La Quaréndéne: staccata la prima penna

Iniziativa dell'Associazione Passione e Tradizione per la conservazione del patrimonio culturale

domenica 22 febbraio 2015 9.50
A cura di Paola Copertino
Continua l'opera dell'Associazione Passione e Tradizione ha voluto fortemente recuperare anche la vecchia tradizione della "Quaréndéne", usanza scomparsa da decenni nella nostra città.

La "Quarantana" è un fantoccio raffigurante una donna vestita a lutto che racchiude una doppia simbologia. La prima, pagana, vuole che la vecchia signora sia la moglie del defunto Carnevale poiché appare la sera del Martedì Grasso. La seconda interpretazione, invece, intravede in questa figura la Madonna Addolorata a causa dell'arancia alloggiata nel petto e in cui sono conficcate sette piume, tante quante le settimane della Quaresima, un riferimento esplicito ai sette dolori di Maria. Il fantoccio è apparso da qualche giorno presso Palazzo Giovene, mentre lo scorso anno era stato prescelto l'arco di Molfetta vecchia.

Ogni settimana, nell'avvicinamento alla Settimana Santa, viene estratta una piuma dalla grossa arancia fino a che, la Domenica di Pasqua, il fantoccio non sarà fatto esplodere in segno propiziatorio. Il periodo della Quaresima, come scrive nel suo libro "Dalle ceneri alla settimana Santa" lo scrittore molfettese Gerardo de Marco, dura quaranta giorni e veniva chiamato proprio "Quaréndéne". In passato più fantocci venivano posizionati nei pressi delle finestre, tenuti in sospeso tra balconi. In occasione del venerdì santo poi, quando viene tolta l' ultima piuma, le donne recitavano la "Via Crucis" ed altri salmi in onore della Madonna.

L'appuntamento per lo scoppio del fantoccio di cenci, quest' anno è fissato per domenica 5 aprile alle 11 in piazza Municipio.