Mani sulla città. Oggi l'udienza preliminare

Il Comune si costituisce parte civile

martedì 28 aprile 2015 15.21
Il Comune di Molfetta si è costituito parte civile nel procedimento giudiziario contro l'ex dirigente dell'ufficio tecnico comunale Rocco Altomare, imputato assieme ad altre 30 persone per l'indagine "Mani sulla Città".

Tra le costituzioni di parte civile anche quella di un vigile urbano che avrebbe subito minacce nell'ambito di alcuni controlli edilizi. E' iniziata così davanti al gup del Tribunale di Trani Angela Schiralli l'udienza preliminare per l'inchiesta che squarciò i veli del presunto malaffare su una serie di progetti ed opere edilizie della città e che a giugno 2011 portò all'arresto del dirigente dell'ufficio tecnico comunale e di altre 8 persone.
Ben 31 gli imputati ma nessuno (fatto statistico inconsueto) ha chiesto di esser giudicato col rito abbreviato o di patteggiare la pena, mentre il salvagente prescrizione sembra imminente per alcune contestazioni.

Nell'udienza di oggi il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio. Poi la parola è passata ai difensori di alcuni imputati, che, ovviamente, hanno respinto le accuse, fornendo una diversa chiave di lettura dei fatti posti a base delle accuse. Per respingere la richiesta di dibattimento le difese degli altri imputi disporranno di altre due udienze, la prima delle quali il 9 Giugno. Poi la decisione del gup, attesa per il 14 luglio.

Le indagini di Polizia Municipale e Corpo Forestale dello Stato evidenziarono una serie di progetti che avrebbero avuto il via libera nonostante norme e vincoli contrari. Si sarebbe fatto leva anche su documenti falsi per attribuire ad alcune zone rurali una destinazione diversa da quella prevista dal cosiddetto "Piano dell'Agro" redatto da un docente barese. Un ruolo importante per la futura approvazione dei progetti l'avrebbe avuto, secondo l'accusa, lo studio tecnico molfettese "A&D", di cui Rocco Altomare sarebbe stato socio occulto. Il dirigente ed alcuni soci dello studio avrebbero dato vita ad un'associazione per delinquere.

Questi i 31 imputati accusati a vario titolo: l'ing. Rocco Altomare, dirigente dell'UTC di Molfetta; il figlio, ingegnere, Corrado ed il fratello, pure ingegnere, Donato; l'architetto Giambattista Del Rosso; il geometra Nicolò De Simine; l'architetto Gaetano Di Mola; il geometra Alessandro De Robertis, soci dello studio "A&D" di cui Rocco Altomare sarebbe stato socio occulto; l'imprenditore edile Mauro Spadavecchia, nonché altre figure interessate alle pratiche edilizie finite nel mirino della magistratura tranese: Nicolò Altomare, Pantaleo Guastadisegno, Michele Guastadisegno, Felice Ayroldi, Saverio Lucifero, Rosa Caputo, Rosa Spagnoletta, Vito Alba, Martino Ayroldi, Giovanni Innominato, Cesarea De Cesare, Valerio Modugno, Cosmo Gadaleta, Giovanni Angelo D'Elia, Adriano Andriani, Donato Brillante, Mariangela Germinario, Corrado De Nichilo, Onofrio Favuzzi, Giuseppe Petruzzella, Alessio Marasciuolo, Maria Gemma Breglia, Ignazio De Candia.

A seconda delle presunte rispettive responsabilità sono contestate le ipotesi di concussione, corruzione, abuso d'ufficio, falso materiale, falso ideologico, calunnia, mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, reati in materia edilizia ed ambientali.