Macellazione clandestina: l'allarme già lanciato dal WWF
Salvemini è preoccupato: «Le festività pasquali aumenteranno la domanda di carni»
martedì 28 febbraio 2017
Il giorno dopo il ritrovamento, da parte del nucleo della G.E.P.A. (le guardie ecozoofile di protezione ambientale), di brandelli di carne e ossa che sbucano da un cartone abbandonato nelle campagne di via Ruvo, Pasquale Salvemini, torna a denunciare lo spettro della macellazione clandestina.
Il rappresentante del WWF Puglia e delegato regionale della Lega per l'Abolizione della Caccia, però, preferisce «non tener conto dell'ultima segnalazione». Secondo Salvemini, infatti, «l'allarme va lanciato laddove ci sono i presupposti e quel cartone abbandonato nelle campagne lungo via Ruvo potrebbe anche essere il risultato di un abbandono illegale da parte di qualche macellaio».
«In occasione dei rinvenimenti degli ultimi mesi, tra i territori di Molfetta, Ruvo e Terlizzi - afferma Salvemini - avevamo detto che erano la spia di una realtà sommersa, ma anche che non sarebbe finita lì». Quegli episodi (sul controllo del mercato delle carni e sulla gestione della macellazione clandestina) non sarebbero rimasti impuniti. Quattro (l'ultimo ieri) gli episodi scoperti a distanza di pochi mesi che confermano quanto sia sempre più diffusa la modalità di uccidere e macellare animali senza il rispetto delle leggi in materia.
«Il WWF e la Lega per l'Abolizione della Caccia - continua - hanno avviato una serie di accertamenti in terra di Bari che porteranno a breve ad una puntuale azione repressiva nei confronti di diversi allevamenti abusivi». Per Salvemini, «occorre ottimizzare le informazioni in nostro possesso per cercare di arginare un fenomeno del tutto illegale e molto pericoloso dal punto di vista sanitario. E questo - assicura - lo stiamo facendo in collaborazione con le forze dell'ordine».
La filiera parte con i classici furti di bestiame, poi macellati clandestinamente e quindi immessi nei circuiti di vendita. «Quelle carni sono molto pericolose per la salute perché prive di controlli sanitari», ammonisce. «L'invito che rivolgiamo alle persone - prosegue - è di consumare meno carne, perché fa bene alla salute, ed in ogni modo di rifornirsi attraverso i soli punti accreditati, verificando sempre la tracciabilità delle carni», raccomanda Salvemini.
Che si dice preoccupato in vista delle festività pasquali: «Con l'avvicinarsi della Pasqua, la carne macellata, soprattutto agnelli e pecore, privi di ogni indicazione di tracciabilità, - termina Salvemini - sarà presumibilmente destinata a imbandire le tavole delle famiglie della zona a nord di Bari».
Il rappresentante del WWF Puglia e delegato regionale della Lega per l'Abolizione della Caccia, però, preferisce «non tener conto dell'ultima segnalazione». Secondo Salvemini, infatti, «l'allarme va lanciato laddove ci sono i presupposti e quel cartone abbandonato nelle campagne lungo via Ruvo potrebbe anche essere il risultato di un abbandono illegale da parte di qualche macellaio».
«In occasione dei rinvenimenti degli ultimi mesi, tra i territori di Molfetta, Ruvo e Terlizzi - afferma Salvemini - avevamo detto che erano la spia di una realtà sommersa, ma anche che non sarebbe finita lì». Quegli episodi (sul controllo del mercato delle carni e sulla gestione della macellazione clandestina) non sarebbero rimasti impuniti. Quattro (l'ultimo ieri) gli episodi scoperti a distanza di pochi mesi che confermano quanto sia sempre più diffusa la modalità di uccidere e macellare animali senza il rispetto delle leggi in materia.
«Il WWF e la Lega per l'Abolizione della Caccia - continua - hanno avviato una serie di accertamenti in terra di Bari che porteranno a breve ad una puntuale azione repressiva nei confronti di diversi allevamenti abusivi». Per Salvemini, «occorre ottimizzare le informazioni in nostro possesso per cercare di arginare un fenomeno del tutto illegale e molto pericoloso dal punto di vista sanitario. E questo - assicura - lo stiamo facendo in collaborazione con le forze dell'ordine».
La filiera parte con i classici furti di bestiame, poi macellati clandestinamente e quindi immessi nei circuiti di vendita. «Quelle carni sono molto pericolose per la salute perché prive di controlli sanitari», ammonisce. «L'invito che rivolgiamo alle persone - prosegue - è di consumare meno carne, perché fa bene alla salute, ed in ogni modo di rifornirsi attraverso i soli punti accreditati, verificando sempre la tracciabilità delle carni», raccomanda Salvemini.
Che si dice preoccupato in vista delle festività pasquali: «Con l'avvicinarsi della Pasqua, la carne macellata, soprattutto agnelli e pecore, privi di ogni indicazione di tracciabilità, - termina Salvemini - sarà presumibilmente destinata a imbandire le tavole delle famiglie della zona a nord di Bari».