Mastropasqua: «Una città bloccata da tante belle statuine. A Molfetta occorre una rotta precisa»

L'avvocato: «Parliamo e affrontiamo i temi e i problemi della città che attendono risposte, al di là dei chiacchiericci e pettegolezzi»

martedì 21 giugno 2022 12.45
Questa fase della politica molfettese sembra la messa in scena delle belle statuine: "Io sono la città", "Io sono l'integrità".

«Allora proviamo a fare un ragionamento politico, uno di quelli che si rilevano con l'evidenza dei fatti. Il sindaco uscente mente sapendo di mentire: il 52,10% (dei votanti) non è con lui. Ma ormai ci siamo abituati alla manifesta manipolazione della realtà da parte sua. Più semplicemente: immagina che i molfettesi stiano con lui al 100%. Immagina, immagina e lasciamoglielo immaginare».

«Quanto accaduto durante il Corpus Domini - prosegue sul fatto del giorno - ovvero l'aver associato uno slogan elettorale ad un momento religioso è il racconto plastico che tratteggia una politica privo di caratura istituzionale e disposta a tutto per raccattare consensi. E la "reprimenda" della Dicesi non poteva, con un equilibrato intervento, che sottolineare l'inadeguatezza del gesto».

Interloquisce così con una buona dose di sano sarcasmo, l'avvocato Pietro Mastropasqua, per poi puntualizzare e rintuzzare i due candidati al ballottaggio:

«La Città è imballata e bloccata da tanti personaggi fermi come belle statuine mentre occorre intervenire per la risoluzione dei problemi che, con forza e con reiterazione, ripropongo all'attenzione di chi oggi ricopre importanti ruoli istituzionali, sia nazionali sia regionali sia locali: "Completamento delle procedure per il nuovo PIP (il "4") incredibilmente ferme da anni e che danneggiano lo sviluppo di Molfetta; messa in sicurezza dal nostro distretto industriale con lo sblocco del progetto di mitigazione per la zona artigianale/industriale. Vogliamo proseguire? Evidenziamo, allora, il tema della salute nella nostra città: interventi sul vecchio ospedale e su quello nuovo del nord-barese. Ancora: il centro servizi e di assistenza sanitaria nella zona artigianale, che necessita di cura, decoro e sicurezza; il rifacimento delle strade rurali per il comparto dell'agricoltura, così come l'impianto (fermo da troppo tempo per disinteresse) di affinamento delle acque reflue per l'irrigazione. Ancora: i settori del commercio e della pesca attende proposte concrete e, poi, sulla pulizia e sul decoro i cittadini pretendo interventi risolutivi e strutturali e di certo non basta lamentarsi sui palchi della sporcizia. Inoltre, non per ultimo, vi sono i temi della valorizzazione delle periferie abbandonate da troppo tempo e della costruzione di nuove case popolari questione assolutamente centrale se si intende risolvere il problema dell'emergenza abitativa per tanti molfettesi».

«Occorre - puntualizza Mastropasqua - garantire che alcun procedimento pendente - purché legittimo - verrà bloccato, che le imprese potranno essere libere di operare senza condizionamenti burocratici, ideologici e della mala politica. Lo sviluppo economico di Molfetta è la priorità e non si potrà perdere un solo minuto dietro idee assurde e superate. Su questo, e non su altro, lancio la sfida a chi vuole ricoprire il ruolo di primo cittadino e, soprattutto, a chi governa questi processi a tutti i livelli. Questo per noi è responsabilità, è impegno, è essere realmente "amanti" della città».

Ne è certo Pietro Mastropasqua che a pochi giorni dal turno di ballottaggio, per nulla scosso dal risultato del primo turno, ritorna a parlare di temi nodali e a segnare l'agenda della politica molfettese:
«Ci sarà il momento di svolta di questa comunità: la vecchia politica - afferma - sarà mandata a casa per colpa della sua arroganza, che non le consente di esaminare con lucidità quanto sta accadendo tra i cittadini».

Allora da che parte stare il 26 giugno?
«Sempre dalla parte di Molfetta - garantisce Mastropasqua - oltre il 20% dei molfettesi votanti ha trovato evidenziati, nel nostro programma, i problemi manifestati e hanno individuato in noi la classe politica capace di dare ad essi soluzioni efficaci e immediate. Ecco, noi dobbiamo stare dalla parte di chi si contamina vicendevolmente per il bene della città. Allora, che contaminazione sia sulle istanze dei cittadini e sull'impegno al loro ascolto e alla loro risoluzione: è Molfetta che deve vincere nelle urne, non signori, signorotti o protettorati. Questo è, e sarà, il nostro impegno per Molfetta».