Lettera appello di un medico anestesista molfettese contro il piano di riordino

Priorità alla vita delle persone e alla salute

lunedì 14 marzo 2016 20.33
A cura di Paola Copertino
Un conto sono i discorsi, gli specchietti, i grafici e i meri numeri, un conto sono le parole che sgorgano dal cuore, frutto del lavoro sul campo, dell' esperienza vissuta in prima persona di chi, in qualità di anestesista, si confronta ogni giorno con le problematiche ospedaliere.
Il dottor Felice Spaccavento, molfettese, Anestesista Rianimatore del P.O. Umberto I Corato ASL BA, ha voluto indirizzare una lettera a chi è coinvolto in prima persona nel Piano di Riordino Ospedaliero, raccontando una sua esperienza personale e professionale che mette il luce la situazione e le criticità, avanzando anche proposte costruttive. Il professionista auspicherebbe che il nostro territorio puntasse ad avere un unico ospedale che abbia tutte le competenze che servono per servire l'area del nord barese. Ma ora lasciamo spazio al suo racconto, ricco di pathos, concitazione, stanchezza, gioia, paura e speranza.

"Caro Sindaco di Molfetta Paola Natalicchio e Caro Sindaco di Corato Massimo Mazzilli , Caro Presidente della regione Emiliano ho aspettato qualche ora per scrivervi ...a menta più lucida e non stanca, con le mani meno tremanti..il volto ancora stanco ... devo riconoscere che quando fai il mio lavoro i segni dell'età devono per forza vedersi prima....ieri notte ..precisamente durante la notte di sabato e l'alba di domenica presso la sala operatoria dell'Umberto I di Corato abbiamo operato una ragazza di 27 anni, Maria Teresa ,per una insidiosissima patologia addominale che aveva fatto sì che tutto il suo addome fosse pieno di sangue e la sua vita in pericolo ..in grave pericolo..ci siamo uniti in gruppo ....Infermieri, Ginecologici, Chirurghi , Banca del Sangue di Molfetta , Anestesista e abbiamo fatto il nostro dovere e forse più del nostro dovere...é stata una notte lunghissima... guardavo l'ora quando potevo..quando le mie mani non era impegnate ed era sempre buio ..momenti di panico , momenti di tensione, un po' di invidia verso i mie colleghi sul tavolo operatorio ..loro si dividevano la responsabilità chirurgica in tre ..io da solo la responsabilità di una vita ma è il nostro mestiere...

Avrei voluto essere in un altro posto ,avrei voluto stare a casa accanto ai miei figli, ma ero lì ..poi però ci siamo riusciti..non più sangue in quell'addome.... grazie all'abilità dei colleghi chirurghi e ginecologici l'orologio ha ripreso velocemente a camminare, la luce del giorno incominciava a vedersi dal corridoio della nostra sala, il monitor erogava suoni più tranquilli , le mie gambe mai ferme si placavano, il RISVEGLIO....il mio discorso con i genitori i loro occhi pieni di lacrime, di paura , di speranza ..le loro parole di ringraziamento ..mi hanno stretto la mano ...mi è venuto un nodo in gola ..forse la tensione ... ..Maria Teresa è salva !!!

Ora cari Sindaci e caro Presidente Emiliano vi chiedo di pensare alla possibilità di rendere gli Ospedali MOLFETTA -CORATO una unità dapprima funzionale e poi strutturale ,senza campanilismi cittadini ma per consentire a questo grosso bacino di utenza che è il NORD BARESE di non restare sguarnito di unità fondamentali quali quelle che ci si accinge a tagliare..e magari sognare di avere 4 posti di intensiva rianimatoria che renderebbero questa unità speculare a quella di Monopoli sul versante SUD.... è vero bisogna risparmiare , c'è stato molto spreco, ma permettetemi la vita delle persone,la loro sicurezza, vale una riflessione in più..non condizionata da tatticismi politici .....scusate l'ingerenza..".