La riflessione di Libera Molfetta sulla «illegalità generatasi a Molfetta»
I pensieri a pochi giorni dalla marca del 21 marzo
domenica 18 marzo 2018
15.11
Mafie e corruzione: due facce della stessa medaglia. Questo è ormai il concetto che da diversi anni caratterizza l'azione di contrasto alla criminalità organizzata, sempre più pericolosamente vicina e contigua al potere politico-amministrativo ed economico-finanziario; sempre più infiltrata nei luoghi dove si decidono affari, appalti e i destini delle nostre città.
L'azione di contrasto da parte delle forze dell'ordine ha trovato, nelle recenti normative antimafia, uno strumento efficace di lotta alla criminalità organizzata, e sempre più frequentemente le indagini fanno emergere attività illecite e beni accumulati con i proventi di tali attività, opportunamente occultati tramite l'utilizzo di prestanome.
«Bisogna sottolineare, quindi, che le mafie e la corruzione - scrive il presidio di Libera Molfetta in una nota - si alimentano di collusione e di silenzi, oltre che di professionisti che mettono a disposizione le proprie competenze.
È la cosiddetta zona grigia o per meglio dire la "mafia dei colletti bianchi", di quelli che ogni mattina si recano negli uffici, di quelli che pecunia non olet, di quelli che la mafia è coppola e lupara, di quelli che il malaffare è solo folclore, di quelli che nella nostra città la mafia non esiste, di quelli che prendo voti da chiunque me li dà, forse di qualcuno di quelli che a Foggia il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno, senza farsi un esame di coscienza, marceranno dietro i gonfaloni, gli striscioni e le bandiere.
Ciò che oggi serve, più che in altre epoche, è la vigilanza della politica e della società civile, affinché siano messe in campo tutte le misure necessarie per evitare intrecci pericolosi con personaggi di dubbia reputazione o con persone a loro riconducibili. Serve che si faccia tutto il possibile per non inquinare il futuro dei nostri figli.
Serve uno scatto di dignità e di moralità, una spinta etica che faccia volare alto l'orgoglio di essere rappresentanti, nelle pubbliche amministrazioni, della collettività e non cedere a derive pericolose solo per il proprio tornaconto personale o per onorare patti inconfessabili.
Serve una dose di responsabilità di ogni cittadino nella consapevolezza che oggi, tutti, siamo chiamati a fare la nostra parte per far sì che il nostro Paese esca dalle secche della corruzione e della criminalità organizzata.
Se ciò non fosse, sarebbe inutile marciare, sarebbe una inutile parata, non ci sarebbe la vera forza per incidere sulla nostra terra, solchi di verità e giustizia nella XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie».
L'azione di contrasto da parte delle forze dell'ordine ha trovato, nelle recenti normative antimafia, uno strumento efficace di lotta alla criminalità organizzata, e sempre più frequentemente le indagini fanno emergere attività illecite e beni accumulati con i proventi di tali attività, opportunamente occultati tramite l'utilizzo di prestanome.
«Bisogna sottolineare, quindi, che le mafie e la corruzione - scrive il presidio di Libera Molfetta in una nota - si alimentano di collusione e di silenzi, oltre che di professionisti che mettono a disposizione le proprie competenze.
È la cosiddetta zona grigia o per meglio dire la "mafia dei colletti bianchi", di quelli che ogni mattina si recano negli uffici, di quelli che pecunia non olet, di quelli che la mafia è coppola e lupara, di quelli che il malaffare è solo folclore, di quelli che nella nostra città la mafia non esiste, di quelli che prendo voti da chiunque me li dà, forse di qualcuno di quelli che a Foggia il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno, senza farsi un esame di coscienza, marceranno dietro i gonfaloni, gli striscioni e le bandiere.
Ciò che oggi serve, più che in altre epoche, è la vigilanza della politica e della società civile, affinché siano messe in campo tutte le misure necessarie per evitare intrecci pericolosi con personaggi di dubbia reputazione o con persone a loro riconducibili. Serve che si faccia tutto il possibile per non inquinare il futuro dei nostri figli.
Serve uno scatto di dignità e di moralità, una spinta etica che faccia volare alto l'orgoglio di essere rappresentanti, nelle pubbliche amministrazioni, della collettività e non cedere a derive pericolose solo per il proprio tornaconto personale o per onorare patti inconfessabili.
Serve una dose di responsabilità di ogni cittadino nella consapevolezza che oggi, tutti, siamo chiamati a fare la nostra parte per far sì che il nostro Paese esca dalle secche della corruzione e della criminalità organizzata.
Se ciò non fosse, sarebbe inutile marciare, sarebbe una inutile parata, non ci sarebbe la vera forza per incidere sulla nostra terra, solchi di verità e giustizia nella XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie».