La vita donata per gli altri. Gli eroi di via Azzollini - IL VIDEO
Non hanno esitato: si sono sacrificati per salvare vite umane. Eroi dei nostri giorni
giovedì 10 agosto 2017
10.55
Rimarcarlo ora, sull'onda emotiva dell'ultimo rogo d'auto, potrebbe apparire scontato, ma occorre farlo per sottolineare come la definizione elargita dal web di "angeli" o "eroi" sia assolutamente meritata.
I Vigili del Fuoco sono sempre presenti e operativi nell'immediatezza di una telefonata d'emergenza al numero gratuito 115, come l'incendio scoppiato nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 agosto in via Azzollini. Sono stati i veri eroi, in prima linea nelle operazioni di soccorso e recupero delle persone intossicate (6, quelle accompagnate in ospedale) che erano rimaste intrappolate nei propri appartamenti.
Gli uomini del Distaccamento di Molfetta, giunti celermente sul posto, hanno salvato vite umane anche solo con la forza delle proprie braccia, in una situazione proibitiva, pericolosa e, in alcuni casi, segando addirittura le inferriate pur di accedere alle abitazioni invase dal fumo sprigionato dalle fiamme. Erano lì, messi in moto da una richiesta d'aiuto e subito a disposizione del prossimo.
Nonostante il pericolo (erano tre le auto in fiamme, una Fiat Uno, una Dacia ed una Y10), si sono messi a lavorare instancabilmente, senza tregua, facendosi largo tra le alte lingue di fuoco e il fumo, mettendo a repentaglio la loro vita per cercare di salvare chi era rimasto intrappolato nelle proprie case dopo il rogo. Forieri di una nuova speranza quando, con i loro sorrisi commossi e le urla di gioia, sono riusciti a recuperare i 6 intossicati, soprattutto gli anziani.
In questo saliscendi di emozioni hanno mantenuto la calma, la lucidità, la fermezza d'animo. Per questo sulla rete sono stati ribattezzati "angeli" o "eroi", di cui, però, non si parla mai abbastanza. Questi servitori dello Stato deputati alla salvaguardia della nostra vita, spinti dall'innato senso del dovere, rischiando l'esistenza, purtroppo percepiscono una remunerazione misera che diventa sempre più inadeguata.
Perché poi quando i riflettori del rogo di via Azzollini si sono spenti (dopo aver sfidato fuoco e fiamme e rischiato la vita, con una luce di speranza nel cuore), sono rimasti soli a combattere le loro battaglie per un adeguamento salariale decente o per caserme funzionali, per abbattere i limiti di spese per attrezzature e mezzi. Ma già da domani continueranno a lavorare in condizioni estreme.
Essere luminosi e cristallini, eroi dei nostri giorni, sottopagati e, troppe volte, dimenticati, in un tempo sfregiato da troppe figure che strisciano.
I Vigili del Fuoco sono sempre presenti e operativi nell'immediatezza di una telefonata d'emergenza al numero gratuito 115, come l'incendio scoppiato nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 agosto in via Azzollini. Sono stati i veri eroi, in prima linea nelle operazioni di soccorso e recupero delle persone intossicate (6, quelle accompagnate in ospedale) che erano rimaste intrappolate nei propri appartamenti.
Gli uomini del Distaccamento di Molfetta, giunti celermente sul posto, hanno salvato vite umane anche solo con la forza delle proprie braccia, in una situazione proibitiva, pericolosa e, in alcuni casi, segando addirittura le inferriate pur di accedere alle abitazioni invase dal fumo sprigionato dalle fiamme. Erano lì, messi in moto da una richiesta d'aiuto e subito a disposizione del prossimo.
Nonostante il pericolo (erano tre le auto in fiamme, una Fiat Uno, una Dacia ed una Y10), si sono messi a lavorare instancabilmente, senza tregua, facendosi largo tra le alte lingue di fuoco e il fumo, mettendo a repentaglio la loro vita per cercare di salvare chi era rimasto intrappolato nelle proprie case dopo il rogo. Forieri di una nuova speranza quando, con i loro sorrisi commossi e le urla di gioia, sono riusciti a recuperare i 6 intossicati, soprattutto gli anziani.
In questo saliscendi di emozioni hanno mantenuto la calma, la lucidità, la fermezza d'animo. Per questo sulla rete sono stati ribattezzati "angeli" o "eroi", di cui, però, non si parla mai abbastanza. Questi servitori dello Stato deputati alla salvaguardia della nostra vita, spinti dall'innato senso del dovere, rischiando l'esistenza, purtroppo percepiscono una remunerazione misera che diventa sempre più inadeguata.
Perché poi quando i riflettori del rogo di via Azzollini si sono spenti (dopo aver sfidato fuoco e fiamme e rischiato la vita, con una luce di speranza nel cuore), sono rimasti soli a combattere le loro battaglie per un adeguamento salariale decente o per caserme funzionali, per abbattere i limiti di spese per attrezzature e mezzi. Ma già da domani continueranno a lavorare in condizioni estreme.
Essere luminosi e cristallini, eroi dei nostri giorni, sottopagati e, troppe volte, dimenticati, in un tempo sfregiato da troppe figure che strisciano.