Lo chef molfettese Fabio Pisani ospite del più importante congresso gastronomico spagnolo
Il protagonista di questa edizione è stato il riso
domenica 22 novembre 2015
Lo chef Fabio Pisani ha preso parte alle XXVI edizione del Forum Gastronomico di Girona, congresso gastronomico organizzato in Spagna come punto d'incontro e di riflessione, dedicato a cuochi e professionisti del settore, con cooking show, laboratori del gusto, degustazioni di vini, 160 espositori e oltre 500 marchi su 15.000 mq di superficie.
A rappresentare l'Italia, oltre al fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, c'era, come detto, Fabio Pisani insieme al suo inseparabile compagno Alessandro Negrini per "Il Luogo di Aimo e Nadia".
Il protagonista del Forum di quest'anno è stato il riso, un ingrediente semplice quanto capace di sorprendere. Negrini e Pisani nel loro intervento "Del sole. Cibi, culture, cotture" hanno presentato un piccolo viaggio nella cultura enogastronomica italiana, tra antichi metodi di preparazione e nuove tecnologie, culture locali tradizionali e rivisitazioni contemporanee viste attraverso una speciale lente, quella del sole, da quello tiepido e umido del nord a quello arido e possente del sud. Che ha preso forma nel Risotto Carnaroli all'olio di olive Nocellara con gamberi di Sanremo, pomodoro, capperi di Pantelleria e origano di Vendicari.
Un omaggio alla ricchezza dei sapori del nostro paese per raccontare la complessità della cucina del Luogo, tra rigore nel rispetto delle qualità del prodotto, ma anche grande libertà di interpretazione e un pizzico di divertimento in cui il commensale stesso è invitato a mettersi in gioco.
"In questi giorni abbiamo respirato in Catalogna una cultura dell'accoglienza profonda e radicata, una grande umanità e partecipazione - raccontano, da Girona, Negrini e Pisani - Abbiamo riscontrato anche stupore per un messaggio che racconta di una Italia di cui hanno poca conoscenza, di un prodotto e di una cultura italiana svelati in modo diverso, in grado di ribaltare quegli stereotipi che ancora sopravvivono. Abbiamo voluto mostrare come per noi l'ingrediente sia il perno da cui nasce l'idea del piatto, come sia già una stratificazione ricca di un lavoro fatto dal produttore a cui segue l'intervento del cuoco, mostrando così la ricchezza e la complessità che ognuno di questi prodotti può rivelare".
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A rappresentare l'Italia, oltre al fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, c'era, come detto, Fabio Pisani insieme al suo inseparabile compagno Alessandro Negrini per "Il Luogo di Aimo e Nadia".
Il protagonista del Forum di quest'anno è stato il riso, un ingrediente semplice quanto capace di sorprendere. Negrini e Pisani nel loro intervento "Del sole. Cibi, culture, cotture" hanno presentato un piccolo viaggio nella cultura enogastronomica italiana, tra antichi metodi di preparazione e nuove tecnologie, culture locali tradizionali e rivisitazioni contemporanee viste attraverso una speciale lente, quella del sole, da quello tiepido e umido del nord a quello arido e possente del sud. Che ha preso forma nel Risotto Carnaroli all'olio di olive Nocellara con gamberi di Sanremo, pomodoro, capperi di Pantelleria e origano di Vendicari.
Un omaggio alla ricchezza dei sapori del nostro paese per raccontare la complessità della cucina del Luogo, tra rigore nel rispetto delle qualità del prodotto, ma anche grande libertà di interpretazione e un pizzico di divertimento in cui il commensale stesso è invitato a mettersi in gioco.
"In questi giorni abbiamo respirato in Catalogna una cultura dell'accoglienza profonda e radicata, una grande umanità e partecipazione - raccontano, da Girona, Negrini e Pisani - Abbiamo riscontrato anche stupore per un messaggio che racconta di una Italia di cui hanno poca conoscenza, di un prodotto e di una cultura italiana svelati in modo diverso, in grado di ribaltare quegli stereotipi che ancora sopravvivono. Abbiamo voluto mostrare come per noi l'ingrediente sia il perno da cui nasce l'idea del piatto, come sia già una stratificazione ricca di un lavoro fatto dal produttore a cui segue l'intervento del cuoco, mostrando così la ricchezza e la complessità che ognuno di questi prodotti può rivelare".
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