Copertine di CD come in una galleria d'arte, parla don Gino Samarelli

L'intervista al fondatore di "Digressione Music"

mercoledì 22 febbraio 2023 10.57
In questi giorni, e fino al 26 febbraio, nella Sala dei Templari di Molfetta, si può ammirare la mostra di copertine di CD a cura dell'etichetta discografica molfettese, Digressione Music.

Abbiamo intervistato il fondatore dell'etichetta, don Gino Santarelli, per scoprire curiosità sulla mostra e sulla realtà discografica locale.

Come nasce il suo interesse per la musica?

«Nasce da un bisogno di esternare la natura artistica, dal piacere di condividere con altri iniziative che abbiano valore artistico e culturale. Da questo bisogno sono nati dei progetti discografici che ho sentito l'esigenza di trasformare in impegno professionale».

Perché l'idea di una mostra con le copertine dei CD?

«La mostra parte da una constatazione. Prima di ascoltare un disco, lo si ha tra le mani. Lo stesso vale per i vinili. Un disco impressiona per la sua bellezza. Chiaramente si tratta di un'intuizione storica, non sono stato io il primo a pensarlo. Le copertine hanno un forte impatto emotivo e artistico, che conferisce un valore aggiunto. Negli anni, ho sentito commenti belli sui dischi che producevo, anche dal punto di vista visivo. Arrivato a 136 progetti discografici, ho pensato che valesse la pena guardare tutte insieme queste copertine, proprio come fosse una galleria d'arte. Così è stato».

Che tipo di riscontro sta avendo la mostra?

«Innanzitutto attorno alla mostra c'è un grande interesse mediatico. Positiva la risposta dei visitatori, sto ricevendo tanti consensi anche da parte degli stessi musicisti. In generale tutti sono incuriositi. Spero che diventi una mostra itinerante: sto ricevendo richieste di strutture pubbliche e museali interessate ad esporla»

Cosa significa, per lei, portare avanti un'etichetta discografica che ha sede a Molfetta?

«Oggi la più grande difficoltà è nata dalla trasformazione della musica, che ormai è liquida. Nonostante questo, il disco conserva la sua importanza. C'è ancora il bisogno di fisicità e di approfondimento, è ancora attuale tutto questo. Pensiamo non solo alla sfera musicale, ma anche all'editoria e al libro. È una sfida ardua, continua e stimolante. A Molfetta, Digressione Music ha anche uno studio di registrazione, per fare in modo che il suono e lo stile dei nostri prodotti discografici siano riconoscibili. Mi auguro che si possa procedere così per molto tempo».

Quali sono i vostri prossimi progetti?

«Siamo in provincia di Bari e non a Milano o in un centro europeo. Questa sfida, che nel passato è stat vincente, ha permesso alla nostra Puglia e alla nostra provincia di portare sempre il meglio nell'arte. Per me è un punto di orgoglio rimanere nel territorio, confidando nel sostegno del territorio stesso e delle istituzioni. Il nostro obiettivo è credere nelle realtà che osano per costruire un futuro percorribile».

In cosa si differenzia la proposta della sua etichetta discografica?

«Privilegiamo la ricerca storica e d'archivio e, per quello che è possibile, portiamo musica che dona emozioni. I nostri prodotti spaziano dalla musica d'autore e dei cantautori, passando per la musica contemporanea, sino ad arrivare alla musica classica. Ma a tutto ciò che proponiamo viene data una nuova chiave, una nuova lettura. I progetti di musica classica presenti nell'etichetta non sono riproposizioni di esecuzioni, ma dei progetti di ricerca intorno ad autori classici. Un esempio è sicuramente Benedetto Toccuzzi».