare per la ricerca di una soluzione che non creasse disagi né all'utenza, né al Comune.
Nonostante diversi incontri con gli organi comunali per cercare una soluzione alla variazione delle tariffe ed alla retroattività delle stesse e nonostante le rassicurazioni ricevute dalla dott.sa Lorusso, l'Amministrazione ha operato in modo difforme dagli impegni presi. Ci era stato assicurato che il pagamento delle differenze dovute in seguito all'adeguamento delle tariffe sarebbe avvenuto previa comunicazione del conguaglio da versare per le singole posizioni entro la fine dell'anno solare, ma ciò non è avvenuto ed infatti dalle ricariche di ogni bambino sono stati scalati i soldi per la parte dovuta da gennaio ad oggi, senza nessun avviso, altro che morosi!
Infatti sono stati prelevati senza preavviso e senza concordare con gli utenti le somme relative al periodo già trascorso, applicando le maggiorazioni contestate e con effetto retroattivo.
Vista la decisione del Comune, che con la delibera di marzo ha apportato modifiche alle tariffe con validità retroattiva da gennaio, con aumento ingiustificato rispetto al servizio mensa offerto ai nostri figli, 157 genitori hanno deciso di ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni, ma anche per portare avanti una battaglia di civiltà, correttezza, trasparenza, rispetto per gli utenti.
Queste sono le nostre motivazioni e le ragioni che ci hanno portati ad intraprendere l'azione legale nei confronti del Comune.
È di tutta evidenza che quanto riportato nell'articolo non risponde al vero e sopratutto non interpreta il senso della nostra battaglia, svolta con correttezza e in linea con quanto previsto dalla legge.
In primo luogo ci preme precisare che le azioni di protesta intraprese sono state fatte sempre nel rispetto delle regole e soprattutto con l'intento di non creare nessun disagio ai nostri figli e di collaborare per la ricerca di una soluzione che non creasse disagi né all'utenza, né al Comune.
Nonostante diversi incontri con gli organi comunali per cercare una soluzione alla variazione delle tariffe ed alla retroattività delle stesse e nonostante le rassicurazioni ricevute dalla dott.sa Lorusso, l'Amministrazione ha operato in modo difforme dagli impegni presi. Ci era stato assicurato che il pagamento delle differenze dovute in seguito all'adeguamento delle tariffe sarebbe avvenuto previa comunicazione del conguaglio da versare per le singole posizioni entro la fine dell'anno solare, ma ciò non è avvenuto ed infatti dalle ricariche di ogni bambino sono stati scalati i soldi per la parte dovuta da gennaio ad oggi, senza nessun avviso, altro che morosi!
Infatti sono stati prelevati senza preavviso e senza concordare con gli utenti le somme relative al periodo già trascorso, applicando le maggiorazioni contestate e con effetto retroattivo.
Vista la decisione del Comune, che con la delibera di marzo ha apportato modifiche alle tariffe con validità retroattiva da gennaio, con aumento ingiustificato rispetto al servizio mensa offerto ai nostri figli, 157 genitori hanno deciso di ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni, ma anche per portare avanti una battaglia di civiltà, correttezza, trasparenza, rispetto per gli utenti.
Queste sono le nostre motivazioni e le ragioni che ci hanno portati ad intraprendere l'azione legale nei confronti del Comune.
È di tutta evidenza che quanto riportato nell'articolo non risponde al vero e sopratutto non interpreta il senso della nostra battaglia, svolta con correttezza e in linea con quanto previsto dalla legge.