La marcia silenziosa di Bitonto nel nome di Anna Rosa Tarantino
Più di mille persone, sfidando la pioggia e le vedette dei clan, hanno attraversato il centro storico
mercoledì 3 gennaio 2018
11.35
Un lungo cordone di uomini e donne, provenienti da tutta la regione e che si snoda tra i vicoli di quella parte del centro storico di Bitonto ancora enclave della malavita locale.
È questa la risposta della città all'omicidio di Anna Rosa Tarantino, l'84enne vittima innocente di uno scontro a fuoco tra clan lo scorso 30 dicembre. Silenziosamente, più di mille persone, accanto alle autorità civili, militari e religiose della Puglia, hanno sfilato davanti agli sguardi tagliati delle vedette dei gruppi criminali locali che, per una sera, non hanno potuto fare altro che subire la sfrontatezza di chi chiede un territorio finalmente pacificato e bonificato.
Per Molfetta, accanto al presidente Michele Emiliano, al sindaco metropolitano Antonio Decaro, a parlamentari pugliesi e rappresentati delle associazioni antimafia, c'erano il sindaco Tommaso Minervini, il presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni e l'assessore alla Sicurezza Pasquale Mancini.
Poco prima, i sindaci della dell'area metropolitana di Bari, ma anche molti provenienti dalle altre province pugliesi, sono saliti sul palco allestito in piazza Moro per urlare la loro vicinanza al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio e a tutta la sua comunità, ferita da un episodio che l'ha gettata sulle prime pagine dei notiziari di tutta Italia per un motivo molto lontano da quel riscatto culturale e turistico che tutta la città stava faticosamente rincorrendo.
«Loro colpiscono e noi dobbiamo esserci - ha detto Paolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma dobbiamo capire che non è sufficiente la risposta dello Stato, serve un impegno di tutti. Chi sa parli, chi ha visto denunci. A quei ragazzi che hanno le armi, che sparano, che uccidono, diciamo basta, scegliete la vita, la pace, salvatevi finché potete».
Sulla stessa linea anche il governatore pugliese, Michele Emiliano e il Sindaco di Bari e della Città Metropolitana, Antonio Decaro, che hanno chiesto ancora più coesione davanti alla prepotenza dei malviventi. «Si sta ripetendo un dramma che questa regione ha già conosciuto: queste sono vittime innocenti di mafia», ha affermato Emiliano.
«A Bitonto da più di 25 anni opera una organizzazione criminale che non siamo ancora riusciti a sconfiggere - ha detto Emiliano -. Non siamo ancora venuti a capo di un sistema criminale durissimo e sconsiderato. La colpa è anche mia. Non ci si difende facendosi scudo di una persona innocente. Io vi chiedo stasera di non dargli più neanche lo sguardo. Devono capire che Bitonto non è più il loro posto, non è più casa loro».
La fiaccolata, dopo aver attraversato il centro storico, si è fermata davanti a piazza Caduti del Terrorismo, dove è stata scoperta una targa che ricorderà il "sacrificio" di Anna Rosa.
È questa la risposta della città all'omicidio di Anna Rosa Tarantino, l'84enne vittima innocente di uno scontro a fuoco tra clan lo scorso 30 dicembre. Silenziosamente, più di mille persone, accanto alle autorità civili, militari e religiose della Puglia, hanno sfilato davanti agli sguardi tagliati delle vedette dei gruppi criminali locali che, per una sera, non hanno potuto fare altro che subire la sfrontatezza di chi chiede un territorio finalmente pacificato e bonificato.
Per Molfetta, accanto al presidente Michele Emiliano, al sindaco metropolitano Antonio Decaro, a parlamentari pugliesi e rappresentati delle associazioni antimafia, c'erano il sindaco Tommaso Minervini, il presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni e l'assessore alla Sicurezza Pasquale Mancini.
Poco prima, i sindaci della dell'area metropolitana di Bari, ma anche molti provenienti dalle altre province pugliesi, sono saliti sul palco allestito in piazza Moro per urlare la loro vicinanza al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio e a tutta la sua comunità, ferita da un episodio che l'ha gettata sulle prime pagine dei notiziari di tutta Italia per un motivo molto lontano da quel riscatto culturale e turistico che tutta la città stava faticosamente rincorrendo.
«Loro colpiscono e noi dobbiamo esserci - ha detto Paolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma dobbiamo capire che non è sufficiente la risposta dello Stato, serve un impegno di tutti. Chi sa parli, chi ha visto denunci. A quei ragazzi che hanno le armi, che sparano, che uccidono, diciamo basta, scegliete la vita, la pace, salvatevi finché potete».
Sulla stessa linea anche il governatore pugliese, Michele Emiliano e il Sindaco di Bari e della Città Metropolitana, Antonio Decaro, che hanno chiesto ancora più coesione davanti alla prepotenza dei malviventi. «Si sta ripetendo un dramma che questa regione ha già conosciuto: queste sono vittime innocenti di mafia», ha affermato Emiliano.
«A Bitonto da più di 25 anni opera una organizzazione criminale che non siamo ancora riusciti a sconfiggere - ha detto Emiliano -. Non siamo ancora venuti a capo di un sistema criminale durissimo e sconsiderato. La colpa è anche mia. Non ci si difende facendosi scudo di una persona innocente. Io vi chiedo stasera di non dargli più neanche lo sguardo. Devono capire che Bitonto non è più il loro posto, non è più casa loro».
La fiaccolata, dopo aver attraversato il centro storico, si è fermata davanti a piazza Caduti del Terrorismo, dove è stata scoperta una targa che ricorderà il "sacrificio" di Anna Rosa.