Legge le carte per estorcere denaro

«Maga» molfettese arrestata in flagranza di reato

giovedì 17 aprile 2014 12.16
A cura di Mino Ciocia
Voleva sfuggire al malocchio invece è finita in un incubo. Vittima di una tentata estorsione una donna di Giovinazzo, finita nelle grinfie di una sedicente cartomante molfettese di 53 anni, che con l'aiuto di una complice,una giovinazzese di 59 anni, invece si è rivelata essere una estortrice. La malcapitata, una 47enne, istigata dalla complice della cartomante, attraversando un periodo buio della propria vita, si era decisa a farsi «leggere» le carte. Convinta che così avrebbe risolto i suoi problemi. Sulle prime tutta sembrava andare liscio. Tra letture di carte, prescrizioni di acqua benedetta, spilloni infilati in patate e fantocci, la cartomante aveva convinto la propria vittima che fosse aggredita da una «fattura a morte».
Un malocchio difficile da estirpare tanto che le sedute magiche si sono protratte nel tempo. Naturalmente dietro un compenso a come in questi casi si dice, un obolo, che è si è poi rivelato esoso: 900 euro pagati regolarmente anche se in due diverse rate. Sembrava essere tutto finito ma la a distanza di tempo, non molto, la vittima ha cominciato a ricevere telefonate minacciose dalla complice della cartomante. Minacce di morte se la malcapitata non avesse ancora sborsato 500 euro, necessarie, secondo la «maga» a rendere più efficace il rito di estirpazione del malocchio. Minacce e ritorsioni che sono state rivolte anche ai familiari della vittima. A questo punto la decisione della giovinazzese di rivolgersi ai Carabinieri. I militari hanno fatto così scattare una trappola messa a punto proprio per incastrare le due aguzzine.
La giovinazzese facendo finta di accettare quell'ennesimo pagamento si è recata all'appuntamento con la cartomante e la sua complice. L'area di servizio di un distributore di servizio il luogo scelto dalle due donne. Appena intascato il denaro, i carabinieri sono intervenuti fermando le due aguzzine. Per loro, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, si sono aperte le porte del carcere di Bari. Le accuse di cui sono gravate sono di estorsione continuata e aggravata.