"MAM", il mondo della musica a misura di bambino
Terminano gli incontri dedicati ai più piccoli al Museo Diocesano
lunedì 10 aprile 2017
14.29
Si è chiuso domenica 9 aprile il ciclo di laboratori a tema musicale "MAM – Musica al Museo", che ha intrattenuto piacevolmente i bambini dai quattro anni in su per cinque pomeriggi domenicali dal 12 marzo fino, appunto, al 9 aprile.
Il progetto, ideato dal M° Lazzaro Nicolò Ciccolella e dalla Scuola popolare di musica A. Dvorak, con la collaborazione della Cooperativa Fe.Art. e del Museo Diocesano di Molfetta, può sicuramente dirsi concluso con promesse e premesse incoraggianti, all'insegna di un bilancio assolutamente positivo dell'esperienza. In primo luogo in termini di partecipazione: i laboratori e i piccoli concerti finali sono stati frequentati da un numero nutrito di bambini, sempre curiosi ed entusiasti all'inizio delle attività musicali e che, spesso, hanno diffuso la voce tra amici e cuginetti.
Quello che, sicuramente, risulta essere il punto maggiormente a favore sulla riuscita dell'iniziativa è guardare indietro a ciò che era stato posto a base del progetto, nella conferenza di presentazione del febbraio scorso: si parlò, infatti, della musica come di una sorta di "Cenerentola" del mondo dell'apprendimento infantile, e di come essa fosse spesso strumentalizzata come soundtrack di occasione o semplicemente come materia ancillare di altre discipline, seppure importanti. L'iniziativa "Musica al Museo", quindi, si proponeva di riportare la musica al centro, cercando di far comprendere ai bambini i primi indispensabili germi del suo linguaggio, fatto di pause e note declinate nel più vario dei modi: se poniamo quindi questo fine come cardine della riflessione a posteriori sull'iniziativa, comprendiamo quanto esso sia stato pienamente raggiunto. I bambini, infatti, hanno acquisito una notevole dimestichezza con suoni e linguaggi, mediati da serpentelli di carta colorata e da piccoli strumenti musicali come campanelle, legnetti e ovetti sonori, all'interno di una cornice di fiaba ed incanto: divertenti gli inserti di personaggi attinti dal mondo delle favole, nonché dalla fantasia del M° Ciccolella che ha saputo dosare in modo sapiente apprendimento e gioco. Ai bambini perciò è stato dato tutto il tempo di assorbire di domenica in domenica i contenuti appresi: a riprova di questo, il concetto ancora ovviamente elementare di note è comparso solo nell'ultimo incontro, quando i bambini hanno disegnato l'embrione di un pentagramma, riconoscendo i suoni "do" e "mi" e collocandoli in un ideale "sopra" e "sotto" la linea, schematizzati dalle immagini mentali del cielo e del mare.
Il progetto "Musica al museo" si chiude quindi con la consapevolezza della riuscita di quanto si era proposto in termini educativi, senza scordare l'indiscusso gradimento del piccolo pubblico che, alla notizia che domenica 9 aprile fosse l'ultimo incontro, ha mostrato il proprio genuino ed ingenuo dispiacere; naturalmente salutiamo questo progetto con un convinto "arrivederci", certi della sua ideale prosecuzione con altre iniziative ed incoraggiati dai progressi dei suoi piccoli avventori.
Il progetto, ideato dal M° Lazzaro Nicolò Ciccolella e dalla Scuola popolare di musica A. Dvorak, con la collaborazione della Cooperativa Fe.Art. e del Museo Diocesano di Molfetta, può sicuramente dirsi concluso con promesse e premesse incoraggianti, all'insegna di un bilancio assolutamente positivo dell'esperienza. In primo luogo in termini di partecipazione: i laboratori e i piccoli concerti finali sono stati frequentati da un numero nutrito di bambini, sempre curiosi ed entusiasti all'inizio delle attività musicali e che, spesso, hanno diffuso la voce tra amici e cuginetti.
Quello che, sicuramente, risulta essere il punto maggiormente a favore sulla riuscita dell'iniziativa è guardare indietro a ciò che era stato posto a base del progetto, nella conferenza di presentazione del febbraio scorso: si parlò, infatti, della musica come di una sorta di "Cenerentola" del mondo dell'apprendimento infantile, e di come essa fosse spesso strumentalizzata come soundtrack di occasione o semplicemente come materia ancillare di altre discipline, seppure importanti. L'iniziativa "Musica al Museo", quindi, si proponeva di riportare la musica al centro, cercando di far comprendere ai bambini i primi indispensabili germi del suo linguaggio, fatto di pause e note declinate nel più vario dei modi: se poniamo quindi questo fine come cardine della riflessione a posteriori sull'iniziativa, comprendiamo quanto esso sia stato pienamente raggiunto. I bambini, infatti, hanno acquisito una notevole dimestichezza con suoni e linguaggi, mediati da serpentelli di carta colorata e da piccoli strumenti musicali come campanelle, legnetti e ovetti sonori, all'interno di una cornice di fiaba ed incanto: divertenti gli inserti di personaggi attinti dal mondo delle favole, nonché dalla fantasia del M° Ciccolella che ha saputo dosare in modo sapiente apprendimento e gioco. Ai bambini perciò è stato dato tutto il tempo di assorbire di domenica in domenica i contenuti appresi: a riprova di questo, il concetto ancora ovviamente elementare di note è comparso solo nell'ultimo incontro, quando i bambini hanno disegnato l'embrione di un pentagramma, riconoscendo i suoni "do" e "mi" e collocandoli in un ideale "sopra" e "sotto" la linea, schematizzati dalle immagini mentali del cielo e del mare.
Il progetto "Musica al museo" si chiude quindi con la consapevolezza della riuscita di quanto si era proposto in termini educativi, senza scordare l'indiscusso gradimento del piccolo pubblico che, alla notizia che domenica 9 aprile fosse l'ultimo incontro, ha mostrato il proprio genuino ed ingenuo dispiacere; naturalmente salutiamo questo progetto con un convinto "arrivederci", certi della sua ideale prosecuzione con altre iniziative ed incoraggiati dai progressi dei suoi piccoli avventori.