Liberatorio Politico: «Basta con il calcio e le tifoserie scortate»
Polemiche dopo il derby di Eccellenza tra Molfetta e Trani
lunedì 20 ottobre 2014
11.14
Troppo costose le partite di calcio a rischio, basta ai tifosi scortati. Liberatorio Politico accende la polemica dopo il derby di calcio di eccellenza Molfetta-Trani che si giocava ieri al "Paolo Poli". In una nota firmata Matteo D'Ingeo, il movimento punta il dito sui ritardi delle linee ferroviarie causati proprio dai blocchi avvenuti a Trani da parte dei tifosi tranesi. «Molfetta si è salvata dall'invasione dei "barbari" solo perché il treno che avrebbe portato i tifosi a Molfetta non è mai arrivato. Ma alla stazione di Molfetta era già pronta l'accoglienza blindata già dalle 14.30. Noi cittadini paghiamo le tasse per scortare le tifoserie di turno dai caselli autostradali e dalle stazioni agli stadi?»
Le polemiche investono anche il vicesindaco Bepi Maralfa e la gestione delle linee urbane MTM per quanto accaduto a Molfetta. D'Ingeo contesta la scelta di impegnare tre autobus di linea dell'azienda municipalizzata («pagando lo straordinario agli autiste e l'utilizzo di ben tre auto e dieci agenti di polizia municipale per vigilare sul servizio scorta delle forze dell'ordine, «mentre la città avrebbe bisogno della loro presenza sul territorio. Tutto questo sotto la supervisione del vicesindaco Maralfa mentre nelle nostre periferie si consumano, alla luce del sole, quotidiani episodi di microcriminalità dilagante.»
E allora «basta con le scorte armate alle tifoserie, basta con l'impiego massiccio delle Forze dell'Ordine negli stadi di tutta l'Italia e per tutte le categorie di calcio. Se qualcuno vuole ancora che esista il calcio cominci a far disputare le partite a porte chiuse o paghi in proprio la sicurezza privata.»
Le polemiche investono anche il vicesindaco Bepi Maralfa e la gestione delle linee urbane MTM per quanto accaduto a Molfetta. D'Ingeo contesta la scelta di impegnare tre autobus di linea dell'azienda municipalizzata («pagando lo straordinario agli autiste e l'utilizzo di ben tre auto e dieci agenti di polizia municipale per vigilare sul servizio scorta delle forze dell'ordine, «mentre la città avrebbe bisogno della loro presenza sul territorio. Tutto questo sotto la supervisione del vicesindaco Maralfa mentre nelle nostre periferie si consumano, alla luce del sole, quotidiani episodi di microcriminalità dilagante.»
E allora «basta con le scorte armate alle tifoserie, basta con l'impiego massiccio delle Forze dell'Ordine negli stadi di tutta l'Italia e per tutte le categorie di calcio. Se qualcuno vuole ancora che esista il calcio cominci a far disputare le partite a porte chiuse o paghi in proprio la sicurezza privata.»