Medici sospesi “a rate” per neonata morta, sgomento e incredulità per la decisione della Asl

Tre i medici interessati dal provvedimento disciplinare

giovedì 12 ottobre 2017 7.27
Non poteva che suscitare grande sgomento e incredulità la decisione presa dalla Asl di sospendere dal servizio medico "a rate" i tre medici coinvolti per la morte di una neonata presso l'Ospedale "Di Venere" a causa, secondo la Procura, di un litigio scoppiato per contendersi la sala operatoria.

Se infatti giunge il provvedimento disciplinare come una "punizione", questo risuona come una vera e propria beffa che a sua volta punta l'attenzione ancora una volta sulla sanità pugliese.

Il procedimento disciplinare nei confronti dei tre medici, come si apprende dalla "Gazzetta del Mezzogiorno", si sarebbe concluso a luglio ma l'effettiva attuazione del provvedimento è slittato di qualche mese per consentire l'organizzazione interna facendo in modo, quindi, che i 120 giorni di sospensione senza stipendio per l'anestesista e un ginecologo, e i 90 giorni di sospensione per l'altro ginecologo siano scontati con una frequenza di sette giorni al mese per i medici e tre giorni per l'anestesista, a partire da ottobre fino a esaurimento che avverrà nel giro di qualche anno.

Tutto questo a causa della necessità di tali figure all'interno dell'organico ospedaliero, nonostante siano stati accusati di gravi negligenze sul lavoro. Una decisione che, inoltre, cozza rumorosamente con il risarcimento di 440 mila euro destinato ai genitori della piccola che proprio per quelle gravi negligenze hanno subito un danno, e ancor di più un dolore, che nessuna cifra potrà mai colmare.

Una decisione che lascia senza parole, accolta e giudicata da molti ingiusta e incoerente, a tratti offensiva anche nei confronti della classe medica e di quei professionisti che ogni giorno ci mettono impegno, attenzione e serietà nel proprio lavoro.

Ad oggi resta però aperto il procedimento penale in questa triste vicenda.