La visita di Papa Francesco sulle “orme di don Tonino”: un evento storico
Le emozioni di una giornata straordinaria
sabato 21 aprile 2018
12.53
Cosa resta a Molfetta del 20 aprile 2018, della visita pastorale di Papa Francesco? Tanto, tantissimo. Soprattutto un turbinio di emozioni, di sensazioni, che non possono essere spiegate con le parole. Sicuramente una gioia infinita per la nostra città.
Una cosa è certa, ieri, come venticinque anni fa quando don Tonino lasciava questa Terra, Molfetta e la sua Diocesi hanno scritto una pagina importante. Una pagina che rimarrà indelebile e che verrà raccontata alle future generazioni, come una giornata speciale, straordinaria.
Straordinaria, intesa proprio fuori dall'ordinario, fuori da qualsiasi più recondito pensiero. Un Papa a Molfetta, nessuno ci pensava proprio, un evento impossibile, eppure nel nome di don Tonino, questo evento dal sapore miracoloso si è compiuto.
L'atmosfera è la stessa di 25 anni fa. Il mare, la brezza e tantissima gente, allora a salutare il suo Pastore, oggi ad accogliere il Papa sulle "orme di don Tonino". Testimonianza che questo Vescovo ha lasciato nella sua comunità un segno che ha attecchito in maniera permanente.
Cosa ci rimane, un ricordo indelebile, dicevamo, che a tratti sembra un sogno, tanto inaspettato da apparire quasi irreale. Un tempo sospeso, ovattato. In tanti guardano gli schermi, e con il Papa a pochi metri da loro, sono ancora increduli che questa città del Sud, sia stata per un giorno il centro del mondo cristiano.
Tanti gli occhi lucidi di commozione, non solo nel vedere il Papa, ma anche nel riascoltare la voce e rivedere don Tonino sui maxischermi posizionati lungo il percorso.
E' una giornata straordinaria per i credenti, ma lo è ancor di più per i non credenti, come la giovane volontaria, Adriana, che nell'attesa del Santo Padre, ci racconta: «non so cosa mi è successo, ma sapevo di volerci essere per don Tonino. Non l'ho conosciuto perché ero piccola quando è morto, ma ho un ricordo lontano di un mio zio prete che con la chitarra cantava la canzone di don Tonino. E' oggi essere qui per lui mi rende di una felicità infinita, è una sensazione di una spiritualità estrema. Credo nella bontà delle persone, e don Tonino trasudava di bontà e rispetto per gli altri».
E' una giornata speciale anche per i bambini, che hanno saputo attendere con pazienza Papa Francesco, e la gioia nei loro volti quando è passato, se pur velocemente con la Papamobile, quella stessa figura che hanno imparato a conoscere attraverso gli schermi della tv.
Meraviglia e stupore si leggeva nei volti dei tanti pellegrini venuti da tutta la Puglia per questi due grandi uomini: il Papa e don Tonino.
Ma è stata una grande emozione anche per quanti hanno vissuto questo evento da casa, dai luoghi di lavoro e in tantissimi anche dall'estero, attraverso le dirette streaming.
Ancora una volta Molfetta e la sua Diocesi, così come è accaduto 25 anni fa per i funerali di don Tonino, si sono dimostrate all'altezza di un grande evento di portata nazionale e internazionale.
Ma la visita pastorale di Papa Francesco è stato molto di più. Lo si può leggere come un segno di grande importanza per il processo di beatificazione di don Tonino. E' lo stesso Papa Francesco sia ad Alessano che a Molfetta a prendere spunto dalle sue parole per ricordarci quello che deve essere il compito della Chiesa oggi, "quella Chiesa del grembiule", di cui don Tonino ha tanto parlato e professato. Il Pontefice ha anche richiamato i temi cari a don Tonino della pace, della "contemplattività" , della convivialità delle differenze.
Si era in tanti fra Banchina San Domenico, Banchina Seminario, Via Dante e Villa comunale, ma in silenzio, è il caso di dire religioso, tutti attenti ed assorti ad ascoltare le parole del Santo Padre.
Cosa resterà? Anche il ricordo di una Molfetta bella, pulita, serena e pronta all'accoglienza, ma anche blindatissima, con tante forze dell'ordine in campo, sia in divisa che in borghese. Suggestivo ammirare lo specchio d'acqua del porto, con tre pescherecci in rappresentanza della marineria molfettese, e un braccio del porto con i mezzi della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, della Polizia di stato tutti lì per la sicurezza dei presenti. Bello vedere anche la loro emozione, nonostante le tante ore di lavoro, all'arrivo dell'elicottero bianco del Papa. Il loro fermare i mezzi per ascoltare la Messa, ed essere sempre operativi per ogni emergenza, che per fortuna non c'è stata.
