Lavori su via don Minzoni, il centrosinistra: «Monitoreremo l'intervento»
La nota: «L'amministrazione continua a ignorare le istanze dei cittadini»
mercoledì 27 marzo 2024
18.59
I consiglieri di centrosinistra (Annamaria Gagliardi, Domenico Gagliardi, Felice Spaccavento, Alberto d'Amato, Gabriella Azzollini) hanno voluto commentare il cantiere avviato su via Don Minzoni, oggetto di alcune polemiche nei giorni scorsi a Molfetta:
"L'amministrazione conferma anche questa volta il suo collaudato metodo di lavoro: ignorare le istanze dei cittadini e delle minoranze, eludere il confronto e ridurre la partecipazione a mere comunicazioni di fatto immutabili. Un metodo approssimativo, frettoloso e piegato alla propaganda".
"Così è accaduto anche per l'abbattimento dei maestosi pini su via don Minzoni e sulla sedicente riqualificazione dell'area. Saremmo stati ben disponibili a fornire il nostro contributo anche per la soluzione delle criticità del quartiere, come lo stato del manto stradale, o la messa in sicurezza dell'incrocio tra via don Minzoni e via Gen. Amato, teatro di numerosi incidenti (uno mortale nel 2008). Di fatto, però, ci è stata negata la possibilità di intervenire".
"Abbiamo effettuato un tempestivo accesso agli atti un mese fa (il 27 febbraio) e uno il 6 marzo. Come ci si può pronunciare, infatti, senza aver studiato la documentazione? A nulla sono servite le nostre numerose sollecitazioni, anche per le vie brevi. Siamo stati ignorati, così come le voce di cittadini e associazioni che si sono rivolte all'Amministrazione per non affrettare i tempi e valutare con responsabilità l'intervento".
"Abbiamo ricevuto il progetto solo lunedì 25 marzo, a fatto compiuto, a poche ore dall'abbattimento della pineta storica. La "concessione" della documentazione, peraltro, è giunta solo dopo la nostra diffida a iniziare i lavori e abbattere la vegetazione, protocollata domenica 24 marzo. Rimangono molti interrogativi aperti in merito a questa triste vicenda, ma intanto non è possibile tornare indietro. Monitoreremo sulla qualità e funzionalità dell'intervento".
"L'amministrazione conferma anche questa volta il suo collaudato metodo di lavoro: ignorare le istanze dei cittadini e delle minoranze, eludere il confronto e ridurre la partecipazione a mere comunicazioni di fatto immutabili. Un metodo approssimativo, frettoloso e piegato alla propaganda".
"Così è accaduto anche per l'abbattimento dei maestosi pini su via don Minzoni e sulla sedicente riqualificazione dell'area. Saremmo stati ben disponibili a fornire il nostro contributo anche per la soluzione delle criticità del quartiere, come lo stato del manto stradale, o la messa in sicurezza dell'incrocio tra via don Minzoni e via Gen. Amato, teatro di numerosi incidenti (uno mortale nel 2008). Di fatto, però, ci è stata negata la possibilità di intervenire".
"Abbiamo effettuato un tempestivo accesso agli atti un mese fa (il 27 febbraio) e uno il 6 marzo. Come ci si può pronunciare, infatti, senza aver studiato la documentazione? A nulla sono servite le nostre numerose sollecitazioni, anche per le vie brevi. Siamo stati ignorati, così come le voce di cittadini e associazioni che si sono rivolte all'Amministrazione per non affrettare i tempi e valutare con responsabilità l'intervento".
"Abbiamo ricevuto il progetto solo lunedì 25 marzo, a fatto compiuto, a poche ore dall'abbattimento della pineta storica. La "concessione" della documentazione, peraltro, è giunta solo dopo la nostra diffida a iniziare i lavori e abbattere la vegetazione, protocollata domenica 24 marzo. Rimangono molti interrogativi aperti in merito a questa triste vicenda, ma intanto non è possibile tornare indietro. Monitoreremo sulla qualità e funzionalità dell'intervento".