Lillino Drago: «Sogno una Molfetta vivibile e pulita»
Aperta ieri ufficialmente a Corso Umberto la campagna elettorale del candidato sindaco delle Forze Progressiste
sabato 7 maggio 2022
9.13
Svestita la toga da magistrato, Lillino Drago è in corsa per indossare la fascia tricolore di primo cittadino alle prossime elezioni del 12 giugno, sostenuto da una coalizione di forze progressiste, composte da Lista Drago, Sinistra Italiana/Area Pubblica (Molfetta libera), CON, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Rinascere.
Sul palco insieme al candidato sindaco Drago, per incoraggiarlo nella sua avventura e dargli dei piccoli consigli per il futuro i Sindaci di Malnate (provincia di Varese), Irene Bellifemmine, di Noicattaro, Raimondo Innamorato, di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, e di Corato, Corrado De Benedittis. Moderatori della serata: Felice Spaccavento e Bepi Maralfa.
Tre le direttive del programma illustrato ieri sera nel comizio di apertura della campagna elettorale: zona costiera, centro urbano, attività produttive.
Lillino Drago va dritto al punto spiegando la sua idea di futuro per Molfetta propone «una zona costiera dedicata alla sviluppo turistico. Un centro urbano dedicato alla vivibilità dei cittadini con la pulizia, con la mobilità sostenibile, con la riqualificazione a fini anche energetici, perché la transizione energetica dovrà essere una risorsa importante per la nostra città anche per attrarre investimenti Europei in funzione di un miglior consumo dell'ambiente e di una migliore sostenibilità anche paesaggistica ed anche come ritorno economico.
Infine, la fascia destinata allo sviluppo delle attività produttive che portano ricchezza e posti di lavoro».
Quello che il candidato sindaco propone è «una città che sia gradevole per i turisti che verranno. Comoda per le persone che ci vivono. Vivace culturalmente. Dignitosa dal punto di vista economico, non per i soliti noti, ma per tutti. Una città che bandisce da se l'illegalità, il clientelismo, i piccoli traffici, gli appalti in qualche modo pilotati a favore dei soliti noti. Una città in cui un cittadino se ha diritto ad avere una cosa la deve avere anche senza chiedere.
Nel corso della serata spiega ai cittadini che vuole dare una decisa inversione di tendenza per quello che concerne lo sfruttamento del territorio per fini speculativi, precisando anche che non hanno alcuna intenzione di mettere in crisi il settore edile e suoi posti di lavoro, quindi propone «un reindirizzamento delle attività edilizie verso opere di riqualificazione del centro urbano e di recupero delle numerose strutture di valore storico, architettonico, culturale e artistico che sono presenti sul nostro territorio che oggi sono in uno stato di degrado, che invece potrebbero essere motore dello sviluppo turistico di questa città».
Ai suoi detrattori che lo attaccano di essere anziano, il candidato sindaco delle forze progressiste dal palco risponde che «sono anziano per imparare, io imparo facilmente. Anziano per pensare; è una vita che penso. Anziano per sognare; ho imparato a sognare da bambino e continuo a sognare anche da grande».
E puntando il dito verso l'attuale amministrazione chiede cosa è stato fatto per i giovani in questi anni.
E guardando al futuro, per il detto: "patti chiari amicizia lunga", Drago avvisa già coloro che si metteranno di traverso, non sarà lui a dimettersi, ma lo devono cacciare, spiegando così alla città le motivazioni di tale gesto. E questo per il magistrato potrebbe essere, per gli eventuali franchi tiratori, un suicidio politico.
E poi conclude: «Io non ho interessi personali in questa città, non devo sistemare gli amici, figli o conoscenti, non faccio calcoli politici».
E ai cittadini chiede di realizzare il suo sogno di una città vivibile e pulita in tutti i sensi.
Sul palco insieme al candidato sindaco Drago, per incoraggiarlo nella sua avventura e dargli dei piccoli consigli per il futuro i Sindaci di Malnate (provincia di Varese), Irene Bellifemmine, di Noicattaro, Raimondo Innamorato, di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, e di Corato, Corrado De Benedittis. Moderatori della serata: Felice Spaccavento e Bepi Maralfa.
Tre le direttive del programma illustrato ieri sera nel comizio di apertura della campagna elettorale: zona costiera, centro urbano, attività produttive.
Lillino Drago va dritto al punto spiegando la sua idea di futuro per Molfetta propone «una zona costiera dedicata alla sviluppo turistico. Un centro urbano dedicato alla vivibilità dei cittadini con la pulizia, con la mobilità sostenibile, con la riqualificazione a fini anche energetici, perché la transizione energetica dovrà essere una risorsa importante per la nostra città anche per attrarre investimenti Europei in funzione di un miglior consumo dell'ambiente e di una migliore sostenibilità anche paesaggistica ed anche come ritorno economico.
Infine, la fascia destinata allo sviluppo delle attività produttive che portano ricchezza e posti di lavoro».
Quello che il candidato sindaco propone è «una città che sia gradevole per i turisti che verranno. Comoda per le persone che ci vivono. Vivace culturalmente. Dignitosa dal punto di vista economico, non per i soliti noti, ma per tutti. Una città che bandisce da se l'illegalità, il clientelismo, i piccoli traffici, gli appalti in qualche modo pilotati a favore dei soliti noti. Una città in cui un cittadino se ha diritto ad avere una cosa la deve avere anche senza chiedere.
Nel corso della serata spiega ai cittadini che vuole dare una decisa inversione di tendenza per quello che concerne lo sfruttamento del territorio per fini speculativi, precisando anche che non hanno alcuna intenzione di mettere in crisi il settore edile e suoi posti di lavoro, quindi propone «un reindirizzamento delle attività edilizie verso opere di riqualificazione del centro urbano e di recupero delle numerose strutture di valore storico, architettonico, culturale e artistico che sono presenti sul nostro territorio che oggi sono in uno stato di degrado, che invece potrebbero essere motore dello sviluppo turistico di questa città».
Ai suoi detrattori che lo attaccano di essere anziano, il candidato sindaco delle forze progressiste dal palco risponde che «sono anziano per imparare, io imparo facilmente. Anziano per pensare; è una vita che penso. Anziano per sognare; ho imparato a sognare da bambino e continuo a sognare anche da grande».
E puntando il dito verso l'attuale amministrazione chiede cosa è stato fatto per i giovani in questi anni.
E guardando al futuro, per il detto: "patti chiari amicizia lunga", Drago avvisa già coloro che si metteranno di traverso, non sarà lui a dimettersi, ma lo devono cacciare, spiegando così alla città le motivazioni di tale gesto. E questo per il magistrato potrebbe essere, per gli eventuali franchi tiratori, un suicidio politico.
E poi conclude: «Io non ho interessi personali in questa città, non devo sistemare gli amici, figli o conoscenti, non faccio calcoli politici».
E ai cittadini chiede di realizzare il suo sogno di una città vivibile e pulita in tutti i sensi.