Ladro tenta la fuga in mare, ma a riva lo aspettano i Carabinieri

Dopo il colpo alla Caritas un 49enne si è gettato in acqua. Arrestato, è stato subito rimesso in libertà

lunedì 3 maggio 2021
A cura di Nicola Miccione
Dopo aver messo a segno, assieme a due complici, un furto nella sede della Caritas di Molfetta ha pensato di poterla fare franca, gettandosi in mare e tentando un'improbabile fuga a nuoto per evitare di essere catturato. I Carabinieri, però, lo hanno "ripescato" e arrestato: confinato ai domiciliari, è già tornato in libertà.

L'episodio è avvenuto nei giorni scorsi, in piena notte, quando un 49enne pluripregiudicato del posto (G.S. le sue iniziali), insieme a due complici non identificati, si è intrufolato negli uffici amministrativi ubicati in piazza Municipio. I ladri si sono arrampicati con una scala dal balcone ed hanno forzato una finestra. Poi, una volta all'interno, hanno rovistato nei vari uffici, frugando in un armadio e puntando ad un cassetto da cui hanno arraffato una somma irrisoria, pari a 100 euro.

La scena, però, non è passata inosservata ad una gazzella della locale Compagnia diretta dal capitano Francesco Iodice: gli uomini dell'Aliquota Radiomobile, nel corso dei controlli notturni anti Covid-19, li hanno intercettati ed inseguiti. Uno dei tre banditi, ​per eludere l'inevitabile cattura, ha pensato bene di correre verso il lungomare Colonna e di continuare la sua fuga lungo la battigia finché, fra l'incredulità dei militari, si è tuffato in acqua cercando un'improbabile fuga a nuoto.

Ad un certo punto il malvivente ha deciso di arrendersi. L'acqua era gelida, il freddo ha iniziato a farsi sentire e così, alla fine, ha deciso di ritornare a riva dove, però, ad attenderlo c'erano i Carabinieri. Che lo hanno "ripescato" direttamente dal mare. L'uomo, portato in caserma e accertate le sue buone condizioni di salute, è stato identificato: mica un ladro di galline, ma uno degli inventori, a metà degli anni '90, del Bancomat della droga, arrestato nella celebre operazione "Reset".

Il 49enne, trovato anche in possesso di un piede di porco, sentito il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Trani, è stato nuovamente incriminato: alla fine l'ignobile colpo alla Caritas si è concluso con una fuga amara, una nuotata ghiacciata ed un'accusa di furto in concorso con persone rimaste ignote. Tratto in arresto dai Carabinieri dopo un'insolita "battuta di pesca", l'uomo è stato confinato ai domiciliari dove, in realtà, vi è rimasto un battito di ciglia.

Il suo legale, Maurizio Masellis, durante l'udienza di convalida, ha chiesto ed ottenuto la revoca dei domiciliari a carico del suo assistito a cui è stato applicato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dei soldi, misero bottino di un'azione ignobile, una sbandata per motivi di fame, s'è persa qualsiasi traccia.