La Plancia Piena: «Molfetta non è un paese per giovani»
La nota dell'associazione che ripercorre gli ultimi avvenimenti che l'hanno coinvolta
domenica 25 aprile 2021
11.03
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a cura dell'associazione La Plancia Piena
"L'associazione La Plancia Piena aveva di fatto ottenuto, attraverso un bando pubblico regionale, la sua nuova sede a Molfetta ma dal comune hanno deciso che non siamo adatti con l'idea di sviluppo del centro storico molfettese.
Oggi non vi spieghiamo un gioco da tavolo, vi raccontiamo una storia tutt'altro che divertente e piacevole, una storia che avremmo volentieri evitato di raccontarvi.
Nel giugno del 2020 il comune di Molfetta ha deciso di aderire al bando regionale "Luoghi Comuni" promosso da ARTI e candidare 2 spazi, tra cui l'Immobile ad angolo tra via Piazza e via Macina. Abbiamo sin da subito pensato che questo fosse lo spazio ideale per la Plancia Piena. Il finanziamento messo a disposizione dalla regione in caso di aggiudicazione, fino a ben 40mila euro, sarebbero stati più che sufficienti per rilanciare la nostra attività, ristrutturare lo spazio e sviluppare un progetto di impatto turistico, culturale e sociale; difatti il luogo non era in stato di abbandono ed era stato utilizzato dal comune fino a pochi anni prima come "Sportello al cittadino" di Multiservizi, ASM e MTM. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo partecipato al bando.
Il giorno 18 novembre abbiamo ricevuto la notizia che aspettavamo dalla Regione: il bando era stato vinto da noi. Abbiamo prontamente iniziato a lavorare, ad affinare il nostro progetto a chiedere preventivi, tutto in attesa della conferma finale di aggiudicazione ma poi è arrivata la doccia fredda. Il Comune di Molfetta, dopo pochi mesi, ha reinserito lo spazio a noi preventivamente aggiudicato dalla Regione in un nuovo bando comunale. Alla richiesta di spiegazioni ad ARTI ci è stato detto che era nelle facoltà del Comune di Molfetta ritirare la candidatura del luogo, ebbene sì, anche dopo aver ricevuto l'esito della procedura pubblica regionale che ne avrebbe decretato l'aggiudicazione a noi. Qui riconosciamo al Comune di Molfetta il merito di essersi aggiudicato un primato, a detta dello stesso ente Regionale: questo è il primo caso in cui un Comune ritira la candidatura di uno spazio dal bando "Luoghi Comuni" dopo che si è svolta la procedura per l'aggiudicazione.
Non ci siamo persi d'animo e ci siamo recati in Comune per chiedere al primo cittadino cosa avesse motivato la sua scelta. In parole povere, è emerso che, secondo le Istituzioni cittadine, non siamo un'attività da Centro Storico molfettese. A detta di chi ci ha ricevuto, La Plancia Piena è un'attività destinata a fallire nel giro di poco tempo. A nulla è servito far notare che l'Associazione esiste da più di cinque anni ed è sopravvissuta sino ad ora senza chiedere un centesimo ad enti pubblici ma contando solo sulle proprie forze e sulla propria operosità.
"L'associazione La Plancia Piena aveva di fatto ottenuto, attraverso un bando pubblico regionale, la sua nuova sede a Molfetta ma dal comune hanno deciso che non siamo adatti con l'idea di sviluppo del centro storico molfettese.
Oggi non vi spieghiamo un gioco da tavolo, vi raccontiamo una storia tutt'altro che divertente e piacevole, una storia che avremmo volentieri evitato di raccontarvi.
Nel giugno del 2020 il comune di Molfetta ha deciso di aderire al bando regionale "Luoghi Comuni" promosso da ARTI e candidare 2 spazi, tra cui l'Immobile ad angolo tra via Piazza e via Macina. Abbiamo sin da subito pensato che questo fosse lo spazio ideale per la Plancia Piena. Il finanziamento messo a disposizione dalla regione in caso di aggiudicazione, fino a ben 40mila euro, sarebbero stati più che sufficienti per rilanciare la nostra attività, ristrutturare lo spazio e sviluppare un progetto di impatto turistico, culturale e sociale; difatti il luogo non era in stato di abbandono ed era stato utilizzato dal comune fino a pochi anni prima come "Sportello al cittadino" di Multiservizi, ASM e MTM. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo partecipato al bando.
Il giorno 18 novembre abbiamo ricevuto la notizia che aspettavamo dalla Regione: il bando era stato vinto da noi. Abbiamo prontamente iniziato a lavorare, ad affinare il nostro progetto a chiedere preventivi, tutto in attesa della conferma finale di aggiudicazione ma poi è arrivata la doccia fredda. Il Comune di Molfetta, dopo pochi mesi, ha reinserito lo spazio a noi preventivamente aggiudicato dalla Regione in un nuovo bando comunale. Alla richiesta di spiegazioni ad ARTI ci è stato detto che era nelle facoltà del Comune di Molfetta ritirare la candidatura del luogo, ebbene sì, anche dopo aver ricevuto l'esito della procedura pubblica regionale che ne avrebbe decretato l'aggiudicazione a noi. Qui riconosciamo al Comune di Molfetta il merito di essersi aggiudicato un primato, a detta dello stesso ente Regionale: questo è il primo caso in cui un Comune ritira la candidatura di uno spazio dal bando "Luoghi Comuni" dopo che si è svolta la procedura per l'aggiudicazione.
Non ci siamo persi d'animo e ci siamo recati in Comune per chiedere al primo cittadino cosa avesse motivato la sua scelta. In parole povere, è emerso che, secondo le Istituzioni cittadine, non siamo un'attività da Centro Storico molfettese. A detta di chi ci ha ricevuto, La Plancia Piena è un'attività destinata a fallire nel giro di poco tempo. A nulla è servito far notare che l'Associazione esiste da più di cinque anni ed è sopravvissuta sino ad ora senza chiedere un centesimo ad enti pubblici ma contando solo sulle proprie forze e sulla propria operosità.
Ci siamo sentiti avviliti, umiliati e presi in giro da chi invece dovrebbe rappresentare noi e tutti gli altri cittadini molfettesi. Possibile che ancora oggi nel 2021 si creda che l'unico modello sostenibile sia quello della "movida" notturna? Possibile che non si sia mai guardato a modelli virtuosi che hanno fatto del gioco e della cultura del gioco un modello di sviluppo territoriale e turistico? Due esempi su tutti: Modena e Lucca. Sia ben intenso, non abbiamo niente contro le realtà che prenderanno lo spazio che era stato assegnato a noi dalla Regione Puglia, ma non possiamo chiederci il perché di tanto ostracismo, sfiducia e disillusione nei confronti della nostra realtà e degli Enti del Terzo Settore. Nel nostro progetto era previsto il coinvolgimento di ragazzi stranieri in Erasmus, l'organizzazione di eventi con altre realtà nazionali, la rivalutazione e la riscoperta del centro storico e della cultura locale attraverso attività ricreative di Urban Gaming. Tutti progetti valutati positivamente e ritenuti fattibili da chi di competenza, ma non dal Comune di Molfetta.
Concludiamo dicendovi che per ovvie questioni di dignità e amor proprio abbiamo deciso di lavorare per portare il nostro progetto in una città limitrofa. Speriamo di farvi avere presto notizie positive, perché nonostante tutto noi non ci arrendiamo".