Liberatorio:«Muraglia ad uso pubblico o privato?»
«Opportuno fare chiarezza sulla servitù pubblica di passaggio della strada pensile della Muraglia»
lunedì 19 settembre 2016
15.41
In una nota stampa il movimento Liberatorio Politico focalizza l'attenzione sulla strada pensile sulla Muraglia, auspicando un confronto tra cittadini, autorità e residenti:
Dall'albo pretorio apprendiamo dell'ordinanza del Commissario Straordinario del 5 Settembre 2016 (prot. 45926), che ha come oggetto "Regolamentazione del pubblico accesso alla strada pensile sulla Muraglia".
Nella stessa si dice: "Si è riscontrato un incremento diffuso dei rischi connessi all'utilizzo improprio ed indiscriminato dei beni costituenti il patrimonio artistico e culturale cittadino ricadenti in aree pubbliche centrali"; parla di "sedute, bivacchi, soste finalizzate al consumo in loco di cibi e bevande, imbruttimento e danneggiamento dei siti", ovvero, patrimonio pubblico che "potrebbe subire danneggiamenti anche permanenti";
prosegue con: "viste le normative a tutela della proprietà privata, della privacy, della quiete e del riposo; rilevato che tali comportamenti si verificano principalmente sulla strada pensile della muraglia, sulla scalinata del Calvario in Piazza Garibaldi e la scalinata di via Ugo Bassi.
La stessa ordina, dal 1 Settembre 2016 fino al 30 Novembre 2016, per i sopracitati luoghi - il divieto di utilizzo in modo improprio dei beni e di produzione di rumori molesti che disturbino la quiete;
- Limitatamente alla muraglia - tenuto conto dell'esistenza di abitazioni private che si affacciano su essa e della asserita esistenza di servitù pubblica di passaggio - si aggiunge il divieto di sostare nei pressi delle abitazioni private e la produzione di suoni e rumori di qualunque genere.
Questa ordinanza parla principalmente della muraglia, oggi diventato luogo dove la mancanza di una chiara definizione tra spazi pubblici e privati, permette alcune interpretazioni che finiscono per penalizzare residenti e fruitori dei luoghi.
Inoltre, come servitù pubblica di passaggio, nessuna amministrazione ha mai tutelato il corretto uso della stessa da parte dei frequentatori, occupandosene come fosse uno spazio pubblico attrezzato con un adeguato controllo data la presenza di nuclei familiari che ivi risiedono.
Non capiamo per quale motivo, su un tema così complesso e delicato, non si sia inteso coinvolgere la cittadinanza, e in primis, il comitato di quartiere del centro storico; ci sembra opportuno che si tenga conto della molteplicità di attori sociali che vivono lo stesso. Ciò a fronte di una scelta così caratterizzante, che non può essere lasciata solo all'azione amministrativa, ma dovrebbe scaturire da un ampio confronto.
Focalizzare l'attenzione solo verso i bivacchi, il consumo di alimenti, gli imbrattamenti, non può e non deve sottacere altre "anomalie" quali gli "arredi urbani", con cui alcuni residenti hanno, di fatto, occupato lo spazio che, di fatto, restringono o impediscono il passaggio.
Anche il divieto di "produzione di suoni e rumori di qualunque genere", appare pretestuoso in mancanza di una zonizzazione acustica del luogo oggetto dell'ordinanza.
Questa ordinanza, poi, dovrebbe chiarire qual è la parte pubblica e quella privata per tutte le tipologie di residenti della Muraglia, ovvero, quelli che si affacciano su via Dante con la stessa come lastrico solare, quelli che da questa hanno l'accesso diretto, coloro i quali hanno solo l'affaccio di porte-finestre.
In conclusione, auspichiamo che l'attenzione verso i residenti implichi, da parte di questa e delle prossime amministrazioni, la definizione degli obblighi che gli stessi hanno verso una comunità, soprattutto, nel godimento ed utilizzo di luoghi storici della città, motivo per cui sarebbe opportuno fare chiarezza sulla servitù pubblica di passaggio della strada pensile della Muraglia, aprendo, nel contempo, un confronto con residenti, e non solo, che faccia sintesi delle istanze pubbliche e private.
Dall'albo pretorio apprendiamo dell'ordinanza del Commissario Straordinario del 5 Settembre 2016 (prot. 45926), che ha come oggetto "Regolamentazione del pubblico accesso alla strada pensile sulla Muraglia".
Nella stessa si dice: "Si è riscontrato un incremento diffuso dei rischi connessi all'utilizzo improprio ed indiscriminato dei beni costituenti il patrimonio artistico e culturale cittadino ricadenti in aree pubbliche centrali"; parla di "sedute, bivacchi, soste finalizzate al consumo in loco di cibi e bevande, imbruttimento e danneggiamento dei siti", ovvero, patrimonio pubblico che "potrebbe subire danneggiamenti anche permanenti";
prosegue con: "viste le normative a tutela della proprietà privata, della privacy, della quiete e del riposo; rilevato che tali comportamenti si verificano principalmente sulla strada pensile della muraglia, sulla scalinata del Calvario in Piazza Garibaldi e la scalinata di via Ugo Bassi.
La stessa ordina, dal 1 Settembre 2016 fino al 30 Novembre 2016, per i sopracitati luoghi - il divieto di utilizzo in modo improprio dei beni e di produzione di rumori molesti che disturbino la quiete;
- Limitatamente alla muraglia - tenuto conto dell'esistenza di abitazioni private che si affacciano su essa e della asserita esistenza di servitù pubblica di passaggio - si aggiunge il divieto di sostare nei pressi delle abitazioni private e la produzione di suoni e rumori di qualunque genere.
Questa ordinanza parla principalmente della muraglia, oggi diventato luogo dove la mancanza di una chiara definizione tra spazi pubblici e privati, permette alcune interpretazioni che finiscono per penalizzare residenti e fruitori dei luoghi.
Inoltre, come servitù pubblica di passaggio, nessuna amministrazione ha mai tutelato il corretto uso della stessa da parte dei frequentatori, occupandosene come fosse uno spazio pubblico attrezzato con un adeguato controllo data la presenza di nuclei familiari che ivi risiedono.
Non capiamo per quale motivo, su un tema così complesso e delicato, non si sia inteso coinvolgere la cittadinanza, e in primis, il comitato di quartiere del centro storico; ci sembra opportuno che si tenga conto della molteplicità di attori sociali che vivono lo stesso. Ciò a fronte di una scelta così caratterizzante, che non può essere lasciata solo all'azione amministrativa, ma dovrebbe scaturire da un ampio confronto.
Focalizzare l'attenzione solo verso i bivacchi, il consumo di alimenti, gli imbrattamenti, non può e non deve sottacere altre "anomalie" quali gli "arredi urbani", con cui alcuni residenti hanno, di fatto, occupato lo spazio che, di fatto, restringono o impediscono il passaggio.
Anche il divieto di "produzione di suoni e rumori di qualunque genere", appare pretestuoso in mancanza di una zonizzazione acustica del luogo oggetto dell'ordinanza.
Questa ordinanza, poi, dovrebbe chiarire qual è la parte pubblica e quella privata per tutte le tipologie di residenti della Muraglia, ovvero, quelli che si affacciano su via Dante con la stessa come lastrico solare, quelli che da questa hanno l'accesso diretto, coloro i quali hanno solo l'affaccio di porte-finestre.
In conclusione, auspichiamo che l'attenzione verso i residenti implichi, da parte di questa e delle prossime amministrazioni, la definizione degli obblighi che gli stessi hanno verso una comunità, soprattutto, nel godimento ed utilizzo di luoghi storici della città, motivo per cui sarebbe opportuno fare chiarezza sulla servitù pubblica di passaggio della strada pensile della Muraglia, aprendo, nel contempo, un confronto con residenti, e non solo, che faccia sintesi delle istanze pubbliche e private.