Ladri in fuga in via de Judicibus, speronata l'auto dei Carabinieri
Un militare ricoverato in ospedale, fuggiti nelle campagne i quattro malviventi. Ricerche in corso in tutta Molfetta
venerdì 16 marzo 2018
19.09
La corsa è terminata nei pressi della chiesa della Madonna della Rosa. L'Audi A4 è stata abbandonata in via de Judicibus, danneggiata sul lato anteriore destro, nel punto dell'impatto con una gazzella dei Carabinieri. I malviventi, fuggiti fra le campagne. Il buio li ha avvolti e protetti.
Le ricerche, in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, della Stazione di Molfetta, della Polizia Locale e col supporto aereo di un elicottero del VI Elinucleo di Bari Palese, sono proseguite fino a tarda ora. Nessuno s'è dato per vinto. Le targhe dell'Audi A4 posticce. Cioè appartenenti a un'altra auto, una Toyota Yaris. Rubata, ovviamente. Come si presume sia rubata la stessa Audi A4.
Le verifiche partiranno dal numero di telaio. All'origine di tutto, un tentativo di furto. Alle ore 18.30 alcuni soggetti sono stati segnalati al 112 da un cittadino attraverso la chat del quartiere Madonna della Rosa i cui residenti, per comunicare, utilizzano WhatsApp. Erano in atteggiamenti a dir poco sospetti a ridosso di una Peugeot 308, e la centrale operativa della Compagnia di Molfetta ha subito inviato la nota all'Aliquota Radiomobile già in movimento sul territorio.
Una di queste ha raggiunto il luogo segnalato e nella stretta e lunga via de Judicibus, in pochi istanti, ha agganciato l'obiettivo. È stato un drammatico faccia a faccia con i malviventi, costretti a un ripiegamento rapido per evitare le manette. Con tanto di speronamento, violento, per tentare di farsi largo. Dopo l'impatto, i quattro occupanti sono fuggiti a piedi, approfittando del buio delle campagne circostanti.
A nulla è valso l'inseguimento a piedi dei due militari, soccorsi da un'ambulanza del Servizio 118 ed uno di questi, un vice brigadiere, ricoverato presso l'ospedale monsignor Bello di Molfetta, mentre sul posto sono giunti Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Vigili del Fuoco. Si tratta di una versione al momento frammentaria di quanto avvenuto. Molti dettagli si avranno nel corso delle prossime ore. Ma già ora si possono fare collegamenti con un altro caso.
C'è, per esempio, un precedente piuttosto recente, sempre a Molfetta. Risale al 31 gennaio 2018, alle ore 07.00, quando accadde qualcosa di molto simile: una gazzella del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Molfetta, intercettata l'auto di alcuni malviventi, in quel caso una Opel Insignia, fu speronata. Le ricerche dei fuggitivi si conclusero con il recupero dell'Opel Insignia e i banditi in fuga, sempre a piedi.
Ora, un'auto molto simile (un'Audi A4) si riaffaccia sulla scena. Ancora con un vantaggio, per gli investigatori: essere riusciti a recuperarla ed a rinvenire al suo interno alcuni arnesi per lo scasso, sequestrati. E gli investigatori, erano al lavoro già questa sera, mentre proseguono le ricerche dei fuggitivi.
Le ricerche, in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, della Stazione di Molfetta, della Polizia Locale e col supporto aereo di un elicottero del VI Elinucleo di Bari Palese, sono proseguite fino a tarda ora. Nessuno s'è dato per vinto. Le targhe dell'Audi A4 posticce. Cioè appartenenti a un'altra auto, una Toyota Yaris. Rubata, ovviamente. Come si presume sia rubata la stessa Audi A4.
Le verifiche partiranno dal numero di telaio. All'origine di tutto, un tentativo di furto. Alle ore 18.30 alcuni soggetti sono stati segnalati al 112 da un cittadino attraverso la chat del quartiere Madonna della Rosa i cui residenti, per comunicare, utilizzano WhatsApp. Erano in atteggiamenti a dir poco sospetti a ridosso di una Peugeot 308, e la centrale operativa della Compagnia di Molfetta ha subito inviato la nota all'Aliquota Radiomobile già in movimento sul territorio.
Una di queste ha raggiunto il luogo segnalato e nella stretta e lunga via de Judicibus, in pochi istanti, ha agganciato l'obiettivo. È stato un drammatico faccia a faccia con i malviventi, costretti a un ripiegamento rapido per evitare le manette. Con tanto di speronamento, violento, per tentare di farsi largo. Dopo l'impatto, i quattro occupanti sono fuggiti a piedi, approfittando del buio delle campagne circostanti.
A nulla è valso l'inseguimento a piedi dei due militari, soccorsi da un'ambulanza del Servizio 118 ed uno di questi, un vice brigadiere, ricoverato presso l'ospedale monsignor Bello di Molfetta, mentre sul posto sono giunti Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Vigili del Fuoco. Si tratta di una versione al momento frammentaria di quanto avvenuto. Molti dettagli si avranno nel corso delle prossime ore. Ma già ora si possono fare collegamenti con un altro caso.
C'è, per esempio, un precedente piuttosto recente, sempre a Molfetta. Risale al 31 gennaio 2018, alle ore 07.00, quando accadde qualcosa di molto simile: una gazzella del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Molfetta, intercettata l'auto di alcuni malviventi, in quel caso una Opel Insignia, fu speronata. Le ricerche dei fuggitivi si conclusero con il recupero dell'Opel Insignia e i banditi in fuga, sempre a piedi.
Ora, un'auto molto simile (un'Audi A4) si riaffaccia sulla scena. Ancora con un vantaggio, per gli investigatori: essere riusciti a recuperarla ed a rinvenire al suo interno alcuni arnesi per lo scasso, sequestrati. E gli investigatori, erano al lavoro già questa sera, mentre proseguono le ricerche dei fuggitivi.