Livia Pomodoro interviene su cibo ed Expo

A conclusione dell’esposizione traccia il suo bilancio

sabato 2 gennaio 2016
A cura di Paola Copertino
A due mesi e poco più dalla fine dell'Esposizione universale di Milano, Livia Pomodoro (in una foto Ansa), l'ex presidente del Tribunale di Milano, molfettese doc, traccia un bilancio e fa alcune considerazioni dal ventiseiesimo piano del Pirellone. Qui ha sede il suo centro il "Milan center for food and law policy", nato nel 2004 per coordinare le regole internazionali sul diritto all'alimentazione.

Secondo la Pomodoro, Milano vive molto sul contingente e sulle emergenze. Expo, a suo dire, è stata una grande opportunità non solo per Milano, ma per tutta l'Italia. Trova invece grave la mancanza di gestione della cosa pubblica. La causa è la politica che deve avere idee di futuro e approfittare delle opportunità. Bisogna continuare, secondo la Pomodoro, a sfruttare l'interesse su quel tema: "Nutrire il pianeta, energia per la vita" che ha coinvolto tutti, non solo gli italiani. Nei giorni scorsi il magistrato ha inaugurato il corso di biotecnologie all'Università Bicocca e ha riscontrato un grande interesse da parte di studenti e docenti sui temi nutrizione e sostenibilità.

Al "Milan center for food and law policy" hanno già aderito 34 tra istituzioni (5 ministeri da quello della Salute a quello della Giustizia, dall'Ambiente all'Istruzione), associazioni ed enti nazionali ed internazionali, tra cui il Cnr e diverse università. Non c'è cibo senza diritto e Milano, secondo la Pomodoro, deve diventare capitale mondiale del diritto al cibo. Il centro si candida ad essere cabina di regia per questa rete che si dovrebbe creare nell'interesse di tutti. Dopo l'expo vanno affrontati ancora temi come gli OGM, la fame e la malnutrizione. Se per tutto il periodo dell'Expo i componenti del centro si sono occupati dell'organizzazione dell'evento, per gennaio prepareranno invece un manifesto di intenti per la presentazione delle iniziative in programma.