Lotta all'autonomia differenziata, nasce anche a Molfetta il comitato per il referendum
L'obiettivo della CGIL è raccogliere le 500.000 firme entro il 30 settembre
venerdì 26 luglio 2024
Si è costituito, anche a Molfetta nella sede cittadina della CGIL, a seguito della presentazione del quesito referendario e la Costituzione del Comitato Nazionale, di quello Pugliese e dell'area Metropolitana di Bari, il comitato per il referendum abrogativo della legge n. 86/2024 sull'autonomia differenziata.
L'autonomia differenziata o "secessione dei ricchi" è un principio che attribuisce livelli di autonomia differenti a diverse regioni all'interno di uno stesso paese. In un contesto nazionale, la legge mira a trattenere risorse economiche nelle Regioni che facciano richiesta di particolari forme di autonomia attraverso intese con il Governo, senza che il Parlamento possa intervenire nei negoziati. Consentirà ad ogni Regione di introdurre leggi diversificate su 23 materie tra cui istruzione, sanità, infrastrutture, ambiente, accrescendo il divario tra Nord e Sud, tra grandi città e periferie, rendendo i cittadini disuguali nei diritti.
"Questa è una legge che va abrogata perché vìola la costituzione che vuole un'Italia unita e indivisibile, danneggia sia il Sud che il Nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l'istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. All'iniziativa hanno aderito Cgil, Uil, Anpi, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Rinascere, Area Pubblica, Associazione "Tessere" prospettive di città, DemoS Puglia, La Città dell'Uomo, ARCI Orizzonti, Legambiente".
Per raggiungere l'obiettivo delle 500.000 firme entro il 30 settembre è necessaria una grande azione unitaria ed è per questa motivazione che siamo aperti a tutti coloro che vogliano aderire al comitato.
L'autonomia differenziata o "secessione dei ricchi" è un principio che attribuisce livelli di autonomia differenti a diverse regioni all'interno di uno stesso paese. In un contesto nazionale, la legge mira a trattenere risorse economiche nelle Regioni che facciano richiesta di particolari forme di autonomia attraverso intese con il Governo, senza che il Parlamento possa intervenire nei negoziati. Consentirà ad ogni Regione di introdurre leggi diversificate su 23 materie tra cui istruzione, sanità, infrastrutture, ambiente, accrescendo il divario tra Nord e Sud, tra grandi città e periferie, rendendo i cittadini disuguali nei diritti.
"Questa è una legge che va abrogata perché vìola la costituzione che vuole un'Italia unita e indivisibile, danneggia sia il Sud che il Nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l'istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. All'iniziativa hanno aderito Cgil, Uil, Anpi, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Rinascere, Area Pubblica, Associazione "Tessere" prospettive di città, DemoS Puglia, La Città dell'Uomo, ARCI Orizzonti, Legambiente".
Per raggiungere l'obiettivo delle 500.000 firme entro il 30 settembre è necessaria una grande azione unitaria ed è per questa motivazione che siamo aperti a tutti coloro che vogliano aderire al comitato.