Lillino Drago: “Scenario da incubo un ballottaggio tra Minervini e Mastropasqua”
L'intervento del candidato sindaco a pochi giorni dal voto
mercoledì 8 giugno 2022
8.28
"In questi ultimi giorni di campagna elettorale sta tenendo banco il dibattito sul cosiddetto 'voto utile' e ritengo doveroso, da parte mia, dire come la penso su un argomento così delicato".
Con queste parole Lillino Drago, candidato sindaco della coalizione democratica, progressista e riformista, affronta uno dei temi caldi di questa volata finale verso le elezioni del 12 giugno.
"Innanzitutto il voto rappresenta il pilastro fondamentale su cui si regge la nostra democrazia, per cui non esistono voti 'inutili' ma tutti i voti hanno la stessa dignità politica e lo stesso valore. A Molfetta, viste le quattro candidature in campo, ci sono tutti gli elementi per dire che il ballottaggio sarà un esito altamente probabile. Ma chi ha più possibilità di arrivare al secondo turno? È chiaro che la divisione che si è venuta a creare nel campo progressista può rappresentare, per la coalizione a mio sostegno, un potenziale ostacolo per il raggiungimento del ballottaggio. Su questo occorre essere franchi. Non voglio tornare sulle ragioni di questa divisione, ma quello che mi sento di dire è che, anche confrontando il nostro programma con quello di Giovanni Infante e delle due liste a suo sostegno, trovo moltissimi elementi in comune, se non addirittura moltissime sovrapposizioni sui temi più importanti. Non esistono, quindi, questioni di merito a dividerci, ma solo ragioni di posizionamento politico, che trovo assolutamente legittime, e finanche comprensibili, ma rispetto alle quali gli interessi della città devono, dal mio punto di vista, prevalere. Il rischio che si potrebbe profilare, infatti, è che le divisioni a sinistra portino al ballottaggio uno scenario da incubo per tutti gli elettori democratici, progressisti, riformisti e della sinistra più radicale: da un lato il sindaco uscente, espressione di una coalizione trasversale e trasformista che ha già dato in questi anni pessima prova di sé, sostenuto da una pletora di liste fintamente civiche di incerta provenienza politica, e, dall'altro, il candidato sindaco sostenuto anche dalla Fratelli d'Italia. Dinanzi alla prospettiva di un ballottaggio tra Minervini e Mastropasqua quale sarebbe l'atteggiamento degli elettori che si riconoscono negli stessi valori ma che sostengono due coalizioni diverse e che proprio per questa divisione rischiano di rimanere fuori dal secondo turno? Ritengo, quindi, che questo sia il momento di essere concreti e realisti. Ho avuto l'occasione di conoscere in queste settimane di campagna elettorale Giovanni Infante e di apprezzarne la sobrietà nei toni, la fermezza nei contenuti, l'innovatività nelle idee. Sarebbe un onore, per me, poter collaborare con lui nei prossimi anni, sotto il profilo istituzionale, per poter conseguire insieme il principale obiettivo che ci accomuna: il rilancio di Molfetta sotto il profilo sociale, economico, turistico e culturale. Per questo rivolgo il mio appello a tutto l'elettorato che si riconosce nei valori storici della sinistra affinché rifletta bene sul rischio che correrebbe la città se al ballottaggio fossero il trasformismo e l'opportunismo di Minervini, da un lato, e la destra di Mastropasqua, dall'altro, a doversi confrontare. L'unica reale possibilità per scongiurare questo rischio e per consentire una reale alternativa al malgoverno di questi ultimi anni è sostenere la mia candidatura a sindaco, anche senza rinunciare alla propria appartenenza politica o partitica. Molfetta merita un ultimo, doveroso, sforzo unitario per ricomporre una dolorosa frattura. Ne va del destino della nostra città".
Con queste parole Lillino Drago, candidato sindaco della coalizione democratica, progressista e riformista, affronta uno dei temi caldi di questa volata finale verso le elezioni del 12 giugno.
"Innanzitutto il voto rappresenta il pilastro fondamentale su cui si regge la nostra democrazia, per cui non esistono voti 'inutili' ma tutti i voti hanno la stessa dignità politica e lo stesso valore. A Molfetta, viste le quattro candidature in campo, ci sono tutti gli elementi per dire che il ballottaggio sarà un esito altamente probabile. Ma chi ha più possibilità di arrivare al secondo turno? È chiaro che la divisione che si è venuta a creare nel campo progressista può rappresentare, per la coalizione a mio sostegno, un potenziale ostacolo per il raggiungimento del ballottaggio. Su questo occorre essere franchi. Non voglio tornare sulle ragioni di questa divisione, ma quello che mi sento di dire è che, anche confrontando il nostro programma con quello di Giovanni Infante e delle due liste a suo sostegno, trovo moltissimi elementi in comune, se non addirittura moltissime sovrapposizioni sui temi più importanti. Non esistono, quindi, questioni di merito a dividerci, ma solo ragioni di posizionamento politico, che trovo assolutamente legittime, e finanche comprensibili, ma rispetto alle quali gli interessi della città devono, dal mio punto di vista, prevalere. Il rischio che si potrebbe profilare, infatti, è che le divisioni a sinistra portino al ballottaggio uno scenario da incubo per tutti gli elettori democratici, progressisti, riformisti e della sinistra più radicale: da un lato il sindaco uscente, espressione di una coalizione trasversale e trasformista che ha già dato in questi anni pessima prova di sé, sostenuto da una pletora di liste fintamente civiche di incerta provenienza politica, e, dall'altro, il candidato sindaco sostenuto anche dalla Fratelli d'Italia. Dinanzi alla prospettiva di un ballottaggio tra Minervini e Mastropasqua quale sarebbe l'atteggiamento degli elettori che si riconoscono negli stessi valori ma che sostengono due coalizioni diverse e che proprio per questa divisione rischiano di rimanere fuori dal secondo turno? Ritengo, quindi, che questo sia il momento di essere concreti e realisti. Ho avuto l'occasione di conoscere in queste settimane di campagna elettorale Giovanni Infante e di apprezzarne la sobrietà nei toni, la fermezza nei contenuti, l'innovatività nelle idee. Sarebbe un onore, per me, poter collaborare con lui nei prossimi anni, sotto il profilo istituzionale, per poter conseguire insieme il principale obiettivo che ci accomuna: il rilancio di Molfetta sotto il profilo sociale, economico, turistico e culturale. Per questo rivolgo il mio appello a tutto l'elettorato che si riconosce nei valori storici della sinistra affinché rifletta bene sul rischio che correrebbe la città se al ballottaggio fossero il trasformismo e l'opportunismo di Minervini, da un lato, e la destra di Mastropasqua, dall'altro, a doversi confrontare. L'unica reale possibilità per scongiurare questo rischio e per consentire una reale alternativa al malgoverno di questi ultimi anni è sostenere la mia candidatura a sindaco, anche senza rinunciare alla propria appartenenza politica o partitica. Molfetta merita un ultimo, doveroso, sforzo unitario per ricomporre una dolorosa frattura. Ne va del destino della nostra città".