Le sei liste non cedono e alzano la posta al PD
I movimenti civici intanto incontreranno Tommaso Minervini
sabato 28 gennaio 2017
11.14
Fino a qualche settimana fa, sembravano essere quasi rassegnate alla disgregazione le sei liste civiche di area moderata che rispondono ai nomi e simboli di Piazza Pulita, Molfetta Futura, Insieme per la Città, Progetto Molfetta, Si può fare Molfetta e Molfetta nel Cuore.
Un certo interesse del PD nell'instaurare un dialogo con loro e la ricerca, forse, conclusa del candidato sindaco ideale, ha però rilanciato il gruppo che sembra essersi ricompattato allontanando lo spettro della scissione con relativi ritorni verso il centrodestra di alcuni di questi movimenti.
Così come vi abbiamo anticipato due giorni fa, le sei liste hanno ricevuto un invito per un incontro assieme al Partito Democratico al fine di capire quali fossero i punti di contatto su cui poter costruire un ipotetica alleanza.
Ieri sera però, le sei liste in una sorta di direttivo hanno trovato una risposta comune da comunicare al PD: se si vuole andare insieme, il partito di corso Margherita deve staccarsi dalla vecchia maggioranza di governo e soprattutto nessuna imposizione del candidato sindaco. Tradotto in soldoni, lunedì le sei liste non si presenteranno all'incontro col PD il quale si trova ora nella condizione di dover effettuare una scelta tra due opzioni non compatibili tra loro: proseguire con la vecchia maggioranza oppure dialogare con i sei.
I sei, che di certo non stanno guardare, per inizio prossima settimana si incontreranno ufficialmente con Tommaso Minervini e le sue liste: l'ex sindaco sembra essere sempre più un punto di raccordo importante per i movimenti civici.
Le liste moderate, che contano sia sulle idee giovani di Antonello Pisani e Giacomo Rossiello, sia sull'esperienza di uomini navigati come Ninnì Camporeale, Mariano Caputo e Saverio Tammacco, non solo fanno quadrato ma alzano la posta, rilanciando al PD e con un candidato sindaco ormai pronto.
La palla torna al PD, le cui scelte sono ormai fondamentali per la definizione del prossimo scacchiere politico molfettese.
Un certo interesse del PD nell'instaurare un dialogo con loro e la ricerca, forse, conclusa del candidato sindaco ideale, ha però rilanciato il gruppo che sembra essersi ricompattato allontanando lo spettro della scissione con relativi ritorni verso il centrodestra di alcuni di questi movimenti.
Così come vi abbiamo anticipato due giorni fa, le sei liste hanno ricevuto un invito per un incontro assieme al Partito Democratico al fine di capire quali fossero i punti di contatto su cui poter costruire un ipotetica alleanza.
Ieri sera però, le sei liste in una sorta di direttivo hanno trovato una risposta comune da comunicare al PD: se si vuole andare insieme, il partito di corso Margherita deve staccarsi dalla vecchia maggioranza di governo e soprattutto nessuna imposizione del candidato sindaco. Tradotto in soldoni, lunedì le sei liste non si presenteranno all'incontro col PD il quale si trova ora nella condizione di dover effettuare una scelta tra due opzioni non compatibili tra loro: proseguire con la vecchia maggioranza oppure dialogare con i sei.
I sei, che di certo non stanno guardare, per inizio prossima settimana si incontreranno ufficialmente con Tommaso Minervini e le sue liste: l'ex sindaco sembra essere sempre più un punto di raccordo importante per i movimenti civici.
Le liste moderate, che contano sia sulle idee giovani di Antonello Pisani e Giacomo Rossiello, sia sull'esperienza di uomini navigati come Ninnì Camporeale, Mariano Caputo e Saverio Tammacco, non solo fanno quadrato ma alzano la posta, rilanciando al PD e con un candidato sindaco ormai pronto.
La palla torna al PD, le cui scelte sono ormai fondamentali per la definizione del prossimo scacchiere politico molfettese.