Le tragiche ore del canile comunale sott'acqua
«Le povere creature arrampicate sui pochi centimetri di terra rimasti fuori dall'acqua»
lunedì 18 luglio 2016
11.17
Non solo aziende danneggiate dall'inondazione di sabato. In zona Asi è stato fortemente compromesso anche il canile comunale.
Mariangela La Volpe, presidente della Lega del Cane che si occupa della struttura e dei suoi ospiti a quattro zampe racconta quelle ore. E' arrabbiata, delusa. Come lo sono tutti i volontari che rappresenta. E si sfoga, con durezza.
«In questo difficile momento per Molfetta ci piacerebbe far sentire la voce degli ultimi, di quelli che sabato, quando l'acqua scendeva con la sua furia incontenibile travolgendo tutto, sono stati dimenticati da tutti:i cani del canile comunale! Recinti divenuti laghi con le povere creature arrampicate sui pochi centimetri di terra rimasti fuori dall'acqua», racconta la Volpe.
«Noi soli, i volontari della Lega Nazionale per la difesa del cane, ignorati e dimenticati da tutti, rischiando le nostre vite, li abbiamo tratti in salvo nella solitudine più totale. Oggi i cani stanno bene, ma resta l'amarezza e la certezza che molti di loro sarebbero annegati senza di noi, hanno avuto solo noi. Eppure tutti sapevano che in quel posto confinante con la lama vivono circa 200 esseri viventi e che le loro vite fossero in pericolo era sotto gli occhi di tutti».
«Con il massimo rispetto per le aziende e le persone a cui siamo vicini sinceramente crediamo che anche i cani meritino di vivere», conclude.
Mariangela La Volpe, presidente della Lega del Cane che si occupa della struttura e dei suoi ospiti a quattro zampe racconta quelle ore. E' arrabbiata, delusa. Come lo sono tutti i volontari che rappresenta. E si sfoga, con durezza.
«In questo difficile momento per Molfetta ci piacerebbe far sentire la voce degli ultimi, di quelli che sabato, quando l'acqua scendeva con la sua furia incontenibile travolgendo tutto, sono stati dimenticati da tutti:i cani del canile comunale! Recinti divenuti laghi con le povere creature arrampicate sui pochi centimetri di terra rimasti fuori dall'acqua», racconta la Volpe.
«Noi soli, i volontari della Lega Nazionale per la difesa del cane, ignorati e dimenticati da tutti, rischiando le nostre vite, li abbiamo tratti in salvo nella solitudine più totale. Oggi i cani stanno bene, ma resta l'amarezza e la certezza che molti di loro sarebbero annegati senza di noi, hanno avuto solo noi. Eppure tutti sapevano che in quel posto confinante con la lama vivono circa 200 esseri viventi e che le loro vite fossero in pericolo era sotto gli occhi di tutti».
«Con il massimo rispetto per le aziende e le persone a cui siamo vicini sinceramente crediamo che anche i cani meritino di vivere», conclude.