Lettera-appello pro-Minervini dal mondo della cultura

Nella lista anche operatori molfettesi

mercoledì 26 novembre 2014 7.21
Ci sono anche i molfettesi Elvira Zaccagnino (Edizioni La Meridiana) Gianluca Sciannameo (Cooperativa Camera a Sud), Donatella Sparapano (Associazione Comunicareilsociale.it), Laura Capra (Progetto DueMari), Onofrio Depalma (Psicologo) Vincenza Depalma (Scenografa), Floriana Spadavecchia (Responsabile comunità educativa) e Francesco Grillo (Spaziolearti), tra le oltre 250 personalità della cultura e del sociale che hanno sottoscritto il proprio sostegno a Guglielmo Minervini in vista delle primarie di domenica prossima.
«Ogni giorno siamo impegnati ad aprire strade nuove per tenere insieme la dimensione del bello e del giusto con quella della sostenibilità delle nostre organizzazioni e della nostra vita. Ogni giorno combattiamo contro burocrazia, scarsità di risorse, bisogni emergenti. Nessuno ci regala nulla. Abbiamo imparato a fare molto con poco, a creare e connettere mondi partendo da quello che abbiamo: le nostre idee, le nostre comunità, il nostro territorio» si legge nel documento-appello.
«Nei prossimi anni dobbiamo affrontare i nodi critici legati al settore in cui operiamo: sostegno al reddito per i lavoratori, accesso al credito per le imprese sociali e culturali, sburocratizzazione e certezza dei tempi della pubblica amministrazione, connessione tra le politiche urbane e di sviluppo e le politiche sociali e culturali, risorse per la ricerca e la sperimentazione. Stiamo dalla parte di Guglielmo perché abbiamo toccato con mano la capacità di incidere ed innovare grazie alle politiche che ha messo in campo durante il suo mandato di Assessore regionale: Bollenti Spiriti, Laboratori Urbani, Principi Attivi, Laboratori dal Basso, Ritorno al Futuro, Creattivamente non sono solo i nomi di politiche originali, ma azioni concrete che hanno permesso a tanti giovani pugliesi di costruire occasioni per sé stessi e per la comunità regionale, di avviare imprese creative, di recuperare spazi abbandonati per la cultura e la socialità, di fare ricerca.»