La giovane Annaeli Nappi racconta la sua Molfetta ispirandosi a Calvino

Il cortometraggio realizzato dalla studentessa è stato presentato al DamsLab dell'Alma Mater Studiorum a Bologna

mercoledì 24 maggio 2023 10.13
A cura di Sara Fiumefreddo
Raccontare Molfetta attraverso l'arte, la riflessione e l'emozione. Obiettivo raggiunto per Annaeli Nappi, 22enne creativa e intraprendente, che ha portato la nostra città sul palco dell'Università di Bologna.

Come è nata l'idea di scrivere questo cortometraggio?
«Tutto è partito da un laboratorio in ambito universitario. Il DamsLab, una sezione del DAMS dell'Alma Mater Studiorum di Bologna, organizza attività in cui gli studenti possono collaborare con compagnie professionali esterne. In questo progetto abbiamo collaborato con la compagnia ligure Kronoteatro, di Albenga, in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino. Ci sono stati il regista Maurizio Sguotti, il fonico- tecnico Alex Nesti e il coreografo Tommaso Bianco. Tutti i lavori dovevano rispondere al tema generale, che è stato l'opera "Le città invisibili". Nel libro ogni città viene rappresentata come una donna. Io ho scelto di prendere spunto da Zobeide, descritta come una donna dai lunghi capelli neri che viaggia nei sogni di vari uomini per poi essere persa tra vie e cunicoli. Nella storia gli uomini non trovano più la donna, ma si ritrovano tra loro per costruire la città. La mia idea nasce da questo: se Zobeide fosse stata raggiunta, avrebbe avuto le sembianze di Molfetta».

Come hai scelto il tema?
«Sapevo di voler realizzare un piccolo video, ma mi premeva realizzare anche un brano musicale. La consegna prevedeva foto/video o musiche che appartenessero alla nostra città di provenienza. Io volevo costruire una canzone e ci sono riuscita in un paio di giorni grazie all'arrangiamento al piano di Roberto Camporeale».

Cosa hai voluto raccontare di Molfetta?
«Inizialmente volevo dedicare il mio progetto a due membri della mia famiglia, poi ho scelto di fare una dedica alla mia città. Nel mio progetto ho voluto raccontare la "Molfetta umana", che per me non sono palazzi, monumenti, attrazioni, ma legami, famiglia, persone e connessioni. Dietro ogni aspetto materiale della mia città d'origine ci sono ricordi e affetti, penso di poter parlare a nome di tutti i giovani che si spostano per studio o per lavoro».

Pensi che per il lavoro che sogni ci siano possibilità nel nostro territorio?
«
Le possibilità ci sono, ma non sempre si trasformano in realtà concrete. Se si vuole rimanere in Puglia, le opportunità ci sono, ma spesso per un attore la soluzione migliore è quella di essere un po' nomadi. Il lavoro dell'attore, e più in generale dell'artista, non prevede quasi mai una residenza fissa. La maggior parte di noi viaggia, partecipa a rassegne e tournèe e spesso torna anche nella propria terra. Mi piacerebbe che a Molfetta ci fossero più teatri, spazi che possano accogliere un pubblico ampio. Negli ultimi anni, in Puglia, ci sono molti concorsi destinati agli under 30 e questo aspetto è assolutamente positivo. Le iniziative stanno nascendo, ma si può sempre puntare più in alto. La speranza è che le promesse fatte alla città, tra cui la nascita di un teatro, vengano presto realizzate».

È possibile visionare il corto realizzato dalla giovane Annaeli a questo link.