Marcia della non violenza, tanti messaggi anche in memoria di Dario De Gennaro
Fiaccole e candele accese nei pressi del luogo dell'efferato omicidio
mercoledì 21 febbraio 2024
21.34
Il silenzio, le fiaccole accese, i passi che si moltiplicano per le strade di Molfetta. E poi le piccole candele al civico 27 di via Immacolata, che illuminano fiori, foto e cartelloni dedicati al 23enne Dario De Gennaro, ucciso giovedì scorso in un appartamento al primo piano di quella palazzina, dal 29enne reo confesso, Onofrio de Pasquale, detenuto con l'accusa di omicidio volontario, tentativo di soppressione di cadavere e detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
"Siamo nati dallo stesso albero e anche se i nostri rami si dividono in direzioni diverse adesso, saremo sempre uniti dalle nostre radici. Dario vive dentro di noi", hanno scritto gli amici e i cugini di Dario sul cartellone affisso all'esterno di quel portone buio, che è stato solo una delle tappe della marcia della legalità e della non violenza promossa dalle comunità parrocchiali Immacolata, San Domenico e San Gennaro della città, in comunione con il vescovo Domenico Cornacchia e alle associazioni Azione cattolica e Libera.
"Un piccolo sorriso è un passo per il domani" è il testo di un altro striscione stretto tra le mani dei ragazzi che hanno partecipato numerosi, assieme ai più grandi, ai parroci e alle autorità locali alla marcia. "Mai deve esserci violenza, non solo quella fisica, ma neanche quella psicologica e quella verbale. E tutto questo si può fare accogliendo gli insegnamenti del venerabile Don Tonino Bello – ha detto il sindaco Tommaso Minervini -. A noi singolarmente e come comunità spetta il compito di attivare e di essere protagonisti attivi dell'etica della non violenza e dell'etica della legalità. Solo questo spirito corale della comunità può impedire gesti incredibili e assurdi come quelli accaduti".
Le agenzie educative "devono trasmettere ai più giovani messaggi di rispetto della persona e della vita e rilanciare l'importanza della non violenza e del rispetto della legalità". Dario "si faceva amare da tutti", hanno detto i cugini vestiti con delle magliette bianche su cui campeggia la foto del 23enne. Proprio loro, parenti e amici, con il cuore ricolmo di dolore hanno stretto tra le mani lo striscione con scritto "E se tu guardi più su sono le cose più belle a far brillare le stelle, ciao Dario". E il loro sguardo, ricolmo di lacrime, era proprio volto al cielo.
"Siamo nati dallo stesso albero e anche se i nostri rami si dividono in direzioni diverse adesso, saremo sempre uniti dalle nostre radici. Dario vive dentro di noi", hanno scritto gli amici e i cugini di Dario sul cartellone affisso all'esterno di quel portone buio, che è stato solo una delle tappe della marcia della legalità e della non violenza promossa dalle comunità parrocchiali Immacolata, San Domenico e San Gennaro della città, in comunione con il vescovo Domenico Cornacchia e alle associazioni Azione cattolica e Libera.
"Un piccolo sorriso è un passo per il domani" è il testo di un altro striscione stretto tra le mani dei ragazzi che hanno partecipato numerosi, assieme ai più grandi, ai parroci e alle autorità locali alla marcia. "Mai deve esserci violenza, non solo quella fisica, ma neanche quella psicologica e quella verbale. E tutto questo si può fare accogliendo gli insegnamenti del venerabile Don Tonino Bello – ha detto il sindaco Tommaso Minervini -. A noi singolarmente e come comunità spetta il compito di attivare e di essere protagonisti attivi dell'etica della non violenza e dell'etica della legalità. Solo questo spirito corale della comunità può impedire gesti incredibili e assurdi come quelli accaduti".
Le agenzie educative "devono trasmettere ai più giovani messaggi di rispetto della persona e della vita e rilanciare l'importanza della non violenza e del rispetto della legalità". Dario "si faceva amare da tutti", hanno detto i cugini vestiti con delle magliette bianche su cui campeggia la foto del 23enne. Proprio loro, parenti e amici, con il cuore ricolmo di dolore hanno stretto tra le mani lo striscione con scritto "E se tu guardi più su sono le cose più belle a far brillare le stelle, ciao Dario". E il loro sguardo, ricolmo di lacrime, era proprio volto al cielo.