Le parole dell'assessore Roselli dopo gli arresti dei Carabinieri a Molfetta
«Smorzare quel senso di insicurezza e sfiducia che serpeggiava da tempo»
giovedì 15 giugno 2023
11.47
Caterina Roselli, assessore alla sicurezza e alle politiche giovanili, commenta l'operazione che ha portato all'arresto di un gruppo di persone quasi tutti poco più che ventenni.
«Non posso che complimentarmi, pensiero condiviso anche dal comandante della Polizia Locale, Cosimo Aloia, con i Carabinieri che, in mesi di silenzioso lavoro, hanno svolto una indagine articolata che ha portato alla individuazione e all'arresto dei componenti di un sodalizio dedito allo spaccio, alla detenzione di armi e ai furti. Bravi tutti. Gli arresti dei giorni scorsi contribuiscono a smorzare quel senso di insicurezza e sfiducia che serpeggiava da tempo».
«Quello che colpisce - aggiunge l'assessore Roselli - è l'età dei protagonisti. Tra gli arrestati, ci sono giovani donne e giovani uomini cresciuti in questi anni, quelli degli smartphone e dei social; quelli con possibilità che, fino a qualche anno fa, erano inimmaginabili. Sono figli del nostro tempo che hanno fatto dei disvalori il loro valore».
«Tutti, specie quando si tratta di giovani, hanno la propria dose di colpe. Ma i genitori di più. E non è chiedendo solidarietà che si può evitare che queste piccole tragedie familiari possono risolversi. È chiedendo aiuto e collaborando con le istituzioni, con le agenzie educative, è interpretando i segnali di disagio dei propri figli. È – conclude l'assessore - affrontando con coraggio un percorso che possa davvero cambiare la rotta. Perché quando si arriva agli arresti, è già troppo tardi».
«Non posso che complimentarmi, pensiero condiviso anche dal comandante della Polizia Locale, Cosimo Aloia, con i Carabinieri che, in mesi di silenzioso lavoro, hanno svolto una indagine articolata che ha portato alla individuazione e all'arresto dei componenti di un sodalizio dedito allo spaccio, alla detenzione di armi e ai furti. Bravi tutti. Gli arresti dei giorni scorsi contribuiscono a smorzare quel senso di insicurezza e sfiducia che serpeggiava da tempo».
«Quello che colpisce - aggiunge l'assessore Roselli - è l'età dei protagonisti. Tra gli arrestati, ci sono giovani donne e giovani uomini cresciuti in questi anni, quelli degli smartphone e dei social; quelli con possibilità che, fino a qualche anno fa, erano inimmaginabili. Sono figli del nostro tempo che hanno fatto dei disvalori il loro valore».
«Tutti, specie quando si tratta di giovani, hanno la propria dose di colpe. Ma i genitori di più. E non è chiedendo solidarietà che si può evitare che queste piccole tragedie familiari possono risolversi. È chiedendo aiuto e collaborando con le istituzioni, con le agenzie educative, è interpretando i segnali di disagio dei propri figli. È – conclude l'assessore - affrontando con coraggio un percorso che possa davvero cambiare la rotta. Perché quando si arriva agli arresti, è già troppo tardi».