20 aprile 2018 una giornata storica, una giornata di cui Molfetta parlerà per sempre, perché a don Tonino è stato riconosciuto il giusto merito di quanto fatto in vita, le sue parole sono e rimarranno fondamentali nella vita di ognuno di noi.
Una cosa è certa, ieri, come venticinque anni fa quando don Tonino lasciava questa Terra, Molfetta e la sua Diocesi hanno scritto una pagina importante. Una pagina che rimarrà indelebile e che verrà raccontata alle future generazioni, come una giornata speciale, straordinaria.
Straordinaria, intesa proprio fuori dall'ordinario, fuori da qualsiasi più recondito pensiero. Un Papa a Molfetta, nessuno ci pensava proprio, un evento impossibile, eppure nel nome di don Tonino, questo evento dal sapore miracoloso si è compiuto.
L'atmosfera è la stessa di 25 anni fa. Il mare, la brezza e tantissima gente, allora a salutare il suo Pastore, oggi ad accogliere il Papa sulle "orme di don Tonino". Testimonianza che questo Vescovo ha lasciato nella sua comunità un segno che ha attecchito in maniera permanente.
Cosa ci rimane, un ricordo indelebile, dicevamo, che a tratti sembra un sogno, tanto inaspettato da apparire quasi irreale. Un tempo sospeso, ovattato. In tanti guardano gli schermi, e con il Papa a pochi metri da loro, sono ancora increduli che questa città del Sud, sia stata per un giorno il centro del mondo cristiano.
Tanti gli occhi lucidi di commozione, non solo nel vedere il Papa, ma anche nel riascoltare la voce e rivedere don Tonino sui maxischermi posizionati lungo il percorso.
E' una giornata straordinaria per i credenti, ma lo è ancor di più per i non credenti, come la giovane volontaria, Adriana, che nell'attesa del Santo Padre, ci racconta: «non so cosa mi è successo, ma sapevo di volerci essere per don Tonino. Non l'ho conosciuto perché ero piccola quando è morto, ma ho un ricordo lontano di un mio zio prete che con la chitarra cantava la canzone di don Tonino. E' oggi essere qui per lui mi rende di una felicità infinita, è una sensazione di una spiritualità estrema. Credo nella bontà delle persone, e don Tonino trasudava di bontà e rispetto per gli altri».
E' una giornata speciale anche per i bambini, che hanno saputo attendere con pazienza Papa Francesco, e la gioia nei loro volti quando è passato, se pur velocemente con la Papamobile, quella stessa figura che hanno imparato a conoscere attraverso gli schermi della tv.
Meraviglia e stupore si leggeva nei volti dei tanti pellegrini venuti da tutta la Puglia per questi due grandi uomini: il Papa e don Tonino.
Ma è stata una grande emozione anche per quanti hanno vissuto questo evento da casa, dai luoghi di lavoro e in tantissimi anche dall'estero, attraverso le dirette streaming.
Ancora una volta Molfetta e la sua Diocesi, così come è accaduto 25 anni fa per i funerali di don Tonino, si sono dimostrate all'altezza di un grande evento di portata nazionale e internazionale.
Ma la visita pastorale di Papa Francesco è stato molto di più. Lo si può leggere come un segno di grande importanza per il processo di beatificazione di don Tonino. E' lo stesso Papa Francesco sia ad Alessano che a Molfetta a prendere spunto dalle sue parole per ricordarci quello che deve essere il compito della Chiesa oggi, "quella Chiesa del grembiule", di cui don Tonino ha tanto parlato e professato. Il Pontefice ha anche richiamato i temi cari a don Tonino della pace, della "contemplattività" , della convivialità delle differenze.
Si era in tanti fra Banchina San Domenico, Banchina Seminario, Via Dante e Villa comunale, ma in silenzio, è il caso di dire religioso, tutti attenti ed assorti ad ascoltare le parole del Santo Padre.
Cosa resterà? Anche il ricordo di una Molfetta bella, pulita, serena e pronta all'accoglienza, ma anche blindatissima, con tante forze dell'ordine in campo, sia in divisa che in borghese. Suggestivo ammirare lo specchio d'acqua del porto, con tre pescherecci in rappresentanza della marineria molfettese, e un braccio del porto con i mezzi della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, della Polizia di stato tutti lì per la sicurezza dei presenti. Bello vedere anche la loro emozione, nonostante le tante ore di lavoro, all'arrivo dell'elicottero bianco del Papa. Il loro fermare i mezzi per ascoltare la Messa, ed essere sempre operativi per ogni emergenza, che per fortuna non c'è stata.
20 aprile 2018 una giornata storica, una giornata di cui Molfetta parlerà per sempre, perché a don Tonino è stato riconosciuto il giusto merito di quanto fatto in vita, le sue parole sono e rimarranno fondamentali nella vita di ognuno di noi.