Masseria Navarino, tanto degrado ma di fantasmi neanche l'ombra
Ci siamo recati sul posto per verificare lo stato attuale della struttura. Le immagini parlano da sole
martedì 14 aprile 2015
7.21
Dopo aver scovato in rete un video su presunte rilevazioni paranormali presso la masseria fortificata Navarino, ci siamo recati sul posto.
Il complesso agricolo, come riportano testi di Corrado Pappagallo, risalente al XVII secolo è legato ad un evento realmente accaduto e successivamente avvolto da leggenda: nel 1749, infatti, il monaco benedettino Gregorio appartenente alla famiglie dei Gadaleta, possessori dei territori, trovandosi una notte solo in masseria fu assalito da tre ladri che portarono via merce e argenteria dalla cappella del complesso. Il monaco riuscì a seguire e scovare il nascondiglio dei ladri presso Bisceglie, assicurandoli poi alla giustizia del Re di Napoli. La famiglia Gadaleta ottenne che il patibolo fosse eretto nella tenuta Navarino. Da allora la credenza popolare vuole che i fantasmi dei tre ladri infestino il luogo.
Naturalmente non abbiamo rinvenuto presenze di fantasmi o forze misteriose, almeno durante la nostra permanenza; ciò che invece è palese è lo stato di degrado in cui verte il complesso strutturale ormai abbandonato all'incuria del tempo, all'inciviltà di vandali di passaggio, divenuto rifugio di animali e luogo per chissà quali altre attività poco ortodosse.
Una vera ingiustizia per un pezzo importante della tradizione storica e della cultura contadina molfettese.
Il complesso agricolo, come riportano testi di Corrado Pappagallo, risalente al XVII secolo è legato ad un evento realmente accaduto e successivamente avvolto da leggenda: nel 1749, infatti, il monaco benedettino Gregorio appartenente alla famiglie dei Gadaleta, possessori dei territori, trovandosi una notte solo in masseria fu assalito da tre ladri che portarono via merce e argenteria dalla cappella del complesso. Il monaco riuscì a seguire e scovare il nascondiglio dei ladri presso Bisceglie, assicurandoli poi alla giustizia del Re di Napoli. La famiglia Gadaleta ottenne che il patibolo fosse eretto nella tenuta Navarino. Da allora la credenza popolare vuole che i fantasmi dei tre ladri infestino il luogo.
Naturalmente non abbiamo rinvenuto presenze di fantasmi o forze misteriose, almeno durante la nostra permanenza; ciò che invece è palese è lo stato di degrado in cui verte il complesso strutturale ormai abbandonato all'incuria del tempo, all'inciviltà di vandali di passaggio, divenuto rifugio di animali e luogo per chissà quali altre attività poco ortodosse.
Una vera ingiustizia per un pezzo importante della tradizione storica e della cultura contadina molfettese.