Legambiente, "Spiagge e fondali puliti" a Molfetta
L’iniziativa si terrà domenica 17 giugno, alle ore 9 (località Cala Sant’Andrea)
sabato 16 giugno 2018
18.00
Puliamo il mare. Legambiente rinnova l'appello, anche quest'anno, con la campagna Spiagge e Fondali puliti. A Molfetta, a organizzare l'iniziativa saranno il locale circolo Legambiente "Giovanna Grillo" ed il Nucleo Sub Molfetta, insieme all'Azione Cattolica, il CNGEI, Poseidon Blu Team, il Circolo Vela, Associazione Mediterraneo, Il Mercatino dell'usato, Terrae, O.M.M., Eco@lfa, Immersion Diving School Bisceglie e Centro Sub Corato, Project Aware, DueProject Sea Sentinel, DAN, Tutto Sub, Associazione Sailors. Il Comune di Molfetta e L'Asm patrocinano l'operazione; collabora anche la Capitaneria di Porto di Molfetta che sovrintende allo svolgimento in sicurezza delle operazioni subacquee.
Le operazioni di pulizia interesseranno Cala San'Andrea, una delle zone più belle di Molfetta, recentemente riqualificata, alle cui spalle si staglia l'imponente presenza del Duomo, importante chiesa romanica risalente al XII secolo. I volontari saranno attrezzati per liberare la battigia e i fondali antistanti da ogni tipo di rifiuto. Il nemico numero uno sarà, al solito, la plastica, il materiale che non muore mai e che, scambiato per cibo da mammiferi marini, tartarughe e uccelli, danneggia e spesso uccide parte della fauna ittica. Inoltre, le micro-particelle di plastica originate dalla disgregazione dei rifiuti, se ingerite dai pesci o altri organismi marini, contaminano la catena alimentare con effetti nocivi, a lungo termine, anche per l'uomo. Se non si interverrà in maniera decisa, secondo le più recenti proiezioni scientifiche, nel 2050 in mare ci saranno più rifiuti di plastica che pesci. Particolarmente a rischio sarà il Mediterraneo in cui, ogni giorno, finiscono 731 tonnellate di rifiuti (dati UNEP). La buona notizia è che anche noi cittadini possiamo fare molto per il nostro mare! Prima di tutto possiamo tenera alta l'attezione sul tema e promuovere comportamenti civili e sostenibili.
Una presenza, sempre più ingombrante sulle spiagge (e non solo), è quella dei mozziconi di sigaretta, che rimane un'emergenza meritevole di essere segnalata, essendo gli stessi numerosi e difficili da eliminare con convenzionali operazioni di pulizia. Il problema, per anni, è stato ingiustamente trascurato. Uno studio di Enea e Ausl di Bologna ha evidenziato, tuttavia, che l'abbandono dei mozziconi implica il rilascio nell'ambiente di pericolose sostanze nocive e inquinanti (oltre alla nicotina, polonio-210, composti organici volatili, gas tossici, catrame e condensato, acetato di cellulosa). E in mare, secondo i dati del Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (Unep), le cicche rappresentano ben il 40% dei rifiuti. Molti fumatori, però, continuano a usare scogli e sabbia come una comoda pattumiera. Oggi, in verità, esiste uno strumento normativo nazionale, già diffusamente applicato e fatto rispettare in altre città vicine (a Bari, ad esempio), che prevede multe esose -fino a 300 euro- per chi getta le 'cicche' su suolo pubblico. Serve (ed è ovviamente obbligatorio) che anche Molfetta si adegui. Magari, a cominciare dalle spiagge.
«È importante che la città recepisca l'annuale appuntamento di 'Spiagge e fondali puliti' non solo nella sua valenza simbolica, ma anche come opportunità di riflessione sui problemi, globali e locali», dichiarano i volontari. «Ed è importante che tutta la città se ne senta coinvolta, perché la cura delle spiagge è affare di tutti».
Le operazioni di pulizia interesseranno Cala San'Andrea, una delle zone più belle di Molfetta, recentemente riqualificata, alle cui spalle si staglia l'imponente presenza del Duomo, importante chiesa romanica risalente al XII secolo. I volontari saranno attrezzati per liberare la battigia e i fondali antistanti da ogni tipo di rifiuto. Il nemico numero uno sarà, al solito, la plastica, il materiale che non muore mai e che, scambiato per cibo da mammiferi marini, tartarughe e uccelli, danneggia e spesso uccide parte della fauna ittica. Inoltre, le micro-particelle di plastica originate dalla disgregazione dei rifiuti, se ingerite dai pesci o altri organismi marini, contaminano la catena alimentare con effetti nocivi, a lungo termine, anche per l'uomo. Se non si interverrà in maniera decisa, secondo le più recenti proiezioni scientifiche, nel 2050 in mare ci saranno più rifiuti di plastica che pesci. Particolarmente a rischio sarà il Mediterraneo in cui, ogni giorno, finiscono 731 tonnellate di rifiuti (dati UNEP). La buona notizia è che anche noi cittadini possiamo fare molto per il nostro mare! Prima di tutto possiamo tenera alta l'attezione sul tema e promuovere comportamenti civili e sostenibili.
Una presenza, sempre più ingombrante sulle spiagge (e non solo), è quella dei mozziconi di sigaretta, che rimane un'emergenza meritevole di essere segnalata, essendo gli stessi numerosi e difficili da eliminare con convenzionali operazioni di pulizia. Il problema, per anni, è stato ingiustamente trascurato. Uno studio di Enea e Ausl di Bologna ha evidenziato, tuttavia, che l'abbandono dei mozziconi implica il rilascio nell'ambiente di pericolose sostanze nocive e inquinanti (oltre alla nicotina, polonio-210, composti organici volatili, gas tossici, catrame e condensato, acetato di cellulosa). E in mare, secondo i dati del Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (Unep), le cicche rappresentano ben il 40% dei rifiuti. Molti fumatori, però, continuano a usare scogli e sabbia come una comoda pattumiera. Oggi, in verità, esiste uno strumento normativo nazionale, già diffusamente applicato e fatto rispettare in altre città vicine (a Bari, ad esempio), che prevede multe esose -fino a 300 euro- per chi getta le 'cicche' su suolo pubblico. Serve (ed è ovviamente obbligatorio) che anche Molfetta si adegui. Magari, a cominciare dalle spiagge.
«È importante che la città recepisca l'annuale appuntamento di 'Spiagge e fondali puliti' non solo nella sua valenza simbolica, ma anche come opportunità di riflessione sui problemi, globali e locali», dichiarano i volontari. «Ed è importante che tutta la città se ne senta coinvolta, perché la cura delle spiagge è affare di tutti